Resoconto di un "par-concerto"

Nessun taglio, solo l’audio destinato a raccogliere gli applausi - e i cori - del pubblico un po’ basso. Anche questo 1° Maggio ha avuto il suo (bel) concerto.
"Una differita - ha detto Claudio Bisio - che nulla ha tagliato e che, dunque, si è rivelata inutile. Sono contento, molto contento, che sia stato raccolto l’appello che avevamo lanciato a non farci censurare. Fortunatamente è andata bene, il pubblico si è comportato meravigliosamente e dal mio punto di vista sono più che soddisfatto. Tornare qui l’anno prossimo? Mi ha telefonato Vanessa Incontrada e mi ha detto che il prossimo anno viene anche lei a presentarlo. Ma è presto per dirlo. Quest’anno è andata bene, poi vedremo".
Soddisfatto in un’intervista d’agenzia si è dichiarato anche Gino Vignali, autore con Michele Mozzati e Sergio Rubino della serata: ’’All’inizio Bisio ha parlato con tutti gli artisti - ha spiegato l’autore di Zelig - : la mancanza di tagli dimostra che quella decisione sulla differita è stata immotivata e sciocca. Ringrazio il pubblico che è stato molto responsabile".
Nella marea di persone, striscioni, fischi all’annuncio della differita e alcuni cori contro Berlusconi. Piotta ha definito la differita ’’una forma bigotta di controllo, questa manifestazione meritava un’attenzione diversa’’. Enrico Ruggeri ha presentato ’Il lavaggio del cervello’, spiegando di aver scritto il brano, dedicato alla televisione, ’’26 anni fa e me lo tagliarono. Spero stavolta di essere più fortunato’’.
In serata il bel tributo a De Andrè, con la Pfm sul palco. Prima un filmato con uno degli ultimi concerti di De Andrè, in cui cantava ’La canzone di Marinella’, poi ’Il pescatore’ fatto dalla band, ’La canzone del maggio’ e ’Il suonatore Jones’ da Claudio Bisio, ’La guerra di Piero’ da Mario Venuti, un collegamento registrato dal Brasile con il saluto di Dori Ghezzi e Cristiano De Andrè che hanno accennato un brano brasiliano che cantava sempre Fabrizio (Dori non si esibiva in Tv da una vita!) e ’Il testamento di Tito’ (cantato senza che gli artisti avessero provato), che ha visto sul palco Pfm, Bisio, Nada, Mario Venuti, Linda e Cisco.
Sul fronte dei numeri, più crudi della censura, RaiTre dalle 15.00 alle 18.00 ha spostato la lancetta dell’Auditel su 1.595.000 telespettatori, per il 16.00% di share, dalle 20.30 alle 22.30 1.945.000, 8.44% e dalle 22.30 alle 02.00 801.000 per un finale con solo il 7.50% di share. Nel dettaglio, la seconda parte del concertone del Primo Maggio in onda tra le 20.00 e le 23.05 ha fatto segnare un modesto 8,15% di share per 1.804.000 telespettatori.
A fine concerto non sono mancate, come ogni anno, anche altre polemiche, come quelle di Roberto Natale, segretario dell’Usigrai, che parlando con i giornalisti a Firenze a margine della cerimonia per la Giornata mondiale della libertà d’informazione, ha affermato che "la Rai di Cattaneo è riuscita a trasformare un suo successo di pubblico, come il concerto del 1° maggio, in un gigantesco autogol di immagine. La decisione della differita copre di ridicolo la Rai".
"Siamo di fronte a un evento mai accaduto in Italia. Siamo in una condizione, quella del nostro Paese, che per certi versi assomiglia molto a quel Minculpop tristemente famoso nel ventennio fascista, ammantato da una parvenza di democrazia’’. Questa invece la drastica dichiarazione di Paolo Serventi Longhi, segretario nazionale della Fnsi, a proposito della ’’commissione censoria’’ decisa dalla Rai per visionare ’’minuto per minuto’’ il concerto del 1° maggio.
Per completezza di cronaca, sulla liberatoria fatta firmare ai musicisti del 1° Maggio si poteva leggere: "Dichiaro che nel corso della suddetta trasmissione mi asterrò da qualsiasi affermazione, dichiarazione o comportamento che possa, direttamente o anche indirettamente, influenzare o orientare il voto degli elettori…".
Fonte: millecanali.it
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