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Quisquilie&Pinzellacchere. N. 103 - 1978 e dintorni (parte seconda).

Sono convinto che il ’78 sia stato stato veramente un anno di svolta, dove la destra, i servizi segreti e la mafia, spesso uniti da patti scellerati, abbiano notevolmente aumentato la loro malefica influenza sulla vita democrazia italiana.

di Franco Novembrini - giovedì 16 luglio 2020 - 2234 letture

La scorsa settimana ho scritto dell’anno di svolta, cioè il 1978 e dell’uccisione dell’on. Aldo Moro per mano delle BR ma con l’assenso di parte della DC, della massoneria, della P2, della mafia e della CIA. Sono convinto che il ’78 sia stato stato veramente un anno di svolta, dove la destra, i servizi segreti e la mafia, spesso uniti da patti scellerati, abbiano notevolmente aumentato la loro malefica influenza sulla vita democrazia italiana. E’ stato un percorso lento, fatto di stragi, depistaggi e il rifiorire di una destra indecente e fascistoide ben incistata nell’alta burocrazia statale e nelle forze armate.

Una strana coincidenza fu che nelle stesse ore in cui il cadavere di Moro veniva fatto trovare in via Caetani, venne scoperto il corpo di Peppino Impastato e il omicidio a causa una indagine abborracciata, per non dire di peggio, veniva fatto passare per un incidente avvenuto durante un tentato attacco terrorista terrorista. Ci sono voluti anni per far emergere la verità sul suo assassinio, dovuto al fatto che con le sue denunce radiofoniche ’’mancava di rispetto alla mafia’’. I delitti seguiti da depistaggi e false verità da allora sono divenuti una costante, non solo in Sicilia.

Del marzo di quell’anno ricordo anche che a Bologna, nel primo anniversario della ’’fucilazione’’ da parte dei CC di Francesco Lorusso, laureando in medicina, il ministro dell’Interno Cossiga mandò i blindati di Polizia e Carabinieri mettendo sotto assedio la città e, per la prima volta, la Giunta comunale non protestò.

Ora, per chi ha poca memoria, faccio un sommario elenco di alcuni fatti salienti di quell’anno, i quali se letti in successione, fanno notare legami che saranno molto più chiari qualche anno dopo.

Ad aprile Stefano Bontate di ritorno da Roma dove aveva avuto dei contatti con alcuni politici democristiani sul rapimento in corso di Moro, riunisce i capi di Cosa nostra in località Ciaculli di Palermo, nella casa di Michele Greco detto ’’il papa’’, per decidere la posizione da tenere ed esplorare la possibilità di un intervento circa la sua liberazione. Alcuni dei presenti sono favorevoli ad una trattativa con i carcerati delle br per la possibilità di uno scambio, Toto Riina invece sostenne che Moro non gli piaceva e per lui poteva anche morire. A Milano due giorni dopo il rapimento Moro (18 marzo) alcuni neofascisti uccidono due giovani Fausto e Iaio del circolo Leoncavallo. Per il duplice omicidio, dopo molti anni, sono stati condannati ’’Giusva’’ Fioravanti e Francesca Mambro che erano partiti da Roma, malgrado i controlli, dato il periodo, in tutta Italia di Polizia e Carabinieri in tutta Italia.

Il 1978 passerà alla storia anche come l’anno dei tre papi. Paolo VI muore in agosto e nello stesso mese viene eletto papa Giovanni Paolo I (Albino Luciani) che però dopo 33 giorni viene trovato morto nel suo letto senza sapere come sia morto e senza sia fatta una autopsia, ad ottobre viene eletto Karol Wojtyla, che si chiamerà Giovanni Paolo II, polacco, anticomunista e gradito agli americani.

In questo anno di svolta ci sono anche diverse buone notizie. A maggio viene approvata la legge 180 detta anche legge Basaglia che chiude i manicomi nei quali venivano rinchiusi, a volte su semplice denuncia di un commissario di PS, delle persone con qualche disturbo o semplicemente alcolizzati, purché poveri. I reclusi vivevano in condizioni disumane e spesso erano dimenticati per il resto della loro vita. Nello stesso mese viene approvata anche la legge 194 detta impropriamente ’’dell’aborto’’ invece che per la tutela psicofisica della donna e che anni dopo verrà confermata da un poderoso NO al referendum voluto dalla destra cattolica e dal MSI. A giugno viene eletto presidente della Repubblica Sandro Pertini, per milioni di italiani considerato il miglior presidente della che l’Italia abbia avuto anche in considerazione del periodo di terremoti reali e politici del suo settennato. Dopo di lui abbiamo avuti alcuni grigi o incolori, ma due Cossiga e Napolitano, il primo amante delle trame e membro della famigerata Gladio, dell’altro lascio a voi il giudizio. Il mio è pessimo, ma in quanto agiva come un burocrate sovietico anche quando parlava di democrazia.

Nella letteratura ha grande successo ’’La chiave a stella’’ di Primo Levi e la raccolta di poesie di Mario Luzi ’’Al fuoco della controversia’’ che ne contiene una dal titolo profetico ’’Muore ignominiosamente la repubblica’’. Spopola un cantautore inimitabile e sempreverde, Rino Gaetano con ’’Gianna’’ e ’’Nuntereggae più’’. Spero di avere fatto cosa gradita a chi ricorda fatti singoli e slegati l’uno dall’altro, ma che, ricordati insieme, fanno ben altra impressione e contribuiscono ad un giudizio più ampio su ciò che è successo sotto gli occhi di molti di noi. Ho tralasciato gli scandali economici che hanno visto all’opera trafficoni e traffichini, qualcuno tuttora in vita e all’opera, e gli scandali e i fallimenti di banche, che paiono il ritratto di quelli che in questi anni ammorbano il clima politico ed economico. Anche allora ci fu una lunga scia di morti sospette e strani suicidi.



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