Quisquilie&Pinzellacchere. N. 106 - Terrapiattisti. Complottisti. Razzisti ed altri
In Italia, ma nel mondo intero, a dire tutta la verità, stanno crescendo i terrapiattisti, i complottisti e i razzisti di ogni genere. Io ho citato tre categorie ma credo che siano omnicomprensive di ogni ’’grulleria’’ (dialetto toscano), che gira in rete e creduta in quanto viene poi ingigantita da tv, giornali e politici in eterna campagna elettorale.
TERRAPIATTISTI - In questa categoria sono da inserire tutti coloro che non avendo idea per quale legge fisica un oggetto pesante se gettato in aria poi ricade per terra e invece fiamme, fumo ed alcuni gas tendono invece ad andare verso l’alto. Da non sottovalutare il livello intellettivo di questa numerosa schiera che ovviamente tende ad escludere che l’uomo sia un discendente di alcuni primati evoluti. Preferiscono credere che il mondo sia stato creato, a loro immagine e somiglianza, da poche migliaia di anni, facendo perdere agli antichi abitanti della terra una miliardata di albe e di tramonti. Un gruppo fiancheggiatore dei terrapiattisti è da considerare quella pletora di astrologi che affollano i talk show televisivi, alcuni ben pagati dalla RAI che predicono tutto e il suo contrario per poi citare solo quello che si avvicina alle loro profezie. Specialità non solo loro ma anche di politici stabilmente lontani da Parlamento e presenti in tv e poi da quelli che parlano giorno e notte di calcio con i risultati giusti a partite terminate.
COMPLOTTISTI - I complottisti sono una miriade di persone che spaziano da quelli che pensano che se un arbitro non dà un rigore alla propria squadra ci sia dietro un ’’gomplotto’’ (cfr. La Russa). Nella schiera ci sono i complottisti religiosi che affermano di avere la rivelazione in tasca, ma ci sono anche quelli pseudo politici che parlano di complotto internazionale se non vengono eletti o rieletti alle elezioni comunali. Un esempio al massimo livello di complottista è Donald Trump che vede come complottardi i cinesi e chiunque lo critichi e gli faccia perdere consensi in campagna elettorale. Ultimamente ha chiesto di rinviare le elezioni per posta temendo un complotto in un paese che andò a votare, i soldati lo fecero per posta, durante la seconda guerra mondiale. La categoria di chi ci crede è arricchita da quelli che fanno finta di credere in alcuni di questi per poter nascondere i complotti veri e che in Italia vengono chiamati depistaggi. Purtroppo la nostra storia ne è piena. Basterebbe seguire le vicende delle stragi e degli omicidi eccellenti per averne la certezza.
RAZZISTI - Questa amplissima categoria costringe a dividerla anche in diversi sottogruppi che vanno dai razzisti tradizionali i quali considerano il colore della pelle o l’appartenenza ad un credo religioso motivo per dominare e schiavizzare chi non appartiene al loro gruppo, a volte giungono allo sterminio dei ’’nemici’’ della purezza della razza, oppure nell’opporsi alla volontà di un dio che si rivela solo a loro. Anche nella storia recente i genocidi sono stati numerosi ed alcuni sono tuttora in ’’lavorazione’’. Ma ce anche una categoria che diffusa in Italia che definirei radical chic. Di quest’ultima vi vorrei citare cosa ha pubblicato l’altra settimana in prima pagina la Repubblica, intendo quella a guida Agnelli. Sotto il titolo ’’Dalla mia finestra osservo New York cancellare la Storia’’, scritto dal designer Gaetano Pesce.
Il testo si riferisce alle violente manifestazioni seguite alle uccisioni da parte della polizia di cittadini degli Stati Uniti, definiti in maniera mistificatoria afro-americani, e in quanto tali, assimilati per il tipo di proteste a militanti dell’Isis. Il nostro Pesce non si rende conto che sta parlando di uomini e donne dei quali i progenitori, alcuni secoli fa, furono comprati come schiavi per essere sfruttati come tali nei campi di cotone del Sud e poi nelle catene di montaggio del Nord, essere sottopagati e fra i primi ad essere licenziati in caso di crisi. I nativi americani, quelli che non erano stati sterminati o rinchiusi nelle riserve, cioè gli antenati dei nostri centri di raccolta sono stati spregiativamente chiamati indiani o pellerossa. I neri, furono liberati, ma nelle città furono costretti a vivere in quartieri degradati e privi dei diritti fondamentali garantiti agli altri cittadini arrivati secoli dopo di loro ma bianchi di carnagione. Non credo che molti giornalisti del gruppo Agnelli si saranno accorti che essendo in periodo di crisi i ’’neri’’ sono i primi a pagarne le conseguenze e essere oggetto di violenze da parte dei suprematisti bianchi.
Negli anni del dopoguerra i ’’neri’’ presero coscienza delle loro condizioni e ci furono sanguinosi scontri che portarono a qualche miglioramento per pochi ma che, negli anni 60, videro cadere molti loro leader, uccisi in agguati spesso rimasti impuniti perché erano da una polizia compiacente. Alcuni nomi: Medgar Evers, antirazzista ucciso nel 1963 nel Mississippi, davanti a casa sua alla presenza dei figli; Malcom X, ucciso in un hotel di New York nel 1965. Malcom X, era un bersaglio della CIA, definito un pericoloso marxista, mentre era un apprezzato intellettuale che difendeva anche con metodi violenti i propri diritti; il sopravvalutato, ma non certo violento, Martin Luther King, ucciso a fucilate in un hotel del Tennessee nel 1968. In quegli anni negli USA furono uccisi un presidente e suo fratello che lo sarebbe divenuto, forse anche loro erano simpatizzanti dell’Isis? Se crede Pesce può darci una risposta magari con un disegno.
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