Sei all'interno di >> :.: Primo Piano | Attualità e società |

Primo giorno di caccia in Sicilia: primo morto

La LAV: "Tragedia annunciata, da tre anni la Sicilia ha il ’primato’ di morti e feriti all’avvio della stagione venatoria". Appello a Cuffaro e Leontini: "La caccia è un problema di pubblica sicurezza. Subito moratoria delle doppiette".

di Redazione - sabato 3 settembre 2005 - 11378 letture

Ora basta: il primo giorno dell’irresponsabile pre-apertura della caccia in Sicilia diventa per la terza volta una tragedia, con una nuova vittima della scellerata frenesia venatoria di chi imbraccia una doppietta. E’ questo il commento a caldo della LAV alla notizia dell’operaio di Gela (Caltanissetta) morto sparato durante una battuta nel primo giorno di caccia.

“E’ terribile affermarlo, ma si tratta di una tragedia annunciata - dichiara Ennio Bonfanti, responsabile LAV del settore ‘fauna’ - che assegna alla Sicilia questo triste primato che, con grande amarezza e rispetto per le vittime, denunciamo da anni tra l’indifferenza della Regione. E’ stato irresponsabile il provvedimento dell’Assessore regionale all’agricoltura, on. Innocenzo Leontìni, che contro il buon senso e le esigenze di tutela faunistica ha anticipato ad oggi la data di apertura della caccia rispetto al calendario nazionale che la prevede alla terza domenica di settembre. Ora ne vediamo le conseguenze! In Sicilia i cacciatori sono troppi (53mila) e troppo indisciplinati ed i primi giorni di apertura sono i peggiori: la spasmodica ricerca di animali da mettere comunque nel carniere come ‘compensazione’ delle tasse pagate per la licenza, spinge i cacciatori a sparare senza freno”.

“Per questo chiediamo al Presidente della Regione, on. Totò Cuffaro, di porre subito rimedio al gravissimo e tragico errore dell’apertura anticipata - incalza Bonfanti - attraverso l’immediata revoca, nelle prossime 24 ore, del decreto assessoriale sulla pre-apertura della caccia per sospenderla almeno fino alla fine del mese. Occorre immediatamente una moratoria per rispetto di questa morte e per scongiurare altre morti o feriti; solo dopo un’attenta riflessione ed anche una valutazione dei rischi ecologici ed ambientali dell’impatto dei 53mila cacciatori sulle popolazioni faunistiche dell’Isola, la Regione potrebbe valutare se riaprile la caccia ad ottobre”. “Di fronte a questa situazione ci attendiamo che il Presidente Cuffaro e l’Assessore Leontini dimostrino buonsenso ed accortezza - prosegue Bonfanti - in quanto non ci sono le condizioni di sicurezza necessarie per sopportare altri 4 mesi di caccia. Un loro mancato intervento rappresenterebbe una gravissima ed imperdonabile omissione politica, morale e giuridica”.

Secondo la LAV i tanti morti e feriti che la caccia causa in Sicilia sono la micidiale conseguenza della legge venatoria regionale n. 33 del 1997 e del decreto dell’Assessore all’agricoltura che ogni anno emana il “calendario venatorio”: norme troppo permissive che consentono di sparare sempre e ovunque. Per legge almeno il 60% del territorio agro-silvo-pastorale di ogni provincia deve essere obbligatoriamente destinato alla libera caccia ed ogni cacciatore può entrare nei fondi privati anche contro il volere del proprietario (art. 842 del codice civile). In Sicilia si può sparare 5 giorni a settimana da un’ora prima del sorgere del sole fino al tramonto, quindi in condizioni di visibilità precarie. Insomma, la caccia è un problema di pubblica e privata incolumità che le norme regionali - fatte apposta per incoraggiare una caccia sfrenata, distruttiva e pericolosa - ignorano colpevolmente pur di non far mancare il consenso elettorale delle doppiette verso i politici siciliani.

La LAV ricorda che anche nelle precedenti stagioni venatorie 2004/2005 e 2003/2004 la Sicilia è la regione che ha registrato i più gravi incidenti di caccia, con morti e feriti: lo scorso anno, il giorno dell’apertura ad Assoro (EN) un cacciatore è stato ricoverato in prognosi riservata perchè colpito all’occhio da un pallino partito dal fucile di un suo amico, mentre a Siracusa una giovane coppia, a bordo della loro auto, è stata travolta da una pioggia di pallini di piombo uno dei quali è andato a colpire il giovane alla guida; l’apertura della caccia del 2003 vide la morte di un cacciatore, Giuseppe Palazzolo di 64 anni, ucciso durante una battuta nelle colline di Carini (PA). Del 2004, poi, la strage di Zafferana Etnea (CT), dove in un incidente di caccia il padre prima spara per errore ed uccide il figlio e poi si suicida.

Ufficio Stampa LAV Sicilia: 3332210604 - 0934572271- www.lavpalermo.it

PRINCIPALI INCIDENTI DI CACCIA IN SICILIA STAGIONE VENATORIA 2004/2005

A cura della LAV Lega Anti Vivisezione

Zafferana Etnea.
Il padre ha accidentalmente sparato al ragazzo durante una battuta di caccia e non ha retto al dolore
Uccide il figlio per errore, poi si suicida
Un colpo è partito dal suo fucile e ha centrato il piccolo Alfio di 12 anni in testa
(Gazzetta del Sud, 19 Settembre 2004)
 
Stava pulendo il fucile
Si ferisce a un piede con una rosa di pallini
(La Sicilia, Siracusa, 25 Agosto 2004)
 
Prima giornata caccia, colpito da compagno di battuta. E’ grave.
Grave incidente di caccia l’altro ieri pomeriggio nella giornata di apertura della stagione venatoria.
Un quarantunenne di Leonforte (Enna) si trova ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Umberto I di Enna. L’uomo e’ stato colpito da un pallino all’occhio e rischia di perdere la vista.
(Agenzia AGI, 3 Settembre 2004)
 
Niscemi: cacciatore «impallina» l’amico durante una battuta
(La Sicilia, Caltanisetta, 11 Ottobre 2004)
 
Tremilia (Sr) Giovane ferito da cacciatore
Fucilate troppo vicine alla strada. Tiratore «poco scelto» denunciato dalla polizia
(La Sicilia, Siracusa, 03 Settembre 2004)
 
Incidente di caccia padre spara e ferisce il figlio
Tragedia sfiorata ieri pomeriggio nelle campagne di Mineo. Un commerciante catanese di 48 anni, durante una battuta di caccia, ha involontariamente sparato e ferito a una gamba il figlio.
(La Sicilia, prima pagina, 03 Ottobre 2004)
 
Gita drammatica. Netturbino catanese ferito nei boschi di Bronte: operato, è in prognosi riservata
Colpito alla testa da un proiettile vagante
La cosa più probabile che può essere successa è l’ennesima schioppettata sparata da un cacciatore - ma più probabilmente un bracconiere - con poco cervello, pronto a premere il grilletto al cadere di una semplice foglia.
(La Sicilia, Catania, 18 Ottobre 2004)


- Ci sono 1 contributi al forum. - Policy sui Forum -
> Primo giorno di caccia in Sicilia: primo morto
13 settembre 2005, di : Andrea

quanta gente muore per colpi di arma da fuoco durante battute di caccia? (non ditemi quelli che muoiono d’infarto perchè hanno fatto un po’ di strada andando a caccia o che sono caduti da un albero...)

Quanti decessi si sono verificati sulle strade italiane? Ma perchè non chiedete di vietare le auto?

un po’ di informazione seria per favore...