Prossimo sindaco di Lentini: dimettiti mentre che sei in tempo

Noi ci auguriamo che chiunque sia eletto alle prossime amministrative di Lentini (5 giugno 2016), possa immediatamente dimettersi e lasciare il campo a un commissario, oppure a Padre Pio.

di Sergej - venerdì 3 giugno 2016 - 3720 letture

Noi ci auguriamo che chiunque sia eletto alle prossime amministrative di Lentini (5 giugno 2016), possa immediatamente dimettersi e lasciare il campo a un commissario, oppure a Padre Pio. L’entità del dissesto finanziario del Comune di Lentini è tale che non auguriamo al peggior nemico nostro (che non abbiamo) di doversene intestare la croce e il conseguente martirio.

Già la passata amministrazione, guidata da Alfio Mangiameli, ha avuto il commissariamento della parte finanziaria e di bilancio: come dire, che l’amministrazione Mangiameli non è stata in grado di fronteggiare la situazione di bilancio del Comune, ed è stata sonoramente bocciata (non “rimandata a settembre”). Forse è questo il motivo per cui si è registrata una campagna elettorale all’insegna della tranquillità emotiva da parte di tutti. Nessuna contrapposizione “di parte”, il proliferare di liste civiche e non liste di partiti. Persino il Movimento 5 Stelle, in altre città scatenato per mostrare “il re nudo” e la necessità del ricambio totale, ha fatto una campagna corretta, coraggiosa e divertita, ma cauta. I candidati subdorano, ma nessuno sembra volerlo ammettere - o averne una chiara coscienza. Insomma, diventare sindaco di Lentini potrebbe significare rimanere fregato (un po’ come Marino a Roma).

Prescindendo del problema del bilancio, la giunta Mangiameli si è mossa senza alzate d’ingegno. Il sindaco, come persona, è stato pubblicamente adeguato al ruolo: simpatico e alla mano, ha cercato di essere presente nelle varie feste ed eventi collettivi. Alcuni suoi assessori si sono distinti per l’assenza più totale. Altri, che avrebbero potuto fare, non hanno fatto. Così Lentini continua a mancare di una politica seria sulla nettezza urbana e sul riciclaggio nonostante le speranze di Rifiuti Zero attorno all’assessore Fabio Zagami. I contribuenti continuano a pagare a caro prezzo la monnezza indifferenziata. Nel campo dell’acqua, il passaggio dal pubblico al privato e poi di nuovo al pubblico, abbiamo avuto una giunta che si è comportata in maniera strana, divergente e comunque diversa rispetto ad esempio al collega sindaco di Carlentini che fin dall’inizio ha detto no alla privatizzazione dell’acqua. Né si vedono mutamenti di prassi amministrativa riguardo alla lettura dei contatori e all’evasione del pagamento del servizio. Nuccia Tronco ha cercato di muoversi nel settore culturale, e qui ci sembra si siano avuti i migliori risultati: Tronco ha permesso il lavoro delle associazioni, che hanno organizzato vari eventi culturali - segno di un humus e della permanenza di una “società civile”, di ragazzi che hanno voglia di impegnarsi - che hanno trovato in Tronco, e in Maria Commendatore che le è succeduta all’assessorato, chi ha saputo ascoltarli. C’è stata la politica di affidare alcuni monumenti alla cura di associazioni: il Castellaccio, il Monastero dei Cappuccini, Palazzo Beneventano. Un affidamento sine moneta e al volontariato puro, che può esistere e resistere nel breve periodo ma nel medio e lungo periodo non può durare e non è neppure giusto che possa esistere - non si può chiedere a qualsiasi cittadino di “lavorare” per più di un anno senza percepire alcuna retribuzione, il volontariato non può supplire al deficit di lavoro (tra l’altro si innescano brutte forme di competizione tra stipendiati con contratto in regola come i regolarmente assunti al Comune e non stipendiati con contratto al di fuori di qualsiasi regola come i volontari delle associazioni).

La giunta, a poche settimane dalle elezioni, ha proceduto a far vedere quanto brava era stata, “inaugurando” Palazzo Beneventano e Monastero dei Cappuccini. Sono lasciati agli oneri della prossima giunta il problema della manutenzione di tali monumenti (e già questa è una questione enorme), e la destinazione d’uso: cosa farne. Perché su questo, un po’ tutti navigano nel buio.

Mangiameli probabilmente passerà alla storia come colui che ha “asfaltato” la piazza - le strade che circondano la pavimentazione risistemata in vicinanza delle elezioni, per una cifra davvero notevole (un milione di euro). Purtroppo (sul fronte delle benemerenze) il progetto di ristrutturazione della Biblioteca pubblica (anche qui, uno stanziamento molto grosso) vedrà solo nei prossimi mesi (anni?) l’apertura del cantiere.

In mancanza di una decisione su cosa farne di Lentini e quale prospettiva di sviluppo avere, gli anni trascorsi con la giunta Mangiameli sono stati anni che sono scorsi in un torpore con sussulti di vitalità. Nel frattempo, la città ha continuato il suo corso (come si diceva un tempo leopardianamente delle galline). Abbiamo vissuto anni peggiori: si pensi alla distruzione della Piscina comunale e all’incendio dell’ex Lavatoio. I più anziani ricordano anni migliori su cui l’alzheimer può ormai solo favoleggiare.



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