Precariato SSIS: merito ed equità

La proposta lanciata dal Governo di un piano triennale di assunzioni di tale portata (150.000 unità) indica la volontà politica di provvedere immediatamente e necessariamente al grave stato di precariato che attanaglia la Scuola italiana...

di Redazione - domenica 12 novembre 2006 - 3295 letture

La proposta lanciata dal Governo di un piano triennale di assunzioni di tale portata (150.000 unità) indica la volontà politica di provvedere immediatamente e necessariamente al grave stato di precariato che attanaglia la Scuola italiana.

"Per questa ragione già dal prossimo anno devono seguire atti concreti di assunzione che devono avere la certezza di una copertura finanziaria, non trattabile, sia per rispondere al progetto di un’eliminazione dello stato di precarietà del docente della scuola italiana con futuri percorsi di formazione da attuarsi proprio a "seguito della piena attuazione del piano triennale per le assunzioni a tempo indeterminato del personale docente" sia per non illudere i numerosi insegnanti precari inseriti nelle graduatorie, a cui si aggiungeranno altri nuovi 70.000 abilitati nel prossimo anno". (ANIEF)

Il rapporto cronico di insegnanti precari/di ruolo in questi anni è andato deteriorandosi in seguito alle scelte dei governi e ad una politica inadeguata che ha creato sommovimenti ed ostilità all’interno dello stesso mondo dei precari della scuola (che si voglia innescare una lotta fratricida sui percorsi abilitanti, una querelle tra poveri?).

Riteniamo che in mancanza di risposte adeguate la situazione, in seguito ai prossimi pensionamenti, sarà ancora più tragica. Il piano programmato deve essere credibile e deve valutare le diverse tipologie dei percorsi abilitanti, onde evitare una grave nuova disillusione per i soggetti interessati, richiamando l’impegno del Parlamento e del Governo verso una Scuola di qualità.

"Come apparso il 30 ottobre sul Corriere della Sera ’La scuola senza qualità’ in un articolo di A. Panebianco, nell’eventuale piano di assunzione di 150.000 precari, previsto dalla Finanziaria, pare siano esclusi i docenti abilitati presso le Scuole di Specializzazione nate ’al fine di formare insegnanti di qualità’, con buona pace per l’idea di una professionalizzazione del corpo docente" (fonte ANIEF http://digilander.libero.it/ANIEF/ANIEF_1Nov06.htm).

Anche la Stampa, finalmente, si è accorta che da 7 anni vi sono docenti formati, abilitati, specializzati con un corso biennale post lauream (come avviene per qusi tutte le professioni) per l’insegnamento nella Scuola secondaria, che dovrebbero essere assunti con priorità nella nostra Scuola (invece, solo il 2,83% è stato immesso in ruolo nello scorso anno, fonte MPI gennaio 2006), ma che di fatto vengono lasciati al loro destino.

Occorre ricordare che la SSIS non è un corso abilitante sic et simpliciter, ma una scuola di specializzazione biennale, con frequenza obbligatoria. Non si limita ad abilitare, ma specializza all’insegnamento; è una scuola di formazione altamente qualitativa, in adeguamento a quella parte di Europa più avanzata dove si accede ai vari settori lavorativi attraverso scuole di formazione specialistiche e specializzanti.

Tutto ciò è stato sempre denunciato da associazione professionali di docenti come l’ANIEF, l’APEF, dalla CRUI (Conferenza dei Rettori), dalla CodiSSIS (Conferenza dei Direttori SSIS), dall’ ANP (Associazione nazionale Dirigenti ed Alte Professionalità della Scuola).

E i sindacati confederali? Gli insegnanti specializzati attendono una risposta chiara in merito al loro destino, non sentendosi adeguatamente tutelati.

Esistono, purtroppo, oggi quasi 100.000 docenti abilitati presso le Scuole di Specializzazione per l’Insegnamento nella Scuola Secondaria (SSIS) e 40.000 presso le Facoltà di Scienze della Formazione Primaria (SFP) che rimangono fuori dalle assunzioni in ruolo, sebbene superino un concorso in entrata (sugli stessi programmi del concorso a cattedra) in base a un numero programmato di posti triennali disponibili a livello regionale (lo stesso del testo unico del Dlgs 297/1994 e della L. 124/1999) e un concorso in uscita avente valore di prova concorsuale, per l’inserimento nelle graduatorie permanenti. Da queste, secondo dati forniti dal MPI (gennaio 2006), a fronte di 17.500 delle 35.000 assunzioni avvenute nell’a. s. 2005/2006 soltanto in 1.000 sono stati assunti, il 2.8%. Quindi, è ragionevole dedurre che soltanto 5.000/140.000 dei 150.000 futuri assunti secondo il piano triennale avrà conseguito la specializzazione presso le SSIS o le SFP.

Perdurerà, difatti, la condizione di precariato della sola categoria di docenti che tra il 1999 e il 2009 è e sarà stata formata per insegnare? Cui prodest?

Ciò è insostenibile, vergognoso per un Paese che guarda all’Europa soltanto nella formazione dei suoi docenti per poi abbandonarli al momento del reclutamento disperdendo così prezioso capitale umano, e può essere sanato soltanto con l’inserimento di questi docenti nelle graduatorie di merito, cioè con il riconoscimento a pieno titolo del valore concorsuale dell’esame di stato abilitante ai fini dell’immissione in ruolo, riservando a essi, insieme ai pochi idonei dell’ultimo concorso rimasti, una quota significativa dei posti programmati.

Prevedere fin da adesso futuri meccanismi di concorsi e di valutazione dei titoli senza aver approvato le eventuali modifiche del Dlgs. 227/2005, recante norme sulla futura formazione degli insegnanti, è imprudente perchè non ha alla base una serie ricognizione del cotesto in cui si opererà fra quattro anni, può provocare conflitti inutili, dispendiosi e determinare inoltre confusione incredibile tra formazione iniziale, in itinere e reclutamento del personale docente. Oggi, c’è bisogno di chiarezza di ruoli e di responsabilità e non dell’ennesimo imprevedibile cambiamento di regole.

Per questa ragione è auspicabile che soltanto dopo una chiara decisione politica sul futuro percorso di reclutamento, nella stessa sede, si possa ipotizzare una corretta e giusta gestione della fase transitoria con il vecchio reclutamento. Abbiamo già docenti abilitati inseriti nelle graduatorie e docenti specializzati che hanno superato dei concorsi pubblici, che hanno insegnato nella scuola e, insieme, costituiscono una risorsa; la proposta di nuovi concorsi per dei docenti abilitati è fuori da ogni realtà. Bisogna pensare soltanto ad assumerli!

Pertanto, gli insegnanti specializzati chiedono il pieno riconoscimento del valore concorsuale dell’abilitazione conseguita presso le SSIS e le Facoltà di SFP , al fine di ottenere l’inserimento in graduatorie di merito che possano affiancare quelle esistenti, dalle quali attingere per una equa ripartizione delle immissioni in ruolo.

Rete Precari SSIS


- Ci sono 0 contributi al forum. - Policy sui Forum -