Rupert Murdoch, i dolori dello squalo bianco
Costruttore di potere per sé e per gli amici.
di
Antonio Carollo
- mercoledì 27 luglio 2011
- 2649 letture
Rupert Murdoch, lo “squalo dai denti aguzzi”. Non è un normale squalo bianco o carcarodonte. Non va a caccia di otarie, di leoni marini, di foche, di pinguini. E’ attratto perdutamente dall’odore del denaro, e dal potere politico. Non va dietro a quest’ultimo per impadronirsene tout court ed esercitarlo in proprio, questo no. Del resto come farebbe? Dovrebbe dividersi tra i cinque continenti. La politica è piuttosto uno campo imprescindibile per le sue manovre; ha una spiccata preferenza per la destra, ma non disdegna in certi casi di schierarsi in modo diverso pur di avvicinarsi al potere. E’ un costruttore di potere, per sé e per gli amici. Per Tony Blair ha avuto quasi un colpo di fulmine: lui uomo di strategie e di battaglie non ha resistito davanti ad un laburista che inventa e combatte una guerra vera insieme all’altro suo amico, l’uomo d’acciaio di Washington chiamato Bush (che significa sì aia, cespuglio, ma anche cane, menare). Come si sa un po’ di questa simpatia si è trasferita su Gordon Brown, che lo riceveva di nascosto facendolo entrare al numero 10 di Downing Street dalla porta di servizio. Subito dopo è venuto l’innamoramento vero per David Cameron, Giovane, aggressivo, brillante conservatore; ci ha trovato qualcosa della sua pasta. Con le sue bocche da fuoco l’ha messo di peso sulla poltrona di primo ministro. Ha continuato ad usare la porta di servizio ma è riuscito a piazzare nello staff del suo nuovo amico David uno dei suoi mastini del tabloid News of the World . Che colpo! Ma la fortuna sa fare i manici non i coperchi. Una zanna dello squalo bianco, dalla furia predatoria insaziabile, è rimasta incastrata nel corpo piuttosto ferrigno dell’UK. Stringendogli l’aguzzo dente con una robusta tenaglia i sudditi di sua maestà sono riusciti a trascinarlo davanti ad una Commissione dei Comuni. “Oggi è il giorno più umiliante della mia vita”. Ci crediamo: da padrone di mari ed oceani a pesce asfittico continuamente infilzato dalle acuminate domande di quei pigmei di deputati. Senza poter invocare l’aiuto dell’amico David. I suoi grugniti monosillabici davano la misura della sofferenza. Adesso ci si son messi anche gli States, le amate sponde delle sue invincibili scorribande. Dopo aver contribuito a mettere in sella il suo Bush, micidiale per la sua abilità nel menare missili, dopo la sconfitta subita da Barack Obama, stava lavorando per la creazione di una destra fortemente radicale, il Tea Party Movement ne è una prova, ed ecco che quei diavoli di democratici si sono svegliati ed hanno preteso un’inchiesta sulle sue attività in USA. L’FBI si è messa in moto, e sono dolori. In Italia gli va tutto molto liscio. Ha tentato d’inghiottire il pescecane delle televisioni di quel paese. Non gli è riuscito. Le cene organizzate con quello scopo non sono state capaci di surclassare quelle più sofisticate dell’italiano. Ma gli è andata benissimo lo stesso. Per tenere a bada il suo competitor gli basta dare tutte le notizie, senza nasconderle. La verità a volte è più efficace dei continui bombardamenti volti a catturare consenso. Il pescecane italiano se ne sta rendendo conto. Gli amori veri per lo squalo rimangono UK e USA, per salvarli c’ha da sudare. Gli altri siti, come quello italiano, bisogna curarli per mantenere viva la selvaggina, ma dopo tutto sono riposanti, come oasi.
- Ci sono 0 contributi al forum. - Policy sui Forum -