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Rifiuti zero Campania

Con questo comunicato la Rete Campana dei Comitati per la difesa della salute e dell’ambiente: Rifiuti Zero Campania, annuncia una manifestazione per il 13 ottobre alle ore 16,00 ad Acerra. No all’inceneritore ed alla megadiscarica!

di Enzo Maddaloni - giovedì 11 ottobre 2007 - 6246 letture

In Campania, dopo 14 anni di commissariamento "straordinario" sulla gestione dei rifiuti, la "politica dell’emergenza" è diventata una strategia per drenare soldi pubblici, sottraendo le scelte ad ogni espressione di volontà popolare.

Da Rastrelli a Bassolino, dal centrodestra al centrosinistra, un accordo trasversale e consociativo ha espropriato ogni luogo democratico per consegnarsi agli interessi di comitati d’affari come il gruppo Romiti-FIBE (oggi sotto inchiesta della magistratura, insieme a Bassolino ed agli altri responsabili della gestione rifiuti di questi anni).

Il muro di gomma dei poteri e degli interessi continua così a ostacolare una messa in discussione vera del piano rifiuti, una valutazione autentica delle alternative possibili, nel rispetto di salute ed ambiente, e garantisce invece la riproduzione di gruppi dirigenti delegittimati dalla gente e dai fatti.

Eppure gli stessi ora stanno scrivendo il nuovo piano rifiuti tutto incentrato sull’incenerimento dei rifiuti, che ha prodotto finora enormi depositi di ecoballe e megadiscariche, sponsorizzato oggi anche dal ministero dell’ambiente e dal governo Prodi, mentre giorno dopo giorno vengono alla luce nuove informazioni scientifiche sulla estrema nocività degli inceneritori, non solo per la diossina ma anche per l’impatto delle patologie da nanoparticelle e per il difficile smaltimento delle polveri residue (circa un terzo della spazzatura bruciata si trasforma in ceneri altamente tossiche da smaltire in discariche speciali).

L’apertura dell’inceneritore di Acerra, il più grande, inquinante e obsoleto d’Europa in una cittadina assurta a simbolo della devastazione ambientale, e già riconosciuta "Comune in emergenza diossina" rappresenta il via libera all’ulteriore devastazione della salute e dell’ambiente, il lasciapassare per gli altri 2 inceneritori previsti in Campania e gli oltre 14 sul piano nazionale. Opere naturalmente finanziate con soldi pubblici (il 7% delle bollette ENEL che noi paghiamo) grazie all’utilizzo illegittimo dei fondi per l’energie alternative, i c.d. CIP 6.

E’ questa una condizione emblematica di quello che in diverse forme avviene in tutto il paese: il volere dei poteri forti prevarica sempre quello delle comunità e porta avanti una gestione del territorio fondata esclusivamente sull’utilizzo di inceneritori e discariche, costruzione di centrali termoelettriche a olio combustibile, a carbone, a turbogas, progetti di rigassificatori, basi militari, treni veloci, etc, in un contesto in cui corruzione, commissariamento dei poteri democratici, istituto della "concessione" in regime emergenziale, diventano altrettante strade per tutelare l’arricchimento privato contro il benessere collettivo.

Per tutti questi motivi il comitato ha indetto una

MANIFESTAZIONE NAZIONALE AD ACERRA

SABATO 13 OTTOBRE 2007

ORE 16 STAZIONE CENTRALE F.S. ad ACERRA

Concentramento a Napoli ore 15 Piazza Garibaldi

Per info/contatti/adesioni: retecampanasaluteambiente@noglobal.org - www.noglobal.org— 3477876909 - Rete Campana dei Comitati per la difesa della salute e dell’ambiente - Rifiuti Zero Campania

Prime adesioni: Comitato contro il megainceneritore di Acerra, ComER- Comitato Emergenza Rifiuti - San Nicola La strada – Caserta - San Marco EV, Coordinamento dei comitati per la difesa del territorio Area Vesuviana, Comitato Serre per la vita, Presidio contro la discarica di Serre, Comitato Carmine Iuorio 23 febbraio - Campagna, Coordinamento uniti per l’ambiente - Giugliano, Qualiano, Villaricca, Comitato salute/ambiente – Salerno, Assise cittadina per Bagnoli, Coordinamento dei comitati per l’acqua di Napoli e provincia, Comitato in difesa del vallone di San Rocco, Comitato contro la centrale di Vigliena, Comitato acqua pubblica Salerno, Comitato di lotta delle vele di Scampia, Comitato contro il termovalorizzatore di Salerno, Comitato "Rio Corbore" Ischia, Comitato Allarme Rifiuti Tossici di Napoli, Comitato Civico di San Salvatore Telesino, Rete Rifiuti Zero agro nocerino-sarnese, Comitato contro l’inceneritore di rifiuti speciali e industriali di Nocera Inferiore, Associazione Sentinella Pozzuoli (NA)

Area Antagonista Campana, RdB Precari Autorganizzati (Banchi Nuovi, UdN, MdA Acerra B.Buozzi), Conf. COBAS, RdB/CUB Campania, MdA Storico Ex Macello, Assise di Palazzo Marigliano, CSOA Officina 99, Laboratorio Occupato SKA, CSOA DAMM, Laboratorio Occupato Insurgenzia, Red Link, Sinistra Critica, PMLI Campania, Ass. Attac – Fronte Popolare Giugliano, Comitato Attac Napoli, C.S.O.A. Asilo Politico (SA), P.C.I.M-L, centro sociale Buco1996’ Gioi (SA), WWF Campania, sezione del PdCI "U. Terracini" di Caserta, S.L.A.I. COBAS AMBIENTE di Acerra, I Grilli Acerrani - Gli Amici di Beppe Grillo di Acerra, Forum ambientalista, TanaLab Aversa, Bottega equo solidale Tutta n’ata storia - Nocera Inferiore

Rete Nazionale Rifiuti Zero, Coordinamento Dei Comitati Della Piana-Firenze, Prato, Pistoia, La Rete ambientalista della provincia di Alessandria, I Coordinamento dei Comitati della Fraschetta, Medicina democratica Movimento di lotta per la salute, Assemblea del presidio permanente “Giulio Maccararo” Montale (PT), "Collettivo liberate gli Orsi" Pistoia, Alternativa Comunista, Comitato “le nuove resistenze”, Presidio permanente No Dal Molin, Comitati NO TAV, Coordinamento siciliano dei comitati contro gli inceneritori, Movimento per la Difesa del Territorio Calabria, Presidio permanente no alle discariche Grottaglie-S.Marzano (TA), C.S. TPO (BO)


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Rifiuti zero Campania: 13 ottobre Acerra dal nostro corrispondete Gennaro
14 ottobre 2007, di : Enzo Maddaloni

Sabato 13 ottobre da Acerra dal nostro corrispondente Gennaro

Era da tanto che non mi recavo a manifestazioni di piazza, ero restato un pò fuori dal movimento per bisogno e per esigenza. Ma l’appuntamento di oggi ad Acerra era, e si è dimostrato, un momento importante di tessitura di realtà territoriali, da tempo in lotta per la difesa e la salvaguardia della salute e dell’ambiente.

Realtà diverse, anche per composizione geografica. Il lavoro che la rete campana salute e ambiente sta perseguendo è quello condiviso dalle comunità in lotta in tutto il paese. Dalla Val di Susa, al Ponte sullo Stretto, dal Vicenza a Brindisi.

Un patto di mutuo soccorso che scavalca ogni logica unitaria dei partiti o alleanze governative, contenitori del politichese tanto criticato ai giorni nostri. Insomma, una manifestazione genuina, fatta di attivisti comuni, di persone che hanno deciso di unirsi a chi, fuori dalla quotidiana esistenza, si schiera per la necessaria resistenza.

Nel corteo ho intravisto una bandiera particolare, molto colorata e simbolica che riportava queste parole: "ascoltare la base, non costruirla".

Era una delle tante frasi che echeggiavano a gran voce tra la moltitudine che scorrendo tra le viuzze di un piccolo centro dell’hinterland partenopeo, un tempo conosciuto per le sue risorse agro-alimentari, ha praticamente scatenato una vitalità là dove si è deciso di impiantare morte e devastazione. Un destino che certo non risparmierà le zone limitrofe.

A capeggiare la testa del corteo, in buona compagnia (su basi di sacchette per la raccolta di rifiuti solidi urbani), indovinate chi c’era? Il caro governatore Bassolino. Bersaglio di sfumature "critiche" diverse, tutte, comunque, rapportabili alle sue responsabilità, ampiamente documentate, in tema di gestione dei rifiuti.

Ma come dicevo non c’era solo l’ Antonio del rinascimento, ma anche Losco, Rastrelli, Pecoraro Scanio, Bertolaso, etc. Uno ad uno tutti i protagonisti delle ecoballe che tanti danni stanno provocando all’ambiente in cui viviamo.

Trovarmi a incontrare volti e voci di una terra a cui sento di appartenere, osservarne le pieghe, tracciate da rughe scavate dal tempo, ascoltarne le voci che come vaggiti avvertono il futuro da salvaguardare, mi ha trasmesso la voglia di continuare a credere in un possibile cambiamento guardando non i vertici istituzionali (oramai in crisi irreversibile di rappresentanza), ma l’orizzonte sociale che al di là di schieramenti e coalizioni sa sintetizzare e porre al centro dell’attenzione i veri problemi che rendono insostenibile la naturale esistenza.

Peccato non aver incontrato anche chi si propone come movimento di sinistra e ancor più in difesa della salute.

Chissà, magari alla prossima occasione, che certo non mancherà.

Un contagioso saluto rosso.

Gennaro

Rifiuti zero Campania
15 ottobre 2007

L’importante e che non li mandiate qui in Emilia Romagna, di rifiuti altrui ne abbiamo bruciati abbastanza e ora che ogiuno smaltisca i rifiuti che produce.
Rifiuti zero Campania
23 ottobre 2007, di : Enzo Maddaloni

REPORT RIUNIONE NAZIONALE RIFIUTI SVOLTASI AD ACERRA

IL 14 OTTOBRE 07

Domenica 14 Ottobre 07 ad Acerra, all’indomani della manifestazione nazionale contro l’incenerimento dei rifiuti per la difesa della salute, dell’ambiente e dei beni comuni, che ha visto in piazza ad Acerra oltre 5000 persone, con delegazioni di comitati e lotte provenienti da ogni parte d’Italia, si è svolta una riunione nazionale in tema di gestione dei rifiuti.

Obiettivo dell’incontro, a cui hanno partecipato la Rete dei Comitati campani x la salute e l’ambiente, realtà toscane, calabresi, pugliesi ed esponenti della rete Nazionale Rifiuti Zero, era quello di fare il punto sulle varie battaglie in piedi e sul come rilanciare l’iniziativa contro l’incenerimento a livello nazionale.

E’ infatti consapevolezza comune che l’incenerimento non è una scelta isolata, ma rappresenta una strategia dannosa, inquinante ed antieconomica, voluta e finanziata dal Governo, scavalcando il volere delle comunità locali, a solo vantaggio di imprese e multinazionali (FIBE, ERA, VEOLIA, CALTAGIRONE, GORI.) che sono dentro il grande businnes dei CIP 6 e certificati verdi.

E’ proprio grazie all’equiparazione, definita illegittima dalla stessa comunità europea, dell’energia prodotta con termovalorizzatori a fonte energetica pulita ed eco-compatibile, che centinaia di milioni di euro, presi dal 7 % della nostra bolletta elettrica, finiscono nelle tasche di questi grandi gruppi per i quali diventa naturalmente conveniente costruire e gestire queste moderne macchine di morte, penalizzando di fatto una via alternativa e non inquinante nella gestione dei rifiuti.

Basti pensare, del resto, all’assurdo attacco di Bersani ai medici dell’Emilia Romagna che, sulla base degli ultimi studi scientifici, affermano l’esistenza di una pericolosa correlazione tra la presenza di inceneritori e l’insorgere nei territori circostanti di particolari patologie mortali, per comprendere come, dietro la costruzione di nuovi 17 inceneritori, esista una lobby protetta dai poteri forti che, dal centro sinistra al centrodestra, ha come unico scopo quello di incrementare i profitti a scapito dell’ambiente e della salute di tutti noi.

La stessa sinistra radicale che, a parole, si mostra sensibile alle questioni ambientali, è di fatto complice di questa lobby come dimostra il via libera di Pecorraro Scanio agli inceneritori siciliani e la proposta del piano rifiuti presentato da Rifondazione Comunista in Campania che, pur criticando la logica dell’incenerimento, avalla la costruzione dell’inceneritore di Acerra.

In questo senso le realtà che si sono incontrate domenica 14 ad Acerra ritengono essenziale rilanciare la battaglia sul piano nazionale ed europeo e fanno appello a tutti gli altri comitati, comunità che resistono ed alla Rete Nazionale "Rifiuti Zero" affinché le proposte che seguono vengano socializzate e condivise:

1. Di esprimere la piena solidariètà ai presidi ed ai comitati di Montale e Grottaglie, impegnati rispettivamente contro inceneritore e megadiscarica, ed al resto dei comitati in lotta in tutta Italia;

2. Di costruire un presidio con conferenza stampa sotto il parlamento italiano, capace di coinvolgere i media nazionali ed europei, per la prima metà di Novembre, perché venga definitivamente abolito il finanziamento pubblico agli inceneritori attraverso l’uso di CIP 6, Certificati Verdi e qualsiasi altra forma di incentivi;

3. Di avviare la campagna per l’autoriduzione e/o il rimborso della bolletta energetica relativamente alla parte che va a finanziare gli inceneritori in seguito all’ulteriore approfondimento del gruppo di giuristi che si svolgerà a Fano il 20 Ottobre;

4. Di partecipare in maniera convinta, indipendentemente dalle forme di lotta che in ogni realtà si possono mettere in campo, alla giornata mondiale contro l’incenerimento convocata da GAIA (Global Alliance Incinerator Alternatives) per il prossimo 28 Novembre;

5. Di assumere l’iniziativa per la difesa della salute, dell’ambiente e dei beni comuni che si terrà a Roma il 1 Dicembre come un momento di lotta e collegamento con le altre battaglie in corso;

6. Di contribuire all’estensione ed al rafforzamento della Rete Rifiuti Zero, della sua orizzontalità decisionale ed operativa, come della capacità di conflitto e produzione di saperi Alternativi;

7. Di fare propria la manifestazione contro l’ampliamento dell’inceneritore di Gioa Tauro il prossimo 22 Dicembre;

8. Di essere parte del "patto di mutuo soccorso" stabilitosi dal basso tra le resistenze territoriali contro la devastazione di salute, ambiente, territori e beni comuni, e di contribuire affinché il patto stesso, rafforzando la reciproca solidarietà, abbia la capacità di porsi sul piano più generale della critica al modello di sviluppo.

Per info e contatti:

retecampanasaluteambiente@noglobal.org

www.noglobal.org 3477876909

Link utili di Yahoo! Gruppi

Per andare all’homepage del gruppo vai alla pagina:

http://it.groups.yahoo.com/group/retecampanasaluteambiente/

Comunicato di Gerardo Rosania (RC-Campania)
30 ottobre 2007, di : Enzo Maddaloni

Il Piano Regionale dei Rifiuti che recentemente il Commissario Straordinario dott. Pansa ha illustrato nella Commissione Consiliare Regionale “Ambiente” non convince.

Non convince il metodo. A luglio si era tenuta una riunione della VII Commissione alla presenza del governo regionale, nella quale si era assicurata una condivisione col Consiglio Regionale nella stesura stessa del Piano. Cosa non avvenuta. Per cui il Consiglio, stante l’iter procedimentale disegnato dal Commissario si troverà pressappoco a maggio, ossia in fase di esaurimento della discarica di Macchia Soprana, ad approvare o a respingere un pacchetto da altri confezionato e, ancora una volta, sotto il ricatto dell’emergenza.

Non convince nei contenuti. Viene rispolverato il vecchio Piano Rastrelli aggiornato con le nuove indicazioni di legge. In sostanza il piano ripropone i due termovalizzatori di Acerra e S. Maria La Fossa, e al tempo stesso adegua le previsioni sulla riduzione dei rifiuti e sulla differenziata che la legge stessa oggi pone ad almeno il 40%. Cita il protocollo di Kyoto e si impegna a realizzare impianti di compostaggio che, dopo 14 anni di commissariamento, sono totalmente assenti in Regione.

In realtà assistiamo ad uno “spacchettamento” della questione rifiuti in Campania.

Il Piano, infatti, nulla dice rispetto ai 6 milioni di ecoballe che giacciono nei siti di stoccaggio. Il piano nulla dice dei rifiuti pericolosi, dai quali la nostra regione è invasa.

Il piano nulla dice rispetto alle bonifiche. Il Piano nulla dice rispetto a soluzioni, anche tecnologiche, alternative alla termovalorizzazione. Acquisiamo che c’è sempre qualche altro soggetto competente. La mia impressione è che marciamo a grandi passi verso l’abisso e verso un nuovo caos.

Ma il piano non convince nemmeno in quello che dice.

Il Piano parte da un concetto : in Campania si producono 2.800.000 t. di rifiuti all’anno. Entro il 2008 si ritiene di arrivare ad una differenziata pari al 25% ed una riduzione di produzione rifiuti che dovrebbe portare a poco più di 2.200.000 t annue la quantità di rifiuti. La differenziata dovrebbe, poi, giungere al 25% ,entro il 2008,e quindi al 50%. Obiettivi senz’altro ambizioso ma, sicuramente, da perseguire con convinzione.

Questo significa che se oggi la quantità da bruciare ( il famoso cdr) che esce dai sei impianti in funzione ( quello di Tufino è sotto sequestro) e da destinare ai due termovalorizzatori è, con la differenziata al minimo, è pari a 630.000 tonnellate annuo, queste quantità a partire dal 2009 dovrebbe progressivamente ridursi.

Nel frattempo si pensa a fare entrare in funzione il bruciatore di Acerra ( forse in primavera 2008) che da solo può bruciare 710.000 tonnellate annua ( dati del Commissariato) e si pensa a quello di S. Maria La Fossa che potrà bruciare 473.000 tonnellate di Cdr annue quando, fra 3 anni, sarà pronto.

In più si pensa, entro il 2008 a recuperare Tufino sempre al fine di produzione di Cdr da bruciare!

Domande : ma quanta “mondezza” deve arrivare nei 7 impianti di CDR?

Perché piuttosto che continuare a spendere soldi per impianti di CDR da mettere a norma, gli stessi non vengono , rapidamente, e con minor spesa, convertiti in impianti di compostaggio?

Perché spendere soldi per un secondo bruciatore ( pronto tra 3 anni) se quello di Acerra sarebbe da solo, già oggi sufficiente, e se riduzione dei rifiuti a monte e raccolta differenziata dovrebbero ridurre in modo sostanziale la quantità di CDR da destinare a combustione?

Perché piuttosto i fondi non vengono spesi su impiantistica di compostaggio e su impianti per la raccolta del percolato prodotto dalle discariche e di cui oggi in Campania non ne esiste alcuno?

E, infine, le ceneri (circa il 30% di quanto entra nei bruciatori!) dove vanno, visto che il piano non prevede siti di stoccaggio di quel rifiuto, per altro, altamente tossico ?

In definitiva questo piano non mi sembra presenti novità, si ripercorre una vecchia e fallimentare strada, si rischia di fare esplodere una nuova emergenza. C’è un unico aspetto positivo: non è previsto il termovalorizzatore a Salerno.

Gerardo Rosania (Consigliere Regionale R.C.)

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