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Roma, 5 settembre 2024: Voci di donne iraniane in lotta per la libertà

di Redazione - mercoledì 28 agosto 2024 - 612 letture

Giovedì 5 settembre a Roma, alla Casa internazionale delle donne in Via della Lungara 19, alle 18:30, la presentazione organizzata, all’interno della rassegna "In forme diverse", dall’associazione culturale Lesconfinate insieme alla Casa internazionale delle donne, a Feminism7, Archivia, Diva’s Jazz e Muovi le idee, del libro di Narges Mohammadi "Più ci rinchiudono, più diventiamo forti" (Mondadori). Intervengono Tina Marinari e Parisa Nazari. Coordina Nadia Pizzuti.

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Roma, 5 settembre 2024 - Voci di donne iraniane in lotta per la libertà

«Scrivo nelle mie ultime ore di licenza. Tra poco sarò costretta a tornare in prigione. Il 16 novembre 2021 sono stata arrestata per la dodicesima volta in vita mia e per la quarta condannata alla detenzione in isolamento. Sono stata giudicata colpevole per il libro che avete tra le mani. Finirò di nuovo dietro le sbarre. Ma non smetterò mai di lottare.» Con queste parole, Narges Mohammadi, instancabile attivista e premio Nobel per la Pace 2023, tuttora reclusa, ci consegna la sua toccante e potente testimonianza di resistenza. A emergere è una fotografia terrificante della vita nelle carceri iraniane – a partire dalla famigerata sezione 209 del carcere di Evin, a Teheran -, dove i prigionieri politici e gli attivisti vengono sottoposti a condizioni estreme, isolamento totale e «tortura bianca», una disumana forma di detenzione usata in maniera pervasiva in Iran che sottrae alla persona ogni stimolo sensoriale per lunghi periodi. La «tortura bianca», in particolare, è uno dei più palesi e diffusi esempi di tortura contro cui Narges Mohammadi si è sempre battuta, prima ancora di essere imprigionata. E ha continuato a farlo dalla sua cella.

In queste pagine, oltre alla sua storia, Mohammadi raccoglie le interviste a dodici donne detenute come lei, tra cui la giornalista di fama internazionale Nazanin Zaghari-Ratcliffe e l’attivista Atena Daemi. Donne che hanno sollevato la testa di fronte al regime islamico, che si sono battute per la libertà e la democrazia, o che sono state incarcerate con accuse infondate.

Più ci rinchiudono, più diventiamo forti è un coraggioso atto di denuncia verso la dittatura iraniana e le sue barbare violazioni dei diritti umani, e al tempo stesso un appello agli attivisti di tutto il mondo a non rinunciare alla lotta.

Narges Mohammadi

Narges Mohammadi (1972), ingegnera, giornalista e attivista iraniana, è vicepresidente del Centro dei difensori dei diritti umani, diretto dal premio Nobel per la Pace Shirin Ebadi. Dal 1998 è stata arrestata e detenuta più volte in quanto dissidente e nel maggio 2016 è stata condannata a 16 anni di reclusione per aver creato e guidato «un movimento di difesa dei diritti umani che si batte per l’abolizione della pena di morte». Dopo il rilascio nell’ottobre 2020, pochi mesi più tardi è stata nuovamente incarcerata per aver scritto Più ci rinchiudono, più diventiamo forti. Il suo lavoro è stato elogiato da Amnesty International, Reporter Senza Frontiere e PEN. Il suo documentario White Torture ha ricevuto il premio come miglior reportage all’International Film Festival e al Human Rights’ Forum. Nel 2023 ha ricevuto il premio Nobel per la Pace. La sua famiglia ora vive in Francia.


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