Quisquilie&Pinzellacchere. N. 101 - J’accuse. Dimenticanze sui film di Alberto Sordi.
J’ACCUSE - La scorsa settimana scrivevamo delle flatulenze emesse da personaggi storici, partendo dalla notizia del professore austriaco che le aveva usate contro la polizia viennese e questa lo aveva multato con una sanzione di 500 euro. Il giorno seguente molta stampa italiana attaccava Matteo Salvini il quale passeggiando a piedi sul ponte di Genova, ancora da inaugurare, dichiarava che lo stesso ponte è alimentato a metano, gas che è emesso dalle flatulenze. I giornalisti si sono buttati a pesce sulla gaffe del politico che potrebbe il prossimo presidente del Consiglio specie se gli attuali partiti di governo non smetteranno di farsi una guerra simile a quella dei ’’capponi di Renzo’’ di manzoniana memoria. Il mio atto di accusa è che al solito quando si parla di una notizia che può avere tragiche conseguenze, parlo delle elezioni, i rivoluzionari da salotto parlano dell’ignoranza del Cazzaro Verde, come se la cosa fosse una novità e facesse automaticamente risaltare una loro presunta superiorità intellettuale.
I tapini si sono dimenticati, come nel fatto di pochi giorni prima delle ciliegie, che anche questa notiziola lo ha portato ad occupare paginate di quotidiani e spazi televisivi per ore e i sondaggi sembrano, pur se in maniera minima, dare ragione a Salvini. Dicevo che in Italia i gaffeur e i cialtroni hanno vita facile e grazie ai vari organi di informazione rimangono impressi nella memoria. Alcuni esempi tragici e comici: chi non ricorda i deliranti comunicati delle BR nella loro completa assurdità e benevolmente gli errori spesso artificiosi di Mike Bongiorno con quello celebre della signora Longari, forse nemmeno mai detto? E le indimenticabili sparate di Berlusconi circa le nipoti mubaracchiane, e i richiami alle lotte di Bertinotti alle quali non partecipava per mancanza di vestiario adeguato, le sceneggiate di questi mesi dei mostri televisivi Sgarbi, Fabrizio Corona, e quelle di Mauro Corona, scrittore.
Indimenticabili anche quelle di alto profilo politico, cioè dei tre incarichi all’apice dello Stato, la ex presidente della Camera Pivetti la quale dichiara di essere come Giano, cioè ’’bifronte’’. E delle foto che ritraggono l’attuale presidente del Senato assieme ad una moltitudine berciante sulle scale del Palazzo di Giustizia di Milano contro i giudici, lei che è stata vicepresidente del CSM. Poteva mancare il n. 1? No. Ci ricordiamo della volontà ’’ferrea’’ di Napolitano di non accettare il secondo mandato presidenziale. Infatti.
Ma la cosa che mi ha colpito di più nei resoconti sul ponte a ’’metano’’ è stato il riferimento che a produrlo in grande quantità siano solo i bovini. Grave mancanza. Ci sono i maiali, i cavalli, le pecore, le capre, i ’’becchi’’ e volendo aggiungerei anche certi giornalisti da poltrona. Dimenticavo gli asini.
DIMENTICANZE SU ALBERTO SORDI - Nell’orgia di film per il centenario della nascita di Alberto Sordi non sono riuscito a vedere un film a me particolarmente caro, magari mi è sfuggito. Il film ’’Un borghese piccolo piccolo’’ del regista Mario Monicelli, con un grande Albertone. Il perché di questa mia preferenza è da ricercarsi nel fatto che in questo film del 1977 ci sono dentro quasi tutti i vizi e i difetti che attanagliano la società italiana e averlo girato 43 anni fa ne evidenzia i caratteri di preveggenza. Si parla della burocrazia ministeriale e delle vie per far carriera in quell’ambito, raccomandazioni, massoneria e amicizie. E’ messa in evidenza la sfiducia del cittadino nelle lungaggini della giustizia, fino a preferire quella privata. Come dicevo la burocrazia è asfissiante nelle sue cerimonie fino ai livelli parossistici dei nostri giorni, parlo del ritorno dei privilegi della casta, dei vitalizi, del mancato licenziamento di impiegati, pubblici ufficiali quando si tratta di parcheggiare l’auto e tangentari nelle intercettazioni. Ma non hanno fatto un giuramento sulla Costituzione di servirne con fedeltà gli articoli? Ho il forte dubbio che non convenga a nessuna combriccola di giornalisti, politici, funzionari statali, regionali e comunali far vedere un simile film. Chissà, magari qualche cittadino si potrebbe svegliare e non voler più essere un suddito.
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