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S&G n. 142 - Da VLS1929. Open-Closed

di Franco Novembrini - mercoledì 17 novembre 2021 - 2660 letture

Alcuni giorni fa stavo cercando cosa scriveva negli scorsi anni il periodico della Giunta cittadina Open nei periodi natalizi, lo facevo avendo letto che quest’anno le luminarie installate già dai primi di novembre, nel comunicato del sindaco viene specificato che le paga il Comune, cioè tutti i cittadini. Nel cercare mi sono accorto che grande pubblicità in questo periodo negli scorsi anni veniva fornita appunto da questa rivista, pagata dal Comune, cioè da tutti i cittadini, ma il problema è che quest’anno non ci sarà più, in quanto sembra che abbia chiuso, cioè closed. Il titolo in inglese questa settimana fa parte di una interogazione che due elementi dell’opposizione hanno presentato perché in Comune si limiti fortemente l’uso di termini in una lingua straniera almeno nei documenti ufficiali. Sono d’accordo e addirittura sarei per una semplificazione dei termini anche in italiano cercando di non usare termini complicati usati dagli specialisti della burocrazia in tutte le sue ramificazioni che vanno dal sindacalese al ministeriale per finire nel grottesco "si prega di convalidare il documento di viaggio" invece del semplice "timbrare il biglietto". Se poi si vogliono usare dei termini per lo più in lingua inglese, non sono contrario quando questi sono meglio esplicativi di un concetto tipo il famosissimo ok. Purtroppo molta di questa terminologia viene usata per dimostrare di conoscere una lingua solo perché spesso si usano termini dei quali non si conoscono veramente i significati. I risultati si sono visti e sentiti in certe conferenze di ministri e primi ministri che hanno fatto ridere mezzo mondo. Una mia convinzione è che se nelle manifestazioni invece del termine no vax fosse, per pura ipotesi, obbligatorio usare il termine "non voglio vaccinarmi", molti degli ignoranti che manifestano nelle piazze lo farebbero con meno burbanza e forse alcuni rinuncerebbero perché non userebbero mai termini poco trendy. Ma torniamo alla dipartita della rivista Open, della quale non ho mai capito il perché di quel nome che, oltretutto, se letto al contrario sarebbe Nepo che pare un prefisso che in politica non è beneaugurante. Forse fu scelto in quanto la coalizione che governava allora e che governa ora in Municipio anni fa era ispirata ad un fiorentino il quale si considerava e molti gli credettero, un genio machiavellico ed un rinnovatore che aveva scelto come nome per la sua fondazione per raccogliere fondi il famigerato Open, che ora ha dovuto chiudere in fretta i battenti per motivi giudiziari. Sì mi ricordo quegli anni e non siamo molti a farlo. Ricordo che chiunque non aderiva alle idee del genio di Rignano veniva messo alla berlina. Guai poi ad avere dubbi sulla validità del referendum che voleva stravolgere la nostra Costituzione, la quale, oltre ai valori fondanti del lavoro e dell’antifascismo, ha fra i meriti indubbi la chiarezza e la stringatezza dei concetti espressi in tutti i suoi articoli. Non per niente i concetti degli stessi articoli furono sottoposti ai migliori italianisti dell’epoca. Ora di Renzi non si ricordano i molti che lo applaudirono e che furono responsabili della distruzione dei partiti della sinistra e la nascita di gruppi di potere per il potere e l’allontanamento dalla politica di molte voci critiche.


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