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Referendum: sempre peggio. La Rai solo lo 0,62% del tempo

A Portopalo sindaca e vice contro inchiesta giornalistica – Crescono Rai 1 e la 9. Giù i quotidiani – Gli audiolibri corrono: la classifica – Gli Usa danno i numeri e i Servizi segreti interrogano ex direttore Fbi

di Adriano Todaro - mercoledì 21 maggio 2025 - 1019 letture

PORTOPALO: «MENTONO SAPENDO DI MENTIRE» – Si sono espressi così la sindaca di Portopalo di Capo Passero (SR), Rachele Rocca, e il suo vice, Corrado Lentinello. La dura accusa è stata rivolta a due giornalisti de La Sicilia – Mario Barresi e Luisa Santangelo – per l’ultima puntata di un’inchiesta che stanno portando avanti da qualche mese sull’utilizzo dei finanziamenti pubblici. I giornalisti avevano sottolineato le spese sostenute impiegando un contributo di 100mila euro della Regione Sicilia, «per la realizzazione di manifestazioni ricreative mirate alla promozione del territorio e l’incremento turistico». L’articolo, titolato «Red carpet per il ministro e regalini. Portopalo, l’autonomia a peso d’oro», evidenziava fra le altre spese l’acquisto di «poco meno di un chilometro di moquette rossa su cui fare camminare, tra le autorità civili, militari e religiose invitate, la sindaca Rachele Rocca e il ministro della Protezione civile e del Mare, Nello Musumeci». I giornalisti sono stati definiti dai due amministratori pubblici, «Giornalisti di basso rango e politicizzati, stampa vergognosa, mentono sapendo di mentire». Solidarietà ai due giornalisti da parte dell’Assostampa siciliana che ha sottolineato che «La legge dà a tutti gli strumenti per correggere eventuali inesattezze. Non rende legittime le gratuite offese rivolte a chi, per professione, esercita il diritto di informare». Gli autori dell’articolo incriminato hanno dichiarato che «Abbiamo fatto un lavoro basato esclusivamente su delibere e determine pubbliche; documenti ufficiali, che l’amministrazione ha l’obbligo di rendere noti alla popolazione. Nell’articolo la storia è stata ricostruita virgolettando gli atti. Per questo la reazione della sindaca ci è sembrata grottesca e spropositata…».

CRESCE RAI 1 E LA NOVE. GIÙ I QUOTIDIANI – Secondo i dati dell’Agenzia per le comunicazioni, l’Osservatorio dell’Authority ci presenta i dati, riferiti al 2024, per quanto riguarda le reti televisive. E così apprendiamo che Rai1 cresce di 0,7 punti di share, Canale 5 perde lo 0,5, Italia 1 e Rai2 sono sostanzialmente in pari col 2023. Dopo Rai 1 la rete che sale maggiormente è la Nove (+04) che sale, così, al 3,2%. Bene anche La7 (+0,3). Unica eccezione alla contrazione degli ascolti quella del TgLa7 (+18,5%). Nel dettaglio, il telegiornale più visto rimane il Tg1 delle 20 (con 4,2 milioni di ascolti giornalieri; -3,6% su base annua), seguito dal Tg5 delle 20 (che ottiene 3,5 milioni di telespettatori. E passiamo ai quotidiani. Il 2024 conferma la situazione negativa dell’editoria quotidiana. Nel 2024 le copie complessivamente vendute sono state 572 milioni di unità. Nella pratica 1,7 milioni di copie giornaliere. Significa una flessione su base annua del 5,5% e del 20,2% sul 2020.

AUDIOLIBRI CORRONO – Cresce l’ascolto degli Audiolibri, nel 2025, fra gli italiani che sono ormai circa 11 milioni e mezzo con un incremento del 3% confronto l’anno precedente. Dati evidenziati dall’ultima ricerca condotta da NielsenIQ per Audible – società Amazon. Nel 2025, la sessione media di ascolto è di 30 minuti, con una frequenza di tre volte al mese. Il 35% degli ascoltatori li ascolta almeno una volta a settimana, superando di 11 punti percentuali coloro che si limitano a un ascolto mensile (24%). Non solo aumenta il tempo e la frequenza d’ascolto, ma cresce anche il coinvolgimento sociale: gli audiolibri sono un argomento di conversazione, e il 41% degli ascoltatori li utilizza per rompere il ghiaccio in compagnia. L’esperienza di ascolto si estende anche alla sfera familiare: il 45% dei genitori dichiara che i propri figli ascoltano audiolibri. Le storie in cuffia conquistano tutte le fasce d’età, ma entusiasmano in particolare chi ha tra i 25 e i 55 anni. Quelli definiti “lettori forti” sono soprattutto donne tra i 45 e i 54 anni, anche se la fascia 25-34 anni mostra livelli di ascolto giornaliero altrettanto elevati. In lieve maggioranza, questi utenti provengono dalle regioni del Sud Italia. Si rafforza il legame virtuoso tra lettura e ascolto: chi ascolta audiolibri è spesso anche un lettore abituale. I due formati si integrano, anziché escludersi. Il 55% degli utenti afferma di aver ascoltato un libro già letto, mentre il 48% ha scelto di leggere un libro dopo averlo ascoltato. Non solo: il 52% degli intervistati dichiara di aver acquistato almeno una volta il libro cartaceo dopo l’esperienza in audio. I libri in italiano sono preferiti dal 95% degli ascoltatori, ma crescono gli ascolti in inglese. E vediamo quali sono i 10 titoli più ascoltati. Al primo posto troviamo La logica della follia – La prima indagine dell’ispettore Pantaleo di Claudio Calabrese, letto da Lorenzo Loreti. Ecco, di seguito, gli altri libri più ascoltati: Miss Bee e il cadavere in biblioteca di Alessia Gazzola, letto da Federica D’Angelis; Elogio dell’ignoranza e dell’errore di Gianrico Carofiglio, letto da Gianrico Carofiglio; Ikigai, ciò per cui vale la pena vivere di Selene Calloni Williams, Noburu Okuda Do, letto da Ada Maria Serra Zanetti; La montagna sei tu di Brianna Wiest, letto da Alice Torriani; Ti ricordi di Sarah Leroy? di Marie Vareille, letto da Irene Giuliano; L’inquilino di Marco Vichi, letto da Lorenzo degl’Innocenti; Il dio dei nostri padri di Aldo Cazzullo, letto da Aldo Cazzullo, Marianna Jensen; Un grammo di felicità al giorno di Siri Østli, letto da Marianna Jensen; L’amica di B. A. Paris, letto da Anna Charlotte Barbera.

GLI USA DANNO I NUMERI – Un ex direttore dell’Fbi – James Comey – è stato interrogato dal Servizi segreti pochi giorni fa. Cosa ha combinato l’ex direttore? Ha pubblicato un post su Instagram dove si vedevano una serie di conchiglie su una spiaggia con un testo che tradotto, suonava così: «Bella formazione di conchiglie durante la mia passeggiata in spiaggia». E cosa c’è di terribilmente grave in questa frase al punto da far intervenire i Servizi segreti? C’è che le conchiglie della foto sembravano formare i numeri “86 47” e in questo alcuni funzionari repubblicani hanno voluto leggere una chiara minaccia alla vita di Trump. Il numero 86, nel gergo Usa, significa “sbarazzarsi” e anche di “assassinare” mentre il 47 è un riferimento al 47° presidente Usa, cioè Donald Trump. Il post è stato cancellato dallo stesso Comey. Trump, invece, durante un’intervista alla Fox News ha sottolineato che Comey «Sapeva esattamente cosa significava. Un bambino sa cosa significa». Poi ha definito Comey un «poliziotto corrotto». Già in passato ci furono tensioni tra Trump e Comey, che venne licenziato nel 2017 (durante il primo mandato) dalla direzione dell’Fbi mentre quest’ultimo stava guidando un’inchiesta per verificare se membri della squadra di Trump fossero coinvolti in tentativi di collusione con la Russia per influenzare le elezioni presidenziali del 2016.

REFERENDUM: SEMPRE PEGGIO – Osservatorio di Pavia e Agcom hanno dato i “numeri” sui prossimi referendum. L’Agcom ha sottolineato che la Rai ha parlato di referendum per lo 0,62% del tempo mentre Mediaset per lo 0,45%. L’Osservatorio di Pavia, sempre sulla Rai, ha comunicato che a trattare i quesiti referendari nei Tg il tempo è stato praticamente pochissimo. Sino al 15 maggio negli altri programmi i referendum sono, praticamente, spariti con qualche piccola eccezione: Il cavallo e la torre, Porta a Porta, Agorà e TG3 Linea Notte. E così il radicale Magi si è “travestito” da fantasma per farsi notare in Parlamento. E i Tg hanno dovuto spiegare i motivi del suo travestimento.


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