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Romano Prodi “Futuro Cercasi” (Aliberti)

In questo libro intervista il Presidente Prodi invita tutti noi a scommettere sul futuro

di Emanuele G. - martedì 18 ottobre 2011 - 3905 letture

Leggendo questo instant book mi sono reso conto (ma già ne avevo sentore) quanto abbia perso il nostro paese non avendo più come Presidente del Consiglio il Prof. Prodi. Da una parte, Prodi, abbiamo una visione delle cose molto precisa, circostanziata a cui si ricollega un programma concreto e attuabile. Dall’altra, il presente, si ha la sensazione del vuoto pneumatico inteso come negazione di qualsivoglia visione nonché programma.

E’ una sensazione che si evidenzia fin dalle primissime battute del libro. Si affrontano i problemi senza giri di parole o ipocrisie varie. “Futuro Cercasi” si dipana su una manciata di idee che da sempre stanno a cuore del Professore. Giovani. Italia. Europa. Mondo. Futuro. Anzi l’instant book che sto recensendo è rivolto proprio ai giovani a cui si deve un futuro. Con un linguaggio diretto, mai accademico e con una forte passione il Professore cerca di tratteggiare il presente dell’Italia, dell’Europa e del mondo per costruire un futuro dignitoso per i giovani.

Il libro è diviso in tre parti.

La prima, è un’intervista intitolata “Il Futuro del Lavoro”. In questa parte il professore denuncia che i principali attori sociali siano rimasti a difendere le proprie posizioni di privilegio dimenticandosi di fatto delle aspirazioni dei giovani a cui bisogna ridare la possibilità di correre con le proprie gambe. L’intervista continua con alcune illuminanti parole sulla Cina e sulle differenze fra essa e il resto del mondo. In breve, se l’Europa vuole dare un futuro ai giovani deve unirsi ancora di più. Disunita è destinata a contare nulla. Invito all’unità rivolto a industriali, sindacati ed altri attori sociali. Inoltre, sono evidenti le colpe sia delle generazioni passate che della politica nell’aver determinato una situazione che priva di fatto i giovani di un proprio avvenire.

“Un Cuore di Industria e Lavoro nel Futuro dell’Europa” è il titolo dello scritto del Professore che viene immediatamente dopo l’intervista. Qui si nota il carisma dello studioso che nelle poche pagine del suo intervento fa rimarcare il suo amore vivissimo per l’Europa. Un’Europa che deve essere unita per contare nello scacchiere internazionale. Soprattutto sul versante della politica comune e di una comune politica economica. In questa parte il Professore passa in rassegna alcuni argomenti topici per l’Europa e dei singoli stati. Rimarcando come in Italia esiste il problema – eterno – di un Sud che non c’è e che arranca in maniera più che vistosa. La seconda parte finisce con le seguenti parole: “…Il surplus è cominciato solo da quando c’è l’euro. […] Sul lungo pe¬riodo io credo che il discorso sull’eu¬ro sia molto più forte di quanto sem¬bri. Il punto cruciale è che questo non basta nel mondo di oggi, ci vuole una politica comune per diventare forti, e quindi non ho paura dell’egoismo che rompe il sistema, ma della stupi¬dità che impedisce di avanzare e di avere un ruolo nel mondo.”

L’instant book termina con una più che approfondita nota biografica del Professore mettendo in luce la sua naturale propensione a confrontarsi con i problemi del mondo e della modernità. Cose che mancano in maniera drammatica all’attuale classe politica italiana ed europea. Uno dei motivi per cui la crisi sta colpendo così pesantemente il vecchio continente?


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