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Quando fallisce uno sciopero

Si può dire: "Lo sciopero è fallito"? Senza compiacimenti, senza trionfalismi. Ma nella nettezza oggettiva del dato reale?

di Sergej - domenica 19 novembre 2023 - 370 letture

Quando fallisce uno sciopero è sempre una ferita al tessuto della democrazia e della società. Un arretramento civile. È stato così con la "marcia dei 40mila" degli impiegati illusi della Fiat, che mostrò come i padroni avessero la forza di dividere il movimento dei lavoratori - e il sindacato non era l’unico a essere capace di mobilitare delle masse. Poi, con la sconfitta negli anni Ottanta, l’impotenza del PCI e di Enrico Berlinguer (che ci morì infatti), le lacerazioni interne al PCI (la lettera di Napolitano in dissidio con Berlinguer sulla politica sociale). Insomma, stiamo parlando di cose serie, cose che determinano la qualità della vita di tutti nei decenni successivi.

Il 17 novembre 2023 sarà forse ricordato per uno sciopero generale tra i più pasticciati e finti della storia del sindacalismo italiano (se mai ce ne sarà mai una storia). Semmai la dimostrazione di quanto debole sia il sindacato italiano - stiamo parlando di quello ufficiale, CGIL CISL UIL, quello "ammesso"; perché poi quello dei sindacati dissidenti è del tutto ininfluente, non ha spazio sui "giornali". Il dubbio persino che il sindacato stesso, per sopravvivere, abbia voluto farsi vedere quanto debole fosse, aiutando i padroni di oggi a presentarsi a livello internazionale come guida di un Paese incapace di movimento o opposizione al dominio oligarchico occidentale. Vedete quanto è brava l’Italia? altro che Francia...

C’è stata la mobilitazione di dovere di funzionari e iscritti. Le "grandi piazze", quelle tradizionali delle grandi città - soprattutto al nord - sono state debitamente riempite. Le bandiere nuove di zecca, gli striscioni e i fischietti, i grandi comizi con la voce affannata a indicare il grande momento storico dello "sciopero generale" (sennò, che sciopero generale sarebbe?). Gli iscritti di base ci hanno messo il cuore, i funzionari il cinismo - come sempre, come da statuto. Eppure si è percepito che "qualcosa" non andava. E non solo spulciando in termini numerici le adesioni a livello complessivo - tutto il Sud mancava e, tra i lavoratori, i privati assenti -. Un venerdì 17 grigio e di segno nefasto.

A livello di base non sono mancati in queste settimane le mobilitazioni "dal basso", quelle delle città "invisibili": pensiamo ai portuali di Genova o di Livorno che si mobilitano per bloccare l’attracco delle navi israeliane che portano armi contro la Palestina. Ma queste sono cose che "non appaiono", debitamente messe a tacere dal sistema dell’omertà vigente.

Ma il 17 novembre il sindacato è stato capace di autoinfliggersi - e dunque, infliggere a tutti noi -, una sconfitta "epocale". Da qui, il sindacato o dovrà essere completamente e radicalmente rifondato, oppure potrà sopravvivere solo come parte del sistema di potere esistente.

I primi dati su come è andato lo sciopero del 17 novembre 2023.


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