R.d.B. C.U.B. Campania sulla Finanziaria Regionale 2007

Documento della rdb/cub presentato alla commissione bilancio della Regione

di gaetano marati - venerdì 8 dicembre 2006 - 3118 letture

La finanziaria Regionale è scritta nel solco tracciato dalla finanziaria Nazionale per la quale, la R.d.B./CUB ha proclamato uno sciopero generale con manifestazioni in oltre venti città, che hanno visto la partecipazione di circa 350.000 persone, perché si continua a finanziare le imprese e le missioni di guerra e non si mantengono le promesse fatte in campagna elettorale. Riteniamo che questa finanziaria Regionale vada nella stessa direzione di colpire le fasce più deboli della società Campana, senza tener conto che problematiche specifiche di questo territorio impongono un intervento a sostegno del blocco sociale più debole, in contro tendenza con la linea del governo centrale e per una discontinuità reale con il governo neoliberista precedente.

La R.d.B. ritiene che occorre intervenire sui giusti punti delle entrate e delle uscite. L’intervento sulla evasione fiscale e sul lavoro nero, come pure su tutti gli altri problemi, se non sono sostenuti da un reale meccanismo di controllo e di repressione, rimangono solo intenti Occorre rilanciare l’edilizia popolare attraverso un rifinanziamento e regolarizzare il mercato dei fitti, istituendo un agenzia pubblica in ogni provincia, dove obbligatoriamente devono essere sottoscritti e registrati i contratti di fitto, i prezzi sarebbero sì liberi, ma trasparenti e tassati. Occorre che la formazione diventi un’opportunità vera per i giovani per trovare un lavoro, ed un investimento per la società. Formazione accessibile e favorita. in base alla richiesta reale del mercato del lavoro e gestita esclusivamente dalle strutture pubbliche, evitando speculazioni sulle speranze dei disoccupati.

Sui rifiuti, mentre si trova, se si trova, una soluzione per i rifiuti, perché non si blocca l’entrata dei rifiuti tossici che da anni arrivano nelle nostre discariche abusive e autorizzate da altre Regioni che stanno avvelenando noi e avveleneranno chissà per quanti anni i nostri figli. L’inquinamento, perché non si incomincia a trasformare l’intero parco auto pubblico, ( bus, ambulanze, auto di polizia, carabinieri, finanzieri, vigili urbani, taxi, ecc.) con auto non inquinanti.

Recuperare risorse nella nostra Regione, cercando di sfruttare le tradizionali caratteristiche ambientali, artigianali, artistiche e culinarie. Evitando di “foraggiare” progetti di parte, che hanno sempre fallito o prodotto meno di quando ci si aspettava.

Con la situazione che abbiamo, del non rispetto delle leggi, potremmo risanare il bilancio delle Regione, semplicemente facendole rispettare. La sanità, il problema madre della nostra Regione, quello che ha prodotto più debiti, più deficit ma anche più voti e consensi per i partiti che l’hanno gestita, e forse non è un caso.

Sulla delibera n. 1843, non possiamo politicamente trovarci d’accordo perché si vuole far pagare i costi di un disastro gestionale, agli stessi soggetti che di questo disastro sono le vittime, ed hanno pagato fin’ora solo loro, i cittadini. Siamo convinti che la politica dei tagli e della riduzione della spesa, piuttosto che una maggiore razionalità, provocherà un ulteriore peggioramento della situazione, perché provocherà un peggioramento ulteriore della sanità pubblica ed un allontanamento ulteriore degli utenti dalla sanità pubblica Regionale, facendo aumentare la richiesta di sanità privata e verso le altre Regioni, facendo cosi lievitare ancora di più la spesa.

Riteniamo che l’avvenuta cartolarizzazione dei beni della sanità pubblica, per ottenere il prestito dalle banche per risanare i debiti pregressi, sia incostituzionale, in quando, tale operazione è consentita solo per progetti di sviluppo e non per ripianare debiti.

Il problema della criminalità, fino a quando si continuerà, per convenienza o stupidaggine a voler credere che il fenomeno sia una causa e non capisce che invece è un effetto, avremo sempre e solo qualche poliziotto in più ed il problema non cambierà di un centimetro. Problema che va affrontato alla radice, attraverso un rigido controllo sull’evasione scolastica ed un controllo da parte di assistenti sociali, sulle condizioni delle famiglie meno abbienti, per verificare se mancano loro i diritti primari, in una società civile deve essere interesse di tutti assicurarsi che questo non avvenga. Occorre ricondurre dentro limiti accettabili il divario tra le classi sociali di questa Regione, assicurando una esistenza più dignitosa alle classe meno abbiente. Occorre assicurare ad ogni famiglia una casa, un reddito minimo di sopravvivenza ed il diritto dell’accesso ai servizi primari come la sanità, la scuola, i trasporti, i consumi e lo svago.

Occorre intervenire urgentemente sul lavoro precario. attraverso la stabilizzazione del rapporto lavorativo e la reinternalizzazione dei servizi nella pubblica amministrazione.

Un problema inoltre che non si può trascurare è quello degli immigrati, essi vanno aiutati ad inserirsi con dignità all’interno della società, riconoscendo anche a loro gli stessi diritti sopra descritti per i cittadini stanziali meno abbienti.

* (stralcio del documento presentato alla commissione bilancio della Regione, dalla fed.Reg. R.d.B./CUB)

Napoli, novembre 2006


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