Q&P n. 189
"Taci! Putin ti ascolta"
Credo che molti anziani ricordino i manifesti che venivano affissi durante la seconda guerra mondiale che ordinavano di non parlare perché il nemico era in ascolto. Particolarmente guerreschi furono quelli dei fascisti di Salò che in una versione veniva raffigurata una spia che aveva sembianze spregevoli con le quali i repubblichini identificavano gli ebrei, che ascoltava la voce di una vecchia madre con il figlio al fronte.
Il manifesto chiudeva con una frase che, cito a memoria, la spia metteva in pericolo la vita del figlio dando informazioni al nemico. Oggi su quasi tutta la stampa filo americana e inglese che signoreggiano nella NATO, Stati Uniti e Gran Bretagna però non fanno parte della UE, ma i loro presidenti hanno dichiarato di voler ridurre alla fame la Russia e liberarsi di Putin. Certo dicono di farlo per difendere l’Ucraina invasa dall’Armata rossa ex comunista, ma il fatto che l’Italia abbia supinamente aderito a questa guerra mi ricorda anche che il nostro Paese intervenne nella prima guerra mondiale a fianco di Francia, Inghilterra e Russia, con un anno di ritardo ed una volta vinto ai trattati di pace gli alleati la considerarono poco affidabile per cui il malcontento fu in parte la causa della nascita del fascismo.
Nella seconda guerra mondiale benché l’Italia di Mussolini avesse firmato il patto di acciaio con Berlino e Tokyo dichiarò guerra ancora un anno dopo, quando le truppe hitleriane avevano messo in ginocchio la Francia. Lo fece per poter sedersi al tavolo dei vincitori, ma anche questa volta non fece un grande bottino. A quel punto Galeazzo Ciano, genero del Duce, decise di dichiarare guerra alla Grecia, che era retta da un regime dittatoriale di destra al grido del suocero di "spezzeremo le reni alla Grecia". Come poi è andata a finire lo sappiamo. Dagli slogan guerreschi che campeggiano nei titoli dei quotidiani mi sembra che qualcosa di molto simile stia avvenendo oggi.
Ma torniamo alle spie in Italia oggi, stando a quotidiani e tv, se ne intravvedono ovunque, basta che non aderiscano agli slogan delle sanzioni contro la Russia, sanzioni che dovrebbero farla fallire entro pochi mesi e poi si accorgono che se l’odiato Putin chiude per pochi giorni i rubinetti del gas alla "canna" ci siamo noi e quasi tutti i paesi europei. USA e Inghilterra ne sono esclusi. Il governo dei "migliori" stringe accordi commerciali per avere il gas con paesi in mano a tagliagole e dittatori di ogni risma, ma la cosa tragicomica, per esempio, è che la società del gas algerino che dovrebbe fornirci il gas a caroprezzo è formata da due soci, la parte algerina ha il 51% delle azioni ma il restante 49% sono della Gazprom, cioè russe e con gli aumenti del prezzo ci guadagnano miliardi di euro o di rubli. Questo i servizi di spionaggio italiani non lo evidenziano.
Poi le informazioni i russi potrebbero averle già avute dai suoi amici fra i quali i noti politici che erano estasiati della pulizia e ordine che regnava sulla Piazza Rossa o da quelli che condividevano lettoni pluripiazza, ma anche dai quotidiani che per anni hanno pubblicato l’inserto Russia Today, oppure da un giornalista la cui famiglia prendeva i rubli per il PCI da Mosca. No lui no perché, per sua ammissione, ha preferito i dollari della CIA. Il noto giornalista ha servito un po’ sotto tutte le bandiere ed è stato ministro italiano.
Negli ultimi venti anni gli unici ad essere stati presi con le mani nel sacco dello spionaggio sono gli USA con il "grande orecchio" di Echelon che spiava sia i russi che gli europei, poi i fatti della Danimarca e le ammissioni dello spionaggio commerciale da parte della CIA che fece infuriare la Merkel. Concludendo si potrebbero ancora stampare dei manifesti cambiando leggermente lo slogan, cioè: "Taci l’amico ti spia!":
- Ci sono 0 contributi al forum. - Policy sui Forum -