Quei morti, quelle sofferenze

Senza nessuna retorica la grande carneficina che abbiamo chiamato Prima guerra mondiale.
Senza nessuna retorica la grande carneficina che abbiamo chiamato Prima guerra mondiale. Sofferenze, morte, aspettative tradite. Una pagina dolorosa con 650 mila morti in divisa e non meno le vittime civili come in ogni guerra.
Bisogna ricordare anche quei 100 mila militari morti per fame nei campi di concentramento senza nessuno aiuto da parte del governo dell’epoca per deterrenza nei confronti degli obiettori e dei disertori. Mentre altri Stati attraverso degli accordi hanno aiutati i propri militari prigionieri nei campi di concentramento avversi.
E oltre il milione sono pure i mutilati e gli invalidi che la guerra impresse il suo sigillo. Una parola finale anche per non girarsi dall’altra ricordare i disobbedienti e gli obiettori i quali hanno pagato un duro prezzo anche con la vita. Anche questi entrano nel computo della grande tragedia.
La verità è che ogni guerra distrugge l’umanità. Una lezione attuale sempre per non girarsi dall’altra parte, anche quando vediamo quei barconi che attraversano il nostro mare in cerca di aiuto per non affogare.
- Soldato nella Prima guerra mondiale
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