Quisquilie&Pinzellacchere n. 114 - I risparmi veri e quelli dichiarati di Camera e Senato
Avevo facilmente previsto che nonostante la vittoria del SI’ non avrei gioito perché molti dei miei compagni dell’Anpi hanno deciso di seguire ciecamente l’ordine impartito da molte federazioni e da quella centrale che, con parole inequivoche, anche senza parlare di epurazioni aveva sposato senza discussioni fra gli iscritti, accampando la causa Covid, le tesi del NO. Purtroppo molti costituzionalisti che nel precedente referendum si erano distinti per il coraggio e la competenza per contrastare il tentativo del ’’giglio fradicio’’ di manomettere, loro sì, la Costituzione sono stati trattati da tutta la stampa, salvo pochissime eccezioni, come servi sciocchi dei famosi populisti, revanscisti, antipolitici, antipatici ed anti parlamentaristi, facendo proprie grossolane approssimazioni che leggevamo e leggiamo quotidianamente nei titoloni a tutta pagina di tutti i giornali padronali e come notizie principali dei talk show e che tuttora non accettano il responso delle urne dicendo che non hanno vinto ma non hanno nemmeno perso.
Una cosa che mi ha sorpreso è stato il silenzio di quasi tutta la stampa su una inchiesta di Milena Gabanelli (santa subito), che ha fatto i conti nascosti del costi di Camera e Senato arrivando a sostenere che ogni ’’onorevole’’ costa più di un milione di euro l’anno, sorpassando ovviamente tutti gli altri parlamentari europei. Come ha fatto a dimostrarlo? Semplice! Ha fatto i conti dei benefit senza limite e senza rendicontazione di cui godono i nostri ’’eletti dal popolo’’ i quali possono compiere viaggi in ogni parte del mondo, compresi parenti ed affini a spese dello Stato al quale poi si rivolgono le compagnie di viaggio per ottenere il rimborso. Ora so per certo che alcuni lettori malevoli penseranno subito all’Alitalia, compagnia di bandiera che se fosse stata regalata al primo che passava molti anni fa avremmo risparmiato una barcata di miliardi. Sappiamo tutti che gli onorevoli una volta avevano posti riservati in prima classe e in caso di overbooking il posto al poco onorevole veniva trovato d’autorità, chi non ricorda gli aerei in attesa di decollo finché non giungeva un sottosegretario ritardatario e chi può dimenticare la vicenda dell’insaputo Scajola che si faceva portare a domicilio da un aereo Alitalia il venerdi e che questo ripartiva con lo stesso a bordo il lunedì. Bei tempi quelli! Ma molti non si accorgevano che erano privilegi pagati da tutti gli italiani con le loro esose tasse anche e non figuravano nei costi di gestione delle due camere.
INCUBI AMARI - Dicevo degli effetti depressivi che il referendum mi ha lasciato ma una cosa non avevo messo in conto: gli incubi. Da alcune notti ho disturbi del sonno che a dir la verità si manifestano, essendo apprensivo, dopo periodi di stress eccessivo. Uno degli incubi ricorrenti è quello che si riferisce ad una piccola vicenda che mi era successa anni fa. Un mio amico indisposto un giorno mi chiese, visto che ero di strada, di fermarmi in una sala giochi per fare alcune puntate al Superenalotto, mi faccio spiegare bene cosa fare e lo eseguo. Non essendo in vita mia mai entrato in una sala giochi, fui incuriosito dalle luci, dalla quantità di macchinette e dalle decine di video che trasmettevano corse di cavalli, partite di vari sport e della varia umanità presente malgrado fosse un giorno lavorativo e un’ora della tarda mattinata. Evidentemente la mia aria stranita venne notata da un tizio che mi si avvicinò invitandomi a scommettere su alcune corse di cavalli delle quali lui aveva la ’’dritta’’ sicura che mi avrebbero fatto vincere una somma considerevole. Ovviamente fui diffidente, come lo sareste stati voi, se quelle promesse vi fossero state fatte da ambedue i Matteo politici italiani.
Nell’osservarlo notai che il generoso individuo aveva una leggera abbronzatura e che sul polso sinistro aveva la traccia di un orologio che non aveva più. La differenza fra questo ricordo e l’incubo che mi perseguita è che nel sogno mi compare un signore ben vestito con orologio di gran marca il quale mi consiglia, sapendo che sono un notorio social-populo-qualunquista di far propaganda affinché il governo italiano faccia subito richiesta di un miracolistico Mes e mi adoperi per una bella crisi di governo che sostituisca il Conte che volle farsi Re. Mi ricordo che il personaggio che mi parlava diceva di essere addirittura il governatore della Banca d’Italia, figuriamoci se fosse possibile una cosa simile, un istituto che ha avuto persone come Baffi e Sarcinelli e pure l’ex presidente della Repubblica Ciampi come dirigenti diretto da un politicante che pareva più una Vanna Marchi sotto mentite spoglie o al più un amplificatore dei poteri palazzinari e automobilistico-autostradali che tanto demerito hanno portato negli anni al nostro Paese.
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