Q&P n. 198
Da dove vengono i fascisti?
In questi giorni affiorano molti nuovi fascisti che purtroppo stanno occupando poltrone di ministri o di sottosegretari o qualsiasi poltrona "liberata". Finora molti di loro erano silenti esecutori incistati per lo più nella farraginosa macchina dello Stato. Vedere e sentire un ministro dell’Istruzione che parla di vendette contro il comunismo intendendo quello sovietico considerato uguale a quello italiano e dimenticarsi gli anni del fascismo e delle guerre che ha fatto o sostenuto nei 20 anni che è durato. Il regime sovietico è stato sì un regime sanguinario che però ha pagato con venti milioni di vittime in tre anni di guerra affinché gli "alleati" ci liberassero del nazifascismo. In Italia questo è stato possibile anche per i partigiani e i comunisti e socialisti delle brigate "Garibaldi" insieme e tutti i resistenti furono un fulgido esempio.
Nel nostro Paese non si è voluta insegnare la storia moderna se non in maniera saltuaria ed occasionale e via via che sono venuti a mancare i testimoni dell’epoca sono avanzate la poca conoscenza di quegli anni e la disinformazione. La scuola, malgrado ottimi e mal pagati docenti, ha subito il maggior attacco da parte di oscuri burocrati che ora con polemiche sulle vittime innocenti di una guerra scellerata e vigliacca scatenata con l’intenzione di combattere per pochi mesi a fianco dei nazisti per poi attovagliarsi al tavolo dei vincitori. Come è andata poi è stata un’altra cosa. Gelosie, invidie e vigliaccheria dei responsabili, re, militari e fascisti sono state occultate da ricostruzioni a dir poco scandalose e in questo clima è cresciuta una generazione che grazie alla elefantiaca burocrazia, questa sì di stile sovietico, hanno fatto carriere e danni le cui dimensioni sono difficili da quantificare. Pensate alla malavita che fa patti scellerati con lo Stato, a mafia, ndrangheta, camorra e ad associazioni segrete nelle quali convergevano politici, dirigenti, polizia e magistrati e delle cui liste si conoscono solo in minima parte i nomi.
In questa settimana si fa un gran parlare e dunque anche un gran polverone su due "casi umani" si fa per dire. Il primo riguarda il caso di Enrico Montesano, ex attore, ex parlamentare europeo della sinistra che, allenandosi per una trasmissione su Rai1, indossa una maglietta con la scritta identitaria della famigerata banda della Decima Mas, Memento Audere Semper, del principe Junio Valerio Borghese che fu fedele esecutore di massacri di partigiani agli ordini dei nazisti. Sembra che l’attore (sic!) Montesano si sia scusato e abbia parlato di una sua collezione di magliette. Ecco questa è la cosa più miserevole del fatto, molto in voga in Italia, quella di chiedere scusa per una cosa voluta. Caro Enrico siccome non sei ingenuo assumi la responsabilità del gesto perché di una cosa sono sicuro che se non ci fossero state le telecamere a riprendere la scena e invece fossi andato ad una manifestazione antifascista sono sicuro che non avresti indossato quella maglietta. A chi lo difende dicendo che il motto della X Mas era stato creato da D’Annunzio dico che è vero, ma ricordo anche che gli "inventori" dei fasci furono dei rivoluzionari siciliani che erano di tutt’altra pasta.
L’altro caso riguarda la ventinovenne Micol Incorvaia, nata nel 1993, cioè un anno prima che Berlusconi andasse al governo, dunque nata e cresciuta durante il trentennio berlusconiano e che si identifica perfettamente con la cultura di questo periodo . Sono sicuro, lo dico a quelli che la difendono asserendo che a molti capita di canticchiare canzoni di quel tipo oppure oscene, che anche questa è cosa vera, ma non conoscere la differenza di cantare una canzone a casa propria o farlo in tv sono cose diversissime e delle quali si dovrebbe avere coscienza senza scomodare leggi che ne vietano la diffusione. Anche un bimbominchia capisce che una parolaccia detta in ambiente familiare è cosa diversa da esprimerla in un luogo di culto o in tv. Non credo che si possano fare eccezioni neanche per il Grande Fratello o altre trasmissioni.
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