Quotidiani: nel 2000, 6 milioni di copie; oggi 1,3 milioni
Mondadori vende alcune testate – Le ferie di Gigi Marzullo – "Domani" compie un anno – Vendite di libri: si legge meno ma chi legge lo fa più di prima – Proiettile alla sede Rai di Firenze
QUANTO VENDONO I QUOTIDIANI? ‒ Nel 2007 i giornali cartacei erano letti dal 67 per cento degli italiani, nel 2021 sono il 29 per cento. Una perdita di 40 punti. Nel 2000 si vendevano ogni giorno 6 milioni di copie, nel 2020 sono state 1,3 milioni. Lo stesso crollo ha riguardato settimanali e mensili. (Facendo le opportune differenze, si può dire che se ne vendevano di più in epoca fascista. Nel 1942, dopo la disfatta, a gennaio, sul fronte russo, il Corriere tirava 781 mila copie giornaliere; La Stampa e Stampa sera, 550 mila; Il Popolo d’italia, 347.675; Il Messaggero, 260 mila copie. Avevano solo quattro pagine, molto raramente sei).
MINACCE DI MORTE ‒ Una busta contenente un biglietto con minacce di morte ai giornalisti e al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e con un proiettile è stata recapitata negli uffici della sede Rai di Firenze. «O vi date una calmata, giornalisti e Giani, o il piombo vi zittirà per sempre!!», si legge nello scritto minatorio. Una minaccia grave che rappresenta un salto di qualità inquietante nel clima di queste settimane contro i giornalisti e l’informazione.
MONDADORI VENDE ‒ Secondo quanto anticipato da MF-Milano Finanza, la Mondadori avrebbe intenzione di cedere alcune testate storiche come Donna Moderna e Casa Facile alla società Stile Italia Edizioni, controllata da Maurizio Belpietro, direttore e fondatore del quotidiano La Verità. Un asse, quello tra Mondadori e Belpietro, che si consoliderebbe visto che lo stesso passaggio di proprietà è già avvenuto due anni fa per altre sei testate: Panorama, Confidenze, Cucina Moderna, Sale&Pepe, Starbene e Tu Style. Il presidente del gruppo Marina Berlusconi e l’ad Antonio Porro starebbero riflettendo anche su l’eventuale cessione di Grazia, uno dei pezzi forti del portafoglio Mondadori che ha 21 edizioni complessive in 23 Paesi, per una audience globale di 15 milioni di lettori e 45 milioni di utenti unici. In questo caso si starebbe pensando ad una eventuale cessione internazionale. Sembrano sicuri di restare a Segrate i settimanali Chi e Sorrisi&Canzoni Tv. A rischio, ovviamente i posti di lavoro, più di 100.
UN ANNO DI VITA ‒ Sabato 23 e domenica 24 ottobre il quotidiano Domani ha festeggiato il suo primo anno di vita (in media circa 14 mila copie giornaliere). Lo ha fatto presso l’Auditorium Paganini di Parma con la partecipazione di giornalisti, scrittori, artisti, personaggi televisivi ed anche politici come la ministra della Giustizia Marta Cartabia ed il ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani. Diretto da Stefano Feltri, il giornale è di proprietà di Carlo De Benedetti.
MARZULLO È PER SEMPRE ‒ Il rappresentante dei dipendenti della Rai, Riccardo Laganà vuole sapere come è stato possibile che Gigi Marzullo, 68 anni, giornalista e tante altre cose, abbia maturato circa 500 giorni di ferie arretrate «qualcosa come 10 anni di ferie non godute». Lo aveva chiesto con una lettera all’allora amministratore delegato Fabrizio Salini nel luglio 2020. Ora lo chiede, nuovamente, all’amministratore delegato Rai, Carlo Fuortes. Marzullo è diventato famoso per le sue trasmissioni notturne e sugli aforismi sulla notte. Ma 500 giorni di ferie arretrate non sono un aforisma.
MENO LETTORI MA PIÙ LETTURA ‒ Diminuisce la percentuale degli italiani che leggono, oggi al 56%, ma chi legge lo fa più di prima. Sono questi i risultati di una ricerca tra il Centro per il libro e la lettura (Cepell) e l’Associazione italiana editori (AIE). Se da un lato la vendita dei libri durante la pandemia è aumentata, gli italiani che leggono sono sempre meno. Segno evidente che legge di più chi era già abituato alla lettura mentre larghe fasce di popolazione non si avvicina affatto ai libri cartacei o digitali che siano. Il risultato è che il 59% delle copie vendute sono acquistate dal 23% dei lettori. Come al solito la non lettura è una condizione correlata al livello socio-economico, culturale e geografico. Leggono meno coloro che hanno un basso titolo di studio e abitano al Sud. Si mantiene invece il differenziale tra uomini e donne: entrambi leggono meno di prima: sono lettrici il 60% delle donne, lettori il 52% degli uomini. Tra i lettori, la maggioranza assoluta ha letto da uno a tre libri (il 55%), il 23% ha letto da 6 a 4 libri, il 14% da 11 a 7 e il 9% più di 12 libri. I forti lettori (più di 12 libri), leggono mediamente 17 libri l’anno, 3 in più di quanti non ne leggessero nel 2020. Oltre a leggere, comprano anche più di prima: in media 12,3 libri, due e mezzo in più dell’anno precedente. Il risultato è un mercato sempre più concentrato: il 59% delle copie vendute sono acquistate dal 23% dei lettori (quelli che leggono più di 7 copie l’anno).
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