Ragusa Ibla, ricordando Camilleri
Passeggiata culturale sotto la guida esperta e accattivante di Roberto Sammito, tra chiese e palazzi di tardo barocco e un pizzico di nostalgia
Non sapremo mai se certe località del ragusano avrebbero ottenuto la stessa enfasi e curiosità da parte dei turisti, non solo d’oltre Stretto ma anche degli stessi isolani, se non fosse stata lanciata la serie televisiva del Commissario Montalbano, sceneggiata dal compianto Andrea Camilleri.
Non lo sapremo con certezza, ma di sicuro molti siciliani sarebbero costretti ad ammettere che cittadine come Modica, Scicli, Ispica, Ragusa, Donnalucata non hanno rappresentato le mete principali delle proprie gite fuori porta, prima della messa in onda della prima puntata della serie in quel lontano 6 maggio 1999.
Ventiquattro anni che hanno deviato l’attenzione verso queste località, sviluppando un turismo multietnico in continua espansione, nonostante la scomparsa di Andrea Camilleri e, di conseguenza, l’interruzione delle vicende narrate negli episodi della serie televisiva.
In questi ultimi anni, un percorso dedicato prevede proprio delle visite organizzate per recarsi nei luoghi visti e rivisti nelle repliche che periodicamente ci riportano tra quei palazzi, chiese, lungomari, risplendenti di luce dorata che il sole dipinge su quella pietra di Ragusa, utilizzata per restituire splendore e prestigio a questi luoghi distrutti dal terremoto del 1693.
Un evento sismico catastrofico, forse uno dei più potenti registrati in Italia insieme a quello del 1169 nel catanese e quello più noto del 1908 di Messina. Una distruzione che, quasi progettata da un mistico disegno artistico, ha sollecitato i più grandi artisti del tempo incaricati della ricostruzione. Architetti, ingegneri, mastri, decoratori e stuccatori, tra tutti Rosario Gagliardi, l’inventore della facciata-torre siciliana, che eliminò il campanile dalle chiese inglobandolo nella parte più alta della facciata, ritenuto più a rischio crolli in caso di terremoto.
Motivi sufficienti per farsi catturare e cedere alla tentazione dell’invito lanciato da Roberto Sammito, guida turistica sciclitana che qui è di casa. Attraverso il suo portale internet Visit Vigata, è possibile prenotare una visita guidata nelle località, set naturali cinematografici che spingono la mente al ricordo dei Fratelli Taviani con il loro "Kaos" del 1984 o a Luigi Zampa con il suo "Gente di rispetto" del 1975 tratto da un romanzo di Giuseppe Fava, per citare qualche titolo.
Ci siamo accodati alla passeggiata culturale organizzata per la mattina del 3 giugno a Ragusa Ibla, insieme a una ventina di compagni di gita provenienti da diverse località siciliane e italiane. Appuntamento al Giardino Ibleo, indicazioni preliminari e dettagliate sulle tappe del percorso e poi lentamente ci siamo spostati verso le principali attrazioni che con perizia e, soprattutto chiarezza, Roberto Sammito ci ha descritto utilizzando citazioni storiche arricchite di aneddoti folcloristici che hanno reso la visita affascinante e inusuale.
Il Giardino Ibleo con la visita della Chiesa di San Giacomo, il Portale di San Giorgio che conquista il visitatore con le sue raffigurazioni scolpite nella pietra e risalente al XII secolo, il Corso XXV Aprile con i suoi locali tra un palazzo e una piazza ospitante una chiesa, la Chiesa di San Giuseppe, poi di nuovo su verso il Duomo di San Giorgio con la sua tipica e unica Cupola, di successiva fattura rispetto alla chiesa che mette a contatto il tardo barocco di Gagliardi con il neoclassicismo di inizio 1800. Queste alcune delle attrazioni di questo itinerario.
Oltre due ore di immersione in una delle località più ammirate al mondo, dal 2002 inserita nel Patrimonio Unesco, tra ricostruzioni scenografiche e battute recitate a memoria, mentre il sole adombrato da qualche nuvola di passaggio, ci ha unito alla storia e alle tradizioni facendole nostre, lasciandoci un’illusione vicinissima alla realtà che tanti segreti tra queste pietre di tardo barocco sono ancora da svelare.
- Chiesa San Giacomo
- Interno chiesa
- Particolare del soffitto
- Interno della Chiesa San Giuseppe
- La facciata
- Uno dei tipici viottoli di Ibla
- Statua di San Giorgio
- Il Duomo di San Giorgio
- La Cupola vista dall’interno
- L’incisione dedicata al mastro Cultraro
- La Cupola vista dall’esterno
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