Quisquilie&Pinzellacchere. Nr. 59. Governo sì! Governo no! e la terra dei cachi
Fin dall’antichità le guerre, le incoronazioni o le nascite di governi o regimi hanno avuto spesso dei cantori illustri, poeti, pittori o drammaturghi, che ne esaltavano le gesta...
Fin dall’antichità le guerre, le incoronazioni o le nascite di governi o regimi hanno avuto spesso dei cantori illustri, poeti, pittori o drammaturghi, che ne esaltavano le gesta. Parlando la situazione italiana per la formazione del nuovo governo tra M5s e Pd penso che si potrebbe chiedere a Elio e le Storie Tese di farne la colonna sonora con la loro La terra dei cachi. Certo non sarebbero all’altezza omerica dell’Iliade, ma sono sicuro che ben si adatterebbero all’italica situazione.
Personalmente sono contrario all’accordo fra le due ’’debolezze’’ politiche e credo che il M5s corra il rischio di scomparire in quanto molti simpatizzanti si sentiranno accusare, come disse un anziano milanese, al tempo di Mani pulite, ad un coetaneo comunista che cercava di convincerlo del contrario, con un lapidario: "Inn tucc istess’’, in italiano ’’Sono tutti uguali’’. Certo che la stringatezza del dialetto perde un poco nella traduzione in lingua corrente. Perché faccio una simile affermazione? Per la composizione dei due gruppi.
Quello che si fa chiamare Pd, una creatura voluta da Romano Prodi, Veltroni Walter (VW) e tessera n. 1 a Carlo De Benedetti, nasceva sotto una cattiva stella e in poco tempo, si connotava come un accrocco di molti capicorrente, ognuno contro l’altro armato. Le battaglie interne, gli interessi, i personalismi e le famose e fumose fondazioni, che mascheravano finanziamenti a dir poco opachi, che hanno portato i vari capibastone ad una ricerca spasmodica di soldi per mantenere i loro armigeri, con la massima di Vespasiano, pecunia non olet, come faro del loro agire.
Il M5s, ha tutto da perdere in questa operazione. Molti di quelli che li hanno votati, in fuga dal Pd o dalle varie sigle che lo hanno preceduto, non sono iscritti alla piattaforma Rousseau, speravano in un cambiamento, ora dovrebbero votare in Campania per quelli che faranno un accordo con De Luca? Anche nelle altre regioni del Sud le cose non andrebbero meglio, si pensi alla Calabria, alla Sicilia ecc. Non che al Nord e in varie grandi città le cose siano migliori. Che che dire poi dei renziani che saranno nominati ministri in attesa che il ’’genio di Rignano’’ e la sua socia Maria Elena Boschi, con i relativi genitori, abbiano finito di fare un loro partito e diano l’ordine di sfasciare tutto. Secondo voi chi ci rimetterebbe?
Ma non è tutto. Da alcuni mesi Grillo, ogni tanto, scrive articoli che io interpreto come una critica ai personalismi di certi personaggi che si sopravvalutano e non tengono conto del dimezzamento dei voti elettorali, non sondaggi, che avrebbero dovuto portare alle dimissioni immediate degli da ogni carica, a meno che non spieghino le dèbacle elettorali con l’oroscopo o la cattiva fortuna. Siamo sicuri che la scadenza del secondo mandato non c’entri nulla con certi mal di pancia? La frenesia con la quale, per strada, si ’’gettano’’ sui microfoni di tv e giornalisti mi fa pensare che la smania di visibilità abbia attecchito su molti di loro.
Una cartina di tornasole potrebbe essere l’ostracismo iniziale che alcuni hanno dimostrato nei confronti di Conte, un ottimo presidente del Consiglio, che non ha risposto con dei messaggini alla accuse che gli venivano rivolte, ma ha incassato fino a quando la misura è stata colma e quando il ’’cazzaro verde’’ ha commesso un grande errore, allora, nel luogo deputato, gli ha detto quello che gli andava detto, senza urlare ne eccitare platee televisive. Grillo lo difende, giustamente, ma non mi convince perché, come dice la favola della ’’Rana e lo scorpione’’: lo scorpione (Pd) confessa perché la punge, morendo anche lui, ’’è nella mia natura’’.
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