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Ricordo di Kamal

Storie di vite spezzate nel trambusto della guerra in Iraq

di Rosanna Rivetti - mercoledì 12 aprile 2006 - 5100 letture

Di Kamal resterà soltanto un ricordo, mantenuto vivo dai suoi amici e in particolare da Thiare Rath, caporedattore internazionale di Iraqi Crisis Report e insegnante di giornalismo dell’ IWPR.

Thiare ricorda così il 28enne Kamal Mamahi Anbar, com un giovane curioso e di acuto ingegnoil quale non si staccava mai da block notes e penna. Era il suo allievo preferito alla scuola di giornalismo.

Kamal era sposato da un anno; la moglie era incinta di pochi mesi.E’ una di quelle persone che fa parte di quella massa amorfa e indistinta di civili iracheni che ogni giorno che ogni giorno perdono la vita. La sua storia è breve ma intenza:appartenente ad una famiglia molto povera, la madre è costreta a fare le pulizie in una scuola per mantenere ui e i suoi fratelli. kamal inizia a lavorare come tassista, ma abbandona presto l’impiego, a causa del suo carattere noioso. Viene rapito dalla professione dei suoi amici, appassionati di giornalismo. Riesce anche lui a frequentare il corso all’ IWPR per aspiranti giornalisti, dimostrando molto entusiasmo e suscitando l’ammirazione e i complimenti dei suoi compagni per la sua bravura.

Kamal stava lavorando ad un articolo su come il fatto che le famiglie irachene erano costrette a lasciare le proprie case dopo l’attentato di Samarra, in febbraio questo aveva creato un mercato degli alloggi imprevedibile con, ad esempio, affitti che in alcuni mesi arrivavano alle stelle , a causa della domanda delle famiglie che fuggivano da altre prti della città.

“Un aspirante giornalista con l’attitudine per la scrittura innata”- ci riferisce il suo insegnante, - “il quale rispondeva irritato all’affermazione che una guerra civile dilagasse in Iraq”. “Non c’è nessuna dimostrazione che ci sia una guerra civile. Non ci siamo ancora arrivati" ci teneva a precisare.

La guerra, di cui lui tanto aveva scritto, di cui tannto si era preoccupato, non ha esitato ad inghiottirlo, gettandoo nel baratro delle migliaia di vittime innocenti. Ma il suo ricordo resterà forte nei cuori dei suoi amici, che lo ricorderanno sempre come un persona generosa e socievole, un musulmano sciita e un poeta a cui piacevano i viaggi e la musica, ma soprattutto come un loro fratello.


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