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Quadri dalla stanza di un medico

Intervista a Giuseppe Pellizzeri, autore dei racconti che hanno ispirato questo progetto grafico-letterario, realizzato a cura di Dogprint edition (2023).

di Piero Buscemi - mercoledì 19 aprile 2023 - 2323 letture

Quando la passione per la scrittura incrocia l’arte dell’immagine grafica, qualsiasi risultato è possibile. Le parole che ispirano la mano che crea personaggi, ambienti, momenti. Come scatti fotografici che fermano il tempo delle azioni descritte dallo scrittore. I protagonisti che si truccano di colori, espressioni facciali immaginate, ricostruzioni di identità, sentimenti, sguardi che scrutano l’animo umano, in disegni che sembrano trasmetterci le emozioni che le parole hanno già riassunto in leggenda. Perché ogni vita, la più umile, la più nascosta alla distrazione della gente, è degna di essere raccontata. La sensibilità dello scrittore la innalzerà a mito per chi avrà la giusta sensibilità di farla diventare propria.

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Giuseppe Pellizzeri

Giuseppe Pellizzeri, medico per missione, scrittore per passione, ha racchiuso queste vite in 38 brevi racconti. Le immagini le ha affidate all’artista Frank Denota. Per conoscere maggiori dettagli sul progetto, abbiamo intervistato lo scrittore.

Girodivite: Parlaci di te e di come nasce la passione per la scrittura.

Pellizzeri: Sono nato 59 anni fa a Messina. Sono un cardiologo, appassionato di scrittura, lettura, musica e tennis. Ho sempre letto e sempre scritto, fin da ragazzino, quando riempivo quaderni di poesie e riflessioni, che poi altro non erano che frasi o pensieri sui malesseri e i drammi dell’adolescenza visti da un adolescente, quindi tutto bianco o nero, nessuna sfumatura di grigio, ma comunque niente che un normale ragazzo in quell’età di passaggio non abbia mai scritto. Poi è arrivata la fase delle canzoni e quindi giù a scrivere testi esistenziali in stile Guccini (ah, beata ingenuità). E poi c’erano le letture. Mi ricordo che mio padre comprava e custodiva gelosamente una rivista mensile che si chiamava se non sbaglio Selezione dal Reader’s Digest che io leggevo spinto più che altro da curiosità: ecco quella è stata la mia prima lettura, potevo avere 6-8 anni. Da allora un libro è sempre presente nel mio zaino o nella mia borsa da lavoro. L’idea di scrivere racconti è maturata nel tempo.

Girodivite: Dal Mondo Antico abbiamo ereditato il mito delle così dette 7 arti, anche se ai giorni nostri questo numero non è più così rigido. Unire due forme d’arte, nel caso tuo la letteratura e la pittura, è stato sperimentato anche da Erri De Luca insieme a Alessandro Mendini con il loro “Diavoli custodi” (2017, ndr). Cosa ti ha spinto a cimentarti in questa inusuale forma letteraria?

Pellizzeri: C’erano già i racconti e c’era l’idea di raccoglierli. Enrico Caruso (ne parleremo più avanti), un caro amico, dopo averne letto uno (peraltro premiato in un concorso letterario), mi propone di far fare la copertina a Frank Denota, artista di New York esponente della Pop Art che da giovane aveva frequentato gli ambienti artistici di Andy Warhol e Keith Haring. Non faccio in tempo a dire si, che Enrico dopo aver letto tutti i racconti mi dice che sono molto "visivi" da un punto di vista grafico e che, se volevo, Frank poteva "disegnare" ogni racconto: in pratica 38 quadri per 38 racconti. Ora dimmi tu se non dovevo essere entusiasta. A questo punto abbiamo deciso di volare alto, producendo una edizione deluxe con un cofanetto rigido che contenesse, oltre al libro con i 38 disegni in alta definizione, anche due litografie firmate da Frank Denota, il tutto in edizione limitata di sole 300 copie ognuna delle quali firmata ed autografata.

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Quadri dalla stanza di un medico

Girodivite: Sostenere che i tuoi racconti abbiano un’impronta prettamente autobiografica, appare scontato sin da una prima lettura. Cosa ha ispirato la tua scelta di raccontare le vite degli altri, inoltrandoti nei sentimenti più intimi dei personaggi che descrivi?

Pellizzeri: Il lavoro di medico mi mette ogni giorno a contatto con la parte più debole, più vulnerabile delle persone. ll paziente molto spesso si mette a nudo, quasi il medico fosse un confessore o uno psicologo e con alcuni di essi si crea una empatia che molto spesso sfocia in un coinvolgimento emotivo. Quasi tutte le storie di questo libro sono nate da sole, nel senso che erano già nate da qualche parte, volevano solo essere raccontate. Io dovevo solo correggerne la forma, cercando le parole giuste per farlo. Il mio lavoro è stato solo quello di trovare e mettere nero su bianco quelle parole, che sono diventate frasi, che sono diventate racconti.

Girodivite: Questo progetto, letterario senza dubbio, ma principalmente un prodotto grafico, oltre alle probabili mostre che lo vedranno ospite, seguirà anche un percorso più prettamente in forma di raccolta racconti?

Pellizzeri: L’idea originaria era proprio quella di farne una raccolta di racconti da inviare a qualche concorso letterario e in effetti avevo già ricevuto alcune proposte da parte di piccole case editrici per pubblicare il volume. Poi però l’incontro con Frank Denota e la sua arte ha sparigliato le carte e l’idea di unire racconti e pop art in un volume ha preso il sopravvento. Per adesso seguo con curiosità i primi passi di questo progetto, vediamo come andrà a finire. In futuro, chi lo sa, si potrà valutare anche una pubblicazione dei soli racconti, ma ripeto, per adesso mi intriga di più capire dove potrà arrivare questa contaminazione tra scrittura e disegno.

Girodivite: Una domanda di rito alla quale non puoi sottrarti. Quali sono i tuoi autori di riferimento? Intendo sia del passato che contemporanei.

Pellizzeri: Questa domanda è posta male, nel senso che non mi considero un autore e quindi sarebbe da parte mia presuntuoso parlare di autori di riferimento. Ciò detto, leggo di tutto, senza pregiudizi, da Dante a Topolino, ma sempre con lo stesso rispetto che si deve ad ogni tipo di libro o lettura. Fare un elenco degli autori che mi piacciono sarebbe come scorrere una rubrica telefonica, ma siccome fare dei nomi solletica la curiosità, non mi sottraggo e te ne dico tre in rigoroso ordine alfabetico: Raymond Carver, Jean-Claude Izzo, Daniel Pennac.

Girodivite: Per coloro che si affacciano al mondo della scrittura, è risaputo che davanti a un’opera già finita, si nasconde sempre un progetto già avviato sul quale ci si sta lavorando. Anche tu ti riconosci in questa regola mai scritta (forse)?

Pellizzeri: No, nel senso che non dovendo pianificare il mio futuro come scrittore, poiché non mi considero tale, almeno non nel senso classico del termine, non ho nessun tipo di assilli o obblighi morali con me stesso, sono libero di scrivere solo per il piacere di farlo. Però, certo che continuo a scrivere, l’ho sempre fatto, è quasi terapeutico, forse adesso sono un po’ più ordinato nel raccogliere le parole e farle diventare frasi, ma non parlerei di progetto. Ma poi, scusa, devo ancora realizzare questo, di progetto, non so come finirà e già mi chiedi il prossimo? Fammi stare con i piedi ben piantati per terra...

Girodivite: Chiudiamo chiedendoti le date e i luoghi dove il pubblico potrà venire ad ammirare la grafica e a discutere con gli autori i dettagli di questo progetto.

Pellizzeri: Ecco, questa è una domanda che in atto non ha ancora una risposta, nel senso che con Enrico Caruso, il mercante d’arte che è anche il curatore del volume, abbiamo diverse opzioni, tra gallerie e librerie, ma abbiamo deciso di rinviare tutto a dopo il 26 aprile che è il giorno della presentazione ufficiale del libro all’ADI Design museum di Milano. Anzi colgo l’occasione per invitare chiunque si trovasse da quelle parti, a fare un salto alla presentazione. Mi riprometto però di comunicarti le date, se lo vorrai, nel momento esatto in cui esse verranno definite.

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Gli autori


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