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Quisquilie&Pinzellacchere. Nr. 88. L’Europa che vorremmo.

di Franco Novembrini - mercoledì 25 marzo 2020 - 1383 letture

Dopo aver preteso di scrivere un poco la storia del progetto di una Europa sognata durante la seconda guerra mondiale dagli italiani del ’’Manifesto di Ventotene’’ e proseguita da molti politici illuminati. Purtroppo i sogni poi sono scontrati con una realtà e una burocratizzazione che ne hanno in parte frenato gli slanci. Molte cose buone sono state fatte come la libera circolazione degli uomini e delle merci e la conoscenza dei giovani fra loro di altri paesi è stato uno dei sogni che si sono avverati.

La stessa cosa purtroppo non si può dire circa la finanza con i propri ’’gnomi’’, i quali invece degli ideali hanno praticato la politica del denaro e della libertà dei capitali di quali si sono sostituiti alla politica dell’uguaglianza, dei diritti e di un modo pacifico e solidale di vivere. Molti stati europei colonialisti hanno rinunciato, non sempre a dire il vero, alla colonizzazione militare sostituendola con una i fondi di investimento che ugualmente strozzano i paesi più poveri, magari dichiarando che lo stanno facendo per il loro bene.

La Francia è intervenuta militarmente in zone dove possono depredare le materie prime con presunte missioni militari dai nomi esotici che mascherano i loro veri intenti, armando dittatori sanguinari i quali, una volta usati, poi cercano di eliminarli. Un fallimento dell’UE è senz’altro aver favorito la caduta di regimi socialisti, cosa giusta, ma sostituendoli con governanti che una volta si sarebbero chiamati ’’governi fantoccio’’.

Chi non ricorda la glasnost di Gorbaciov che venne defenestrato da un ubriacone tipo Eltsin, gradito alla Gran Bretagna ed agli USA. I risultati sono gli stessi che si sono ottenuti in Libia e in altre parti del mondo quando i dittatori non sono più stati in sintonia con gli interessi dei grandi gruppi economici. Gli interventi armati sono stati mascherati, sempre con nomi suggestivi, per lo più in inglese, come missioni di pace. L’Europa non si è liberata del Patto Atlantico, che fra i suoi compiti aveva quello di contrastare quello di Varsavia e difendere i confini europei. Qualcuno mi saprebbe spiegare perché una forza militare italiana in nome della NATO e con un contingente inferiore solo a quello degli Stati Uniti si trova in Afghanistan?

Mi pare che i confini difesi (sic!) dalla NATO siano un poco distanti. Notare anche che tali contingenti, perché sono anche in altri paesi di quella parte del mondo, spesso più che la pace hanno portato guerre ventennali. Era questa l’Europa sognata? Non credo proprio. Ora si daranno molte colpe all’orrendo Trump, uomo veramente pericoloso, ma figlio evidente della politica espansionistica degli USA, di tutti i suoi presidenti del dopoguerra e dei fondi monetari a cui partecipano ultraricchi di tutto il mondo, che non guardano a chi vanno le armi o al paese che stanno depredando. Piccola nota: nella polemica di Trump contro Biden e figlio che facevano affari in Ucraina e la stessa che molti politici americani che facevano affari nei territori di guerra a cui gli states partecipavano come in Iraq nel quale la ricostruzione fu data praticamente ad un uomo del clan Bush figlio.

Come spiegare il fatto che in periodo di corona virus, in Italia, si chiudano molte fabbriche ma quelle che assemblano gli F35 tanto cari, anche nei prezzi, a molti politici e militari italiani no. Forse sono l’arma segreta contro la pandemia.

Ho divagato, lo riconosco, ma credo che una lezione di buona politica anni fa chiamata ’’coesistenza pacifica’’, venga da paesi di dubbia democrazia come Cina, Cuba e Russia, paesi che non fanno parte dell’UE e invece si trovano nella lista nera degli interessi americani e inglesi. Sì anche gli inglesi quelli che erano in Europa, ma con la loro sterlina e i loro paradisi fiscali nel canale della Manica o nel Commonwealth. E della solidarietà dei democratici polacchi e dei paesi ex stati satelliti dell’URSS che dire. Dittature sotto mentite spoglie? Meglio tacere, sono europei.

Se l’Europa fosse stata quella sognata da Spinelli, Rossi, Colorni, Schuman somiglierebbe a questa?



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