Q&P n. 191
Invasori, invasi ed invasati
Mancano meno di due settimane alle elezioni politiche e la destra, come in altri momenti storici ha il vento in poppa e per fermarla ci sarebbero voluti uomini politici di un certo valore e non credo ce ne siano molti disponibili dopo che per decenni si è andati a votare con leggi elettorali truffaldine fatte su misura per far rimanere in carica una notevole quantità di lanzichenecchi disposti a servire chiunque pur di rimanere nel "giro".
Nella mia lunga vita non ho mai aderito agli slogan di questi ultimi anni che invitavano ed invitano tuttora a votare turandosi il naso e se del caso anche qualche altro pertugio. Non mi hanno mai convinto a gli inviti ad esprimere un voto utile senza specificare, utile a chi? Non parliamo poi degli ultimi inviti a votare in questo modo se no vince la destra, anche in questo caso senza specificare che molti degli invitanti hanno governato e sgovernato con la peggiore destra nostrana. Purtroppo in Italia abbiamo il complesso che ci debba essere un salvatore della Patria, un unto dal Signore o le indimenticabili processioni nelle quali la Madonna avrebbe pianto se votavi socialista o comunista. Ora andrò a votare molto laicamente per una persona che mi convince non escludendo che alla prossima tornata elettorale di votarne un’altra e, come ho scritto la settimana scorsa , citando Ornella Vanoni, che sbagliare una volta di più non è una cosa tragica: cosa tragica sarebbe il continuare a farlo.
Ma il titoli di questo pezzo si riferisce più che altro alla tanto in voga Europa, come spesso ricordato il "Manifesto di Ventotene", che ha come sottotitolo "per un’Europa libera e democratica", scritto dagli esiliati Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi nel 1941, quando le armate nazifasciste avevano invaso quasi tutta l’Europa e da giugno anche l’URSS. Nel Manifesto si parla di una Europa libera, pacifica ed unita. Quella di oggi li farebbe inorridire in quanto divisa, egoista e, se permettete, anche guerrafondaia. Intendiamoci l’Ucraina è stata invasa dalla Russia, ma pare che ad alcuni paesi europei e della NATO la cosa sia apparsa come un modo per risolvere parecchi loro problemi interni e che i "governati" italiani abbiano reagito come fecero quando Mussolini dichiarò che avremmo spezzato le reni alla Gracia, che bisogna ricordare non era governata certo da comunisti od affini, odiava gli inglesi ma ne era succube, ma non si arrese al fascisti e fu poi schiacciata dalla Wermacht.
Ci sono delle somiglianze che addirittura ricordano la guerra del 1915-’18 e cioè che un esercito male armato, mal diretto e più che altro composto da poveracci mandati allo sbaraglio in posti dei quali non sapevano nemmeno l’esistenza ed erano ai confini dell’Italia, non mi riferisco alla seconda guerra mondiale, ma al prima grande macelleria dove soldati siciliani, calabresi, sardi che non parlavano l’italiano ma solo il dialetto e moltissimi non sapevano né leggere né scrivere combatterono per una monarchia fellona guidati, a molta distanza, da generali che ricorsero anche alla decimazione, fucilandone uno ogni dieci, che secondo loro si erano dimostrati vili (!). In queste due guerre molti soldati morirono maledicendo chi li aveva mandati al macello. Poi furono chiamati eroi magari negando la pensione ai loro parenti lasciati in miseria. Una cosa mi ha sempre colpito leggendo il libro "Lettere dei condannati a morte" , cioè di quelle vittime dei nazifascisti che, sapendo di dover morire rivendicavano di sacrificarsi per la Patria cioè un’Italia migliore.
Credete che sarebbero contenti di sapere che ancora i problemi vengono risolti immiserendo il nostro paese e fornendo armi e solo quelle invece di trattative capaci di fermare la guerra. Consiglio a chi ne abbia voglia di leggere oltre al "Manifesto di Ventotene", i libri di Danilo Dolci definito il Ghandi italiano, Aldo Capitini, fra gli ideatori della marcia Perugia-Assis ed anche, da ateo, i discorsi di papa Francesco.
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