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Quisquilie&Pinzellacchere. Nr. 38. Cronache da San Fiorano (centro), ai confini di Arcore

I lettori di Girodivite dovranno scusarmi se parlo spesso del mio comune, Villasanta, e ancora di più nello specifico del mio quartiere San Fiorano, ma ho l’abitudine di parlare delle cose, non molte, che conosco...

di Franco Novembrini - mercoledì 3 aprile 2019 - 3242 letture

I lettori di Girodivite dovranno scusarmi se parlo spesso del mio comune, Villasanta, e ancora di più nello specifico del mio quartiere San Fiorano, ma ho l’abitudine di parlare delle cose, non molte, che conosco. Oltretutto ho deciso di farlo addirittura sezionando in tre parti il quartiere in quanto, lungo poco più di un chilometro, accanto ai binari della ferrovie che portano a Como e in Svizzera una e l’altra verso Lecco e Sondrio, dividono il comune in due parti e con problemi affatto diversi.

Uno dei più gravi dell’intero quartiere consiste nel fatto che, malgrado la vicinanza di poche centinaia di metri dal centro cittadino, il territorio sia considerato nei servizi mancanti, poste, uffici pubblici, scuole e perfino un distributore di biglietti ferroviari alla stazione, questa sì che insiste nel territorio del quartiere.

Capirete che se non si possono acquistare ’’documenti di viaggio’’ da obliterare, come pomposamente recitano i regolamenti delle FS, in una stazione delle stesse, qualche problema esiste e non credo sia cosa diffusa in Europa. Trovare il locale che li vende e trovarlo aperto a volte non è cosa facile. Molti, data la vicinanza a Monza, fanno i ’’portoghesi’’ e Trenord preferisce non fare controlli, in quanto poi ha dei cospicui finanziamenti dalla Regione. Il fattore della diseducazione ad osservare i regolamenti non viene preso in considerazione.

Ma dicevo dei problemi della zona centrale del quartiere. Certo sono minori di quelli di Nord e Sud, in quanto ci sono banca, farmacia e la chiesa con il relativo oratorio, vera calamita per i giovani che vi trovano, per molti mesi l’anno, un luogo ove riunirsi e svolgere attività a loro consone. Abbiamo anche un cinema, la cui stagione cinematografica e teatrale compensa in parte il deserto serale del quartiere.

Passiamo a ciò che non funziona: i marciapiedi e le piste ciclopedonali, parola un po’ grossa, si trovano in condizioni pietose, abbiamo dei marciapiedi concavi e convessi, in quanto, per cedimenti, si sono abbassate le sedi stradali che e diventano delle piccole piscine quando piove e quelli convessi perché le radici degli alberi le hanno gonfiate.

L’illuminazione: molti lampioni sono posti in centro a marciapiedi che ne impediscono l’uso a chi è costretto ad usare una carrozzina (zona farmacia). I lampioni a volte sono stati messi lungo filari di alberi, i quali una volta cresciuti e fioriti, ne annullano gran parte dell’efficienza (zona cinema Astrolabio).

Ultimamente sono stati fatti lavori per la posa della fibra e conseguentemente ’’vandalizzati’’ dai mezzi di lavoro per centinaia di metri e per coprire le tracce dei lavori è stata usata una sorta di cemento che in alcune parti non è altro che una polvere colorata che nei giorni di pioggia e di vento si sparge lungo le aree circostanti e che ritengo non faccia molto bene alla salute.

(segue)


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