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Quando la storia all’improvviso accelera

di Sergej - domenica 15 ottobre 2023 - 553 letture

La sensazione è sempre quella di lunghi periodi di stasi e poi, d’improvviso le accelerazioni. Tutto sembra girare vorticosamente, le notizie si susseguono, il ritmo frenetico delle cose, delle persone, delle tragedie persino. La storia "accelera". Che si tratti solo di una falsa sensazione è presto detto. La storia non è un accelerato [1].

La sensazione di noi cittadini più o meno europei, più o meno del cosiddetto "occidente" (qualsiasi cosa questa parola significhi) o del "nord del mondo", che la pace europea sia stata improvvisamente sorpresa da una rapida e inaspettata accelerazione: la guerra in Ucraina "del 2022". Solo che poi si scopre che una guerra era già in atto dal 2014. E poi che tutto questo non tiene conto delle decine di altri segnali di guerra e di "accelerazione della storia" che c’erano stati in precedenza. A cominciare dalla guerra nella ex Jugoslavia.

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matrix - risveglio

Insomma, la falsa coscienza europea alle prese con ciò che accade dentro di sé e nelle proprie immediate vicinanze. Soprattutto, una sensazione imbevuta di falsa coscienza e facile smemoratezza.

Non solo non mettiamo nel conto tutti i conflitti di questi anni: dalle guerre in Yemen, a quelle in Etiopia, l’Afghanistan e i mille altri conflitti cui abbiamo assistito nel corso degli ultimi vent’anni. A quelli cui stiamo assistendo ora che il nostro patròn imperiale, gli Stati Uniti d’America con il suo più fido alleato, la Gran Bretagna, hanno deciso di resistere - a quanto apre - alla sensazione di decadenza e di perdita dell’egemonia imperiale che i loro analisti hanno vaticinato.

Ma soprattutto è solo con la violenza della guerra che noi ci risvegliamo dal torpore, solleviamo la testa dal tablet o dallo smartphone e degniamo il mondo di uno sguardo. È la guerra il fattore primario dell’accelerazione della storia? O, ancora una volta, è il can-can della propaganda che strepita subito dopo le esplosioni e le grida di dolore delle vittime della violenza? Intorno al Duemila, quando gli Stati Uniti avevano messo KO l’Unione Sovietica, alcuni analisti avevano ipotizzato la fine della storia. Con il dominio della Potenza Unica, l’egemonia culturale del nuovo Impero, tutti i giochi sembravano fatti. L’umanità consegnata anima e corpo al neoliberismo globalista e al "tempo unico" del consumismo.

Solo che poi, con la guerra in Ucraina, gli stessi analisti di prima dicono: fermi tutti, la storia ha ripreso a scorrere. L’Impero forse non è proprio così egemonico come lo si pensava, ci sono altri Stati che forse hanno cominciato a collaborare assieme e a pensare a una storia diversa. Che sia stata proprio la guerra in Ucraina, con tutte le guerre che ci sono state prima, dimostra quanto di "europeo" ovvero di bottega, di "proprio ombelico", di provinciale ci sia in questo modo di pensare le cose che accadono. Addormentati nella fede nel dominio unico e post-capitalistico, cullati dalle falsificazioni confezionate appositamente per gli allocchi - gli europei pensavano di essere padroni e invece erano i servi di un sistema di potere che alla fine li ha cotti a puntino. Come la rana che, immersa nel pentolino pieno d’acqua sul fuoco acceso, godeva del tepore senza accorgersi di stare nel frattempo lessando.

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matrix - la scelta

Avete fatto la vostra scelta?

Ben svegliati nel Matrix reale.

[1] Come riportano i dizionari: "Treno accelerato (o più com. l’accelerato s.m. ), quello che fu istituito alla metà dell’Ottocento e che, non fermandosi ad alcune stazioni, risultava più veloce degli altri treni; denominazione oggi sostituita da treno regionale", dice l’Oxford Languages di Google.


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