Rispetto n. 21 - Ci vuole un tavolo

In settimana si sono scatenati i reporter free lance con foto di alberi aggrediti da funghi bianchicci che li fanno apparire come coperti di neve, altri fotografi hanno immortalato cestini dei rifiuti strapieni, danneggiati o semplicemente non svuotati regolarmente.
Alle prime avvisaglie delle foto di alberi ricoperti di funghi, sintomo di ammaloramento delle piante, elementi della Junta hanno avuto una idea brillante, simile a quella degli umaréll che portò VLS1929 sulle pagine dei giornali e notiziari di molte tv. L’idea si può sintetizzare nel motto che farebbe invidia alla piacevolissima canzone "Ci vuole un fiore" che partendo dal fiore si possono ricavare alberi, tavoli, sedie ecc., cantata da Sergio Endrigo su testo di Gianni Rodari, il motto in questione è "Ci vuole un tavolo (verde)". Ora capirete che essendo VLS1929 un paese della Brianza, cioè una delle capitali mondiali dei mobili, si intende che il tavolo dovrebbe essere di legno e il legno viene dagli alberi... Ma sto divagando, quindi consiglio di leggere il testo o ascoltate la canzone su internet. La quantità delle piante attaccate dai funghi killer è impressionante vanno da piazza Europa, alla stazione FS, all’ingresso del Parco zona Dosso ed altri iuoghi. Dunque è impossibile che non sia stata notata dagli occhiuti organi comunali e dalle loro emanazioni tipo Locale e umarelli/e e dunque proporre un tavolo mi fa ricordare che di tavoli in Comune ne esistono già diversi e per tutte le stagioni ed evenienze anche se alcuni paiono poco operativi e poco utili come in questo caso. Presumo che un bravo agronomo avrebbe potuto prevedere tale diffusione la cui diffusione non è solo locale, dato l’andamento della stagione che certamente ne ha favorito la crescita sugli alberi. Ci sarebbe dovuta essere una opera di prevenzione. Bisognerà tenerne conto per le prossime piantumazioni che dovranno essere fatte con piante autoctone e adatte al clima che sta cambiando. Trovo una certa di ridicolo nell’attivismo di una ex assessora al verde la quale giustificò l’eradicazione di un Bagolaro, chiamato anche spaccasassi, ma dalla possibile vita ultracentenaria, da piazza Europa per sostituirlo con alberi poco adatti al sito e che ora si è tramutata in paladina in difesa dei grandi alberi in Brianza. Le ragioni? Forse future aspirazioni secondo la vulgata delle malelingue.
I cestini - I cestini dei piccoli rifiuti sono per la nostra cittadina un problema storico al quale mai è stata data una razionale soluzione, mentre nei supermercati e nei paesi vicini si provvede a raggruppare gli stessi secondo una destinazione intelligente, cioè vicino alle panchine o dove normalmente i cittadini sostano magari in compagnia di animali o per consumare qualche bevanda o cibo, sono sparsi a caso. Capirete che se uno ha un animale e magari qualche resto di incarto di cibo tende a gettarli nel primo che trova per cui una bottiglietta di plastica viene messa insieme alle deiezioni canine e la raccolta viene mischiata. Se i ce ne fossero diversi con sacchetti differenziati per colore secondo l’uso questo miscuglio sarebbe in parte evitato. Consiglio comunque ai fotografi ed ai free lance mattutini, oltre a pubblicare le foto sui social, di mandarli anche alla Polizia locale pregando di fare accertamenti sui colpevoli di vandalismi o abusi in modo che possano verificare tramite le numerose telecamere gli eventuali colpevoli. Consiglio Comunale - Al Consiglio comunale di ieri sera, lunedì 12 maggio, sono volate parole di fuoco da parte di un assessore. lo stesso che prima di rispondere ad una interrogazione deve fare una premessa molto lunga nella quale dice cosa e come devono agire le minoranze e aggiungendo che non devono pubblicizzare le loro interpellanze sui mezzi di informazione. Sembra proprio che non riesca non a capire che le opposizioni spesso vengano sollecitate dai cittadini a portare le loro lagnanze in Comune e ne pretendano la rendicontazione. Per dirla in altre parole come agiscono come CLU (Cittadini Liberi Umarèll). Della risposta del Sindaco ad un architetto ne dovremo parlare un’altra volta in quanto la ritengo veramente fuori luogo ed offensiva.
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