Quell’autostrada insostenibile oggetto del desiderio

Nuovo blocco per il progetto della tanto desiderata autostrada Ragusa-Catania.
Che il progetto della Ragusa-Catania non era sostenibile finanziariamente e che vi erano problemi di garanzie bancarie per il consorzio d’imprese che partecipavano alla realizzazione dell’opera trattandosi di un project financing misto, pubblico-privato, l’avevo letto molto tempo fa in un giornale economico-finanziario.
In un incontro pubblico nel salone della Camera del Lavoro mi ero permesso di dirlo e, nello stesso tempo, mi ero sempre permesso di invitare il sindacato provinciale e regionale, presente alla riunione, d’informarsi per capire come stavano realmente le cose.
Passato del tempo ho letto che tutto andava bene anche da parte dei sindaci interessati alla realizzazione dell’opera. Andava tutto così bene che il MEF, ministero finanze, notizia di oggi, ancora una volta l’ha bloccato. Non solo per questo ma anche per la mancanza di una strada alternativa essendo l’unica che sarebbe socialmente penalizzante e contestabile. Tant’è che, in un mio precedente post, mi ero permesso di sollevare anche questo problema dopo un’accurata informazione; e che un gentile produttore mi rispose "per non chiudere l’azienda farò in modo d’attrezzarmi con un elicottero".
Un pensiero come tanti altri, infastiditi e amareggiati per non essere mai stati informati sull’itinerario del progetto. Chiacchiere però tante, anche con sbrodolamenti fuori dal normale. Senza polemica spero che il governo Musumeci esca fuori con questo piano B. Anche se questi piani B sono diventati di moda per ogni opera.
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