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Quisquilie&Pinzellacchere Nr. 17. Alberi assassini ed altre cosucce

Con gli alberi è la stessa cosa: in città la loro vita è resa difficile dalla convivenza con il traffico, il cemento e come dicevo con la mancata manutenzione...

di Franco Novembrini - mercoledì 31 ottobre 2018 - 4386 letture

In questi giorni di tragiche notizie meteorologiche nelle quali molta stampa e molta tv stanno sguazzando nell’ingigantire e rendere ancora più ansiogene notizie a cui, purtroppo, dovremo abituarci se non si cambierà il nostro modo di vivere. Un particolare aspetto mi ha colpito. Molti alberi cadono appena si leva un forte vento e pochi rimarcano che gli stessi ne hanno poca colpa.

In questi anni spesso e per svariate occasioni le Amministrazioni comunali, provinciali e regionali piantano alberi e ciò è un bene, ma il fatto è che subito dopo la piantumazione vengono lasciati allo stato brado in un ambiente che mal si confà con la vita cittadina. Per assurdo, ma mica tanto, sarebbe come si chiedesse agli italiani di fare più figli e poi poco dopo la nascita non si provvedesse, nei modi in uso in certi paesi europei, ad aiutarli a crescere.

Qualcosa mi dice che sta succedendo...

Con gli alberi è la stessa cosa: in città la loro vita è resa difficile dalla convivenza con il traffico, il cemento e come dicevo con la mancata manutenzione. Si vedono alberi importati da paesi con altri climi lasciati crescere in maniera selvaggia a contatto con il traffico e lo smog cittadino con la presunzione, ed anzi presumendo, che questi assorbano tutti gli inquinanti per poter continuare nel solito tran-tran di traffico e credendo che le piante siano fatte apposta per creare ombra alle macchine parcheggiate ovunque. Il traffico e le piante malcurate sono un problema che andrebbe risolto prima che diventi una notizia, spesso tragica.

Gli alberi troppo alti e malati sono un pericolo che ogni anno provoca numerose vittime e danni materiali notevoli a cui invece si potrebbe in parte ovviare con una adeguata manutenzione eseguita da giovani, preparati, perché la cura del verde come degli uomini va fatta da persone esperte, creando posti di lavoro e facendo un investimento redditizio nel lungo periodo.

Perché in Italia il recupero del legno, che può essere riciclato in decina di modi che vanno dai pellets, al riscaldamento ed è la materia prima per fare la carta? Possibile che ancora si speri che cambiando macchine a benzina o gasolio marcate Euro 4 e fra poco Euro 5 si risolva il problema? Perché allora non facciamo un’auto Euro 100 e stiamo tranquilli per un secolo?


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