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Roger Federer è esistito davvero

Un libro di Emanuele Atturo (66thand2nd Editore, 2021)

di Piero Buscemi - mercoledì 9 marzo 2022 - 2009 letture

Si può pensare a un campione sportivo e alle sue gesta, ai suoi successi, alle sue sconfitte come a una metafora della propria vita, con la quale divinizzare le proprie ambizioni, le esaltazioni, le paure. Renderlo quasi un dio nel proprio immaginario non basta, occorre considerarlo un essere umano, con le sue grandezze e con le sue debolezze.

Il libro di Emanuele Atturo sembra volerci lanciare questo messaggio. Scegliere un protagonista assoluto di uno degli sport più affascinanti e nel contempo più psicolabili appare quasi una sfida a se stesso che nei confronti del lettore. Roger Federer ha rappresentato nella sua lunga carriera quanto di più perfetto e di sublime un gesto armonico e imprevedibile possa trasformare uno sport qualunque in uno studio approfondito sul movimento atletico e sul dettaglio dell’esecuzione, enfatizzando l’impatto del piatto corde della racchetta con la pallina, unendoli in un amplesso emozionale che rimarrà inciso nella memoria dello spettatore per tutta la vita.

L’autore ripercorre la carriera del campione svizzero partendo dagli esordi per condurci nella narrazione al lento e inevitabile declino della sua quasi conclusa carriera, passando per i trionfi e le gestualità che fanno parte oggi degli ideali decaloghi sulle tecniche del tennis da mostrare agli allievi.

Leggendo il libro si ha la sensazione di ripercorrere la vita di uno dei tanti personaggi storici che hanno condizionato i nostri sogni adolescenziali, quelli che ci hanno fatto innalzare a eroe personale, quasi da rivendicare come esclusivo, l’uomo che si fa mito. Potremmo pensare a Napoleone, ad Alessandro Magno o magari a qualsiasi altro atleta di altre discipline sportive che abbia seguito lo stesso destino per tappe: esordi, sconfitte, maturità, successi, trionfi, cadute, nuove sconfitte, rinascite e ancora crolli e delusioni.

Potremmo pensare a noi stessi durante il nostro personale percorso esistenziale. Argomenti e ambizioni diverse, ma vissute con lo stesso umano sentore che ci esalta e ci deprime per tutta la vita. Emanuele Atturo ha saputo scavare dentro la vita di questo campione attingendo dalla propria esperienza personale e dall’approccio verso un mito che si fa emulo di stile di vita.

Chi ha avuto la fortuna di vedere giocare Federer in uno dei svariati campi da tennis nel mondo, a volte, non ha potuto scegliere da quale parte del tifo stare. Lo spettatore, trascinato dall’euforia monopolizzata del pubblico verso un unico protagonista dell’incontro, è stato catturato dall’eleganza dei gesti, delle movenze quasi feline, dell’estrosità del genio che si fa uomo e, proprio perché uomo, soggetto a crolli inaspettati, a errori, a blocchi mentali che hanno portato a inaspettate sconfitte, ma che hanno conquistato l’amore del pubblico che si è stretto intorno a quelle umane insicurezze del campione per farsele proprie e accettarle come un grande esempio di forza e umiltà che altri protagonisti di questo sport non riusciranno mai a raggiungere.

In oltre venti anni di carriera di Roger Federer è maturato un sentimento ambiguo nella mente dei suoi sostenitori: vederlo giocare ed interpretare il tennis come l’esternazione artistica di un uomo con il quale si è condiviso una parte della propria vita, ha superato qualsiasi delusione per le sconfitte subite, quasi fossero una parte integrante della sua carriera con le quali condividere la sofferernza ma anche la voglia di riprovarci.

L’autore ci ribadisce nelle sue pagine le teorie che hanno portato gli esperti di questo sport a sterili confronti tra protagonisti del presente e del passato e con lo scopo di dover obbligatoriamente fare un nome su tutti che possa raffigurare "il più grande di tutti i tempi", come se questo particolare fosse realmente necessario.

Confrontare Federer con i suoi eterni rivali, quali Rafa Nadal o Nole Djokovic è sempre stato sprono per i giornalisti sportivi spinti a riempire le pagine con statistiche, paragoni, stili di gioco. L’autore evidenzia nel suo libro come tutto questo diventi superfluo quando da un qualsiasi angolo di campo si può assistere a un gesto tecnico, armonioso e forse irripetibile che il campione svizzero ci ha donato negli ultimi venti anni di questo sport.

Perde qualsiasi significato averlo visto sconfitto a pochi colpi da un ennesimo trionfo, i record personali che sono destinati a essere infranti, gli errori quasi infantili che nessuno si aspetterebbe di veder commettere. Negli anni quello che è prevalso è stata l’eleganza anche di un semplice gesto, quasi un dono divino. Anche le lacrime, durante le cerimonie di premiazione o dopo cocenti arrese. Perché quelle lacrime hanno finito col tempo per traformarlo nel più amato giocatore di tennis del mondo, grazie anche alle sue sconfitte che, oltre a renderlo più vulnerabile, hanno umanizzato il suo inconfondibile "essere" tennista.

SINOSSI

Roger col completo bianco immacolato, l’iconica fascia da samurai, la bocca un po’ triste e lo sguardo stretto e assorto. Quando cammina sul prato verde di Wimbledon, sul suo prato, nei momenti più duri o in quelli più felici, Federer non perde mai una profonda imperturbabilità, la forma di eleganza più apprezzata nel tennis. In uno sport sempre più dominato dall’atletismo estremo, Federer riesce a vincere mantenendo un’armonia neoclassica che lo fa apparire come la versione perfezionata dei tennisti del passato. In questo libro Emanuele Atturo indaga il mistero della presenza sacrale di Federer su un campo da tennis.

L’AUTORE

Emanuele Atturo, autore romano che vive e lavora nella capitale.

Ha conseguito la laurea triennale in Letteratura comparata all’università Sapienza di Roma per poi spostarsi a Bologna per laurearsi in Semiotica nel 2014. Fin da subito si occupa di cultura pop, sport e sottoculture collaborando con varie riviste culturali, tra le quali Nuovi Argomenti, IL, Atlas Magazine, Rolling Stone Italia, Dude Mag e minima&moralia. Ha co-fondato il blog di approfondimento sportivo Crampi Sportivi ed è capo-redattore dell’Ultimo Uomo. È anche tra i podcaster fondatori del network di Fenomeno, dove è tra i conduttori di Riserva, Pendolino e Quiet Please. Nell’ottobre 2021 pubblica il libro Roger Federer è esistito davvero, edito da 66thand2nd.

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Roger Federer è esistito davvero

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