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Povera Francia: invade la Costa d’Avorio e nessuno se la fila?

Alcuni giorni fa su una mailing list cui sono iscritto è arrivata una lettera che denunciava l’occupazione della Costa D’Avorio da parte dell’esercito francese. "Ma come? - mi sono chiesto - l’America invade l’Iraq e se ne parla così tanto, e la Francia che invade un pezzo d’Africa non se la fila di pezza nessuno?" Ho fatto una ricerca...

di Lorenzo Misuraca - mercoledì 24 novembre 2004 - 18206 letture


- Alcuni giorni fa su una mailing list cui sono iscritto è arrivata una lettera di tre volontari in Costa D’avorio, Lorenzo Fenzi, Francesco Vinco e Marco Mazza dell’Associazione Bertoni Cooperazione Sviluppo di Verona. La lettera, pubblicata per intero su www.warnews.it denuncia l’occupazione della Costa D’Avorio,paese insanguinato dagli scontri tra ribelli e governo, da parte dell’esercito francese. "Ma come? - mi sono chiesto - l’America invade l’Iraq e se ne parla così tanto che anche il povero Eminem è costretto a scriverci su una canzone, e la Francia che invade un pezzo d’Africa non se la fila di pezza nessuno?" Ho fatto un giretto su internet per saperne di più ed è venuto fuori un quadro un po’ più complesso.

Capisco che il materiale presentato è lungo, ma consiglio di resistere alla voglia di abbandonare la lettura (magari fatela in due tempi)..è importante arrivare fino in fondo per farsi un’idea equilibrata della situazione.

Questo uno stralcio della lettera di Fenzi, Vinco e Mazza:

Ciao a tutti, vorremmo trasferirvi un po’ i sentimenti della popolazione ivoriana di fronte a questa crisi.. si parla tanto degli 8 morti francesi, ma poco delle decine di ivoriani caduti sotto il fuoco francese. [..] Questa non pretende di essere una valutazione obiettiva degli avvenimenti, ma almeno è un’altra campana, quella della popolazione di qui. [..]

Una storia molto recente

Nel 1999 si è avuto il primo colpo di stato ad opera del generale Robert Guei che si proclamo’ presidente a scapito di Konan Bedie, non amato dalla gente e che era al potere da parecchio tempo. Il generale Guei portò la nazione alla elezione nell’ottobre del 2000 dopo una campagna elettorale contrastata ed insanguinata. Alle elezioni presidenziali si presentarono in tre: Bedie, Gbagbo e Ouattara. Contrariamente alle attese di Guei, venne eletto Gbabo con il 60% dei voti (con due milioni di votanti contro i 5 e mezzo aventi diritto). Bedie contrariato dal risultato si autoproclamò presidente ma la mobilitazione del popolo fece fallire il tentativo di colpo di stato ridando il potere al leggitimo presidente Gbagbo.

L’attuale crisi ivoriana comincio’ il 19 settembre 2002 quando uno sparuto gruppo di militari (qualche centinaio), guidato da Ouattara, tento’ un colpo di stato ai danni del presidente Gbagbo, in quel momento in visita ufficiale in Italia. Il golpe, organizzato con due attacchi contemporanei ad Abidjan, la capitale ed a Bouake, nel nord fallì ; i ribelli non riuscirono ad avere la meglio sull’esercito ad Abdijan ma presero il controllo di Bouake. [..] Nelle settimane successive, l’intervento di una forza di interposizione francese impedì che ribelli ed esercito ivoriano si scontrassero mentre un fiume di civili fuggiva dalle grandi città. A detta degli ivoriani l’intervento francese impedì all’esercito di risolvere in breve la questione dando tempo ai ribelli di organizzarsi e di armarsi con armi di dubbia provenienza (alcuni dicono che vi sono le prove che la provenienza fosse francese).

Con l’intervento francese la situazione venne congelata e la costa d’Avorio venne così a trovarsi spaccata in due: la parte meridionale controllata dal governo (ove ci troviamo noi) e quella settentrionale nelle mani dei ribelli; in mezzo ci sono i caschi blu dell’Onu (Onuci) e i militari francesi dell’operazione Licorne, a fare da cuscinetto. Va detto che la risoluzione Onu, che leggittima e da’ pieno potere alla Francia ed ai caschi blu d’intervenire, si è avuta nel febbraio 2003, quindi per 5 mesi la Francia ha "invaso", come accusano gli ivoriani, il loro stato. Altro particolare degno di nota: Alessane Ouattara, a capo dei ribelli, durante gli scontri seguiti al tentativo di golpe viene prelevato dai francesi e portato al sicuro in Francia, ove si trova ancora oggi.

Una nazione divisa e pelose responsabilità

Ma veniamo ai fatti di questi giorni, all’inizio della settimana scorsa i militari ivoriani cominciano ad avanzare verso il nord decisi a liberare il paese e riunificare la nazione. Giovedi’ scorso è stata ripetutamente bombardata Bouake da parte di aerei ivoriani, venerdi hanno continuano i bombardamenti poi, non sono ancora chiari l’evolversi degli avvenimenti, è stata bombardata una postazione francese. Non si riesce a capire dove si trovasse tale postazione, chi dice a Bouake chi dice che i francesi si trovavano con i ribelli, fattostà che da Parigi arriva l’ordine di rispondere all’attacco. Sarà lo stesso Chirac a dire di aver dato personalmente l’ordine.

Per gli aerei francesi è un gioco da ragazzi distruggere l’intera aviazione ivoriana (due vecchi caccia e cinque elicotteri). Ora la popolazione ivoriana si sente attaccata, e lo scontro non è più tra militari e ribelli ma tra ivoriani e francesi. La mobilitazione popolare è istantanea. I francesi occupano l’aeroporto civile (la base della Licorne si trova a poche centinaia di metri dall’aeroporto). Cominciano gli appelli alla televisione perchè tutto il popolo ivoriano corra all’aeroporto per liberarlo dagli stranieri. I francesi colpiscono il palazzo presidenziale, occupano anche le strade della capitale economica Abidjan con decine di mezzi blindati ed, infine, sparano ad altezza uomo sulla folla scesa a manifestare in favore del presidente.

Risultato: 62 morti ed oltre mille feriti tra cui molti gravissimi (fonte Radio Nazionale Ivoriana, cifre date per attendibili da Medecins sans Frontires e dalla Croce Rossa Internazionale). Va detto che gli appelli a reagire contro la Francia sottolineano di lasciare in pace i civili. Molti francesi che lavorano qui si sono schierati contro la politica di Chirac. Nei giorni successivi Abdjan viene bloccata dai carri francesi [..] Nel frattempo l’esercito francese occupa l’hotel "Ivorien" per poter, questa è la motivazione, dare aiuto ai civili francesi che si trovano in pericolo. Guarda caso tale hotel si trova a poche centinaia di metri dal palazzo presidenziale. Allo stato attuale i sit-in, o meglio i dance-in visto che gli africani invece di stare seduti ballano, continuano [..]…

I retroscena di tutta questa vicenda

Va detto che la Francia controlla il commercio del cacao (di cui la Costa d’Avorio è il primo produttore mondiale), l’erogazione della corrente elettrica, dell’acqua e tutta la telefonia della Costa d’Avorio. Anche l’aeroporto e il porto di Abidjan sono in mano ai francesi. Persino il parlamento ivoriano si riunisce in un palazzo francese, pagandone ovviamente l’affitto. Tutti questi contratti scadranno l’anno prossimo. Il presidente Gbagbo stava iniziando a prendere contatti con altri stati internazionali; si dice che fosse in progetto la costruzione di un terzo ponte nella capitale, la Francia ha fatto un preventivo di 180 milioni di dollari, mentre la Cina di 90. Era intenzione di Gbagbo spostare la capitale politica ivoriana da Abdijan, posta sulla costa, ad Yamoussoukro posta più a nord e quindi al centro dello stato, ma durante lo scontro dei giorni scorsi il palazzo presidenziale di Yamoussoukro è stato bombardato e raso al suolo dagli aerei francesi. Perchè visto che lo scontro avveniva in altre città?[..]

Venerdi’ scorso il portavoce ufficiale del movimento islamico ha dato pieno appoggio al presidente Gbagbo: [..]La dichiarazione colpisce perchè sia il presidente che il sud del paese sono di religione cristiana mentre il nord, controllato dai ribelli, è prevalentemente islamico. [..] Come ha potuto Chirac dare l’ordine di attaccare se i militari della Liocorne hanno mandato dell’Onu ed è a quest’organizzazione che dovrebbero sottostare? [..]A noi vengono in mente le affermazioni fatte dalla Francia ai tempi dell’invasione dell’Iraq, che ipocrisia.

- In un articolo del 14 novembre sul Corriere della Sera di Massimo A. Alberizzi viene fuori qualcos’altro:

Dal 2002, il Paese è diviso il due. A Nord comanda la ribellione, a Sud i governativi sostenuti da soldati di ventura. Il negoziato prevedeva il disarmo dei guerriglieri, la riunificazione del Paese, il cambio della legge elettorale, per favorire il rientro in politica del capo dell’opposizione, Alessane Ouattarà, e le elezioni per l’ottobre 2005. Ma invece la guerra è ricominciata il 4 novembre con i bombardamenti da parte dei governativi e il 6 novembre l’incidente che cambia lo scenario. Le bombe cadono sul campo dei francesi a Bouaké, capitale della ribellione, e uccidono nove soldati e un civile americano. Rispondono i Mirage che 14 minuti dopo l’attacco, su ordine preciso di Chirac, si alzano in volo e distruggono a terra i due caccia e i cinque elicotteri ivoriani.

- Del negoziato - allora ancora agli albori- che viene omesso (forse inconsapevolmente) dai tre volontari parla più approfonditamente l’articolo Poker con bluff in Costa d’Avorio di Bernard Ahua (22 febbraio 2004) per ilmanifesto/lemonde diplomatique:

Buone notizie da Abidjan? Sabato 13 dicembre 2003 si è saputo che le forze armate nazionali in Costa d’Avorio (Fanci) e le «Forze nuove» (ex forze «ribelli» che hanno scatenato il conflitto ivoriano il 19 settembre 2002) inizieranno a deporre le armi. [..]

La situazione rimane comunque incerta visto che gli attori della crisi sembrano dedicarsi a una perpetua partita di poker con bluff. Parigi non è disposta ad adoperarsi per lo sblocco dei fondi (francesi, europei e internazionali) congelati dall’inizio della crisi finché il paese non avrà riacquistato la propria stabilità. Agli occhi dell’Eliseo la stabilità passa dalle Nazioni unite e dalla Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale (Cedeao) e passa per la rigida applicazione degli accordi di Marcoussis, firmati lo scorso 24 gennaio da tutti i partiti politici ivoriani.

Accordi che prevedono una suddivisione del potere con le forze ribelli, la Riunione dei repubblicani (Rdr) di Alassane Outtara e il Partito democratico della Costa d’Avorio (Pdci) dell’ex presidente Henri Konan Bédié.[..] Un pomo della discordia che paralizza la costituzione del cosiddetto governo di riconciliazione: la nomina dei ministri della difesa e dell’interno. Due posti che a Marcoussis sono stati imprudentemente promessi agli ex ribelli, senza che venisse fissata una procedura consensuale. Ora, i nomi proposti vengono respinti dal capo dello stato. Il quale continua le consultazioni... [..]

Ma Chirac e Villepin commettono un inaspettato errore: proprio prima della seduta di apertura (dell’incontro tra le parti in causa Nds) , decidono alla svelta la suddivisione dei posti ministeriali, offrendo ai ribelli su un piatto d’argento i ministeri dell’interno e della difesa. È troppo per Laurent Gbagbo, che umiliato a Parigi non avrà difficoltà, al suo ritorno ad Abidjan, a «cavalcare» la «fierezza oltraggiata» dei suoi sostenitori già infervorati dal sogno di una «seconda indipendenza» del paese. Grazie anche a uno slogan sconcertante che egli manterrà fino alla fine: «Sì allo spirito degli accordi di Marcoussis, ma no al senso dei suddetti accordi».

Si moltiplicano gli incidenti: il 25 agosto due soldati francesi vengono uccisi da ex ribelli, alcuni elementi delle Fanci sognano apertamente di far fuori le forze ribelli, le manifestazioni popolari vietate dal presidente Gbagbo si svolgono lo stesso gettando l’ombra del dubbio sulla capacità o la volontà del capo dello stato ivoriano di «trattenere» i suoi sostenitori. [..] Il 22 ottobre, Jean Hélène, giornalista di Rfi, viene ucciso a sangue freddo da un poliziotto. È un morto di troppo. Tanto più che Gbagbo non sembra farci un gran caso e giustifica gli attacchi anti-francesi dei «giovani patrioti» che lo sostengono vedendovi «una nascente coscienza nazionale (6)». Un uomo del genere può ancora essere credibile?

- Particolari inquietanti su una legge elettorale razzista in vigore in Costa d’Avorio emergono nel pezzo "Costa d’Avorio, embargo Onu" di Anna Maria Merlo per il manifesto (16 novembre):

PARIGI

[..] La risoluzione impone un embargo internazionale sulla vendita di armi alla Costa d’Avorio, applicabile sia ai ribelli del nord che al regime di Laurent Gbagbo, che ha rotto la tregua di Marcoussis attaccando la roccaforte delle «Forze nuove». Inoltre, è previsto anche il congelamento dei beni finanziari e l’impossibilità di andare all’estero per i responsabili della guerra civile strisciante che è in corso in Costa d’Avorio. La risoluzione entrerà in vigore l’8 dicembre, «salvo se» entro quella data le due parti avranno rispetto i termini degli accordi di Marcoussis: disarmo e, per quanto riguarda il governo, varo della previste riforme (per permettere a tutti i candidati che lo vorranno di presentarsi alle elezioni presidenziali del 2005, mentre ora vige un principio etnico, che pone il veto a chi non può dimostrare la sua «ivoricità» assoluta, come nel caso del leader del nord, Alassane Ouattara).

[..] l’opposizione, che pure critica il modo in cui sono stati imposti gli accordi di Marcoussis e i tempi troppo lunghi lasciati per l’applicazione (gennaio 2003-fine 2005), appoggia il governo francese per le azioni in difesa dei cittadini stranieri presi d’assalto dai «patrioti» - la milizia di Gbabgo - aizzati dalla radio pubblica, che svolge in Costa d’Avorio il sinistro ruolo che ebbe in Ruanda nell’incitare al genocidio dei tutsi la «Radio delle Mille colline».

Sono circa 5mila gli stranieri fuggiti in questi giorni dalla Costa d’Avorio su aerei francesi (i francesi residenti in Costa d’Avorio sono circa 16mila, 8mila con doppia nazionalità). Molti rifugiati hanno già sporto denuncia: per furto, saccheggio, distruzione di beni, ma anche per violenze fisiche e stupri. La violenza dei «patrioti» si è scatenata contro i «bianchi», in genere piccoli imprenditori, artigiani, commercianti da anni nel paese. Gbagbo ha già lasciato capire che non rispetterà i termini della risoluzione Onu: avrebbe già preso contatti con la Bielorussia per comprare clandestinamente nuovi aerei da guerra, per sostituire quelli distrutti dalla reazione dei militari francesi all’attacco di cui è stato bersaglio il campo francese di Bouaké, nel nord (9 militari francesi sono rimasti uccisi). I piloti degli aerei che hanno attaccato il campo militare francese erano dei mercenari bielorussi e ucraini. Secondo una prova raccolta dai francesi, l’attacco al campo militare di Bouaké sarebbe stato deliberato, grazie a un’operazione di ricognizione preventiva realizzata con aerei droni israeliani.

Gbagbo accusa la Francia di fare «una guerra coloniale» e di appoggiare i ribelli in vista di un colpo di stato. I ribelli, invece, accusano Parigi di aver sostenuto troppo a lungo Laurent Gbagbo. Chirac risponde che i militari francesi sono in Costa d’Avorio su mandato Onu, per difendere prima di tutti gli stranieri residenti aggrediti e minacciati in questi giorni e che, se se ne andassero, ci sarebbe un rischio di «deriva fascista».

- Il quadro che viene fuori è complesso: Laurent Gbagbo non è uno stinco di santo, è il solo fatto di aver istituito una legge elettorale basata sulla razza dà un’idea della democraticità reale della sua amministrazione. Inoltre su di lui pesa la responsabilità di aver firmato un accordo che non aveva intenzione di rispettare. Detto ciò, sorvolando sulle violenze dell’esercito ribelle del Nord, la Francia sembra essersi mossa al di fuori della legalità e per interessi economico-colonialisti, almeno fino a quando la notizia non ha cominciato a diffondersi in Occidente ed è stato necessario chiedere aiuto e legittimità all’Onu. Forse la Francia non ha propriamente invaso la Costa d’Avorio, ma resta il fatto che quello che sta succedendo in quella parte d’Africa in Europa non se lo fila nessuno - o quasi. C’è poco da fare, il continente nero sembra destinato a divorarsi da solo, nell’indifferenza del resto del mondo. O no?

Nota: tutte le fonti da cui sono stati presi i materiali sono state citate. Viste le rispettive lunghezze ho fatto dei tagli per alleggerire il risultato complessivo. Nel tagliare ho cercato di rispettare il senso di ciascun intervento.


- Ci sono 11 contributi al forum. - Policy sui Forum -
> Povera Francia: invade la Costa d’Avorio e nessuno se la fila?
25 novembre 2004, di : Hello’Infidels

La solita vecchia storia ,gli americani brutti e cattivi ...l’europeo giusto misurato e disinteressato.FOUR MORE YEARS
    > Povera Francia: invade la Costa d’Avorio e nessuno se la fila?
    25 novembre 2004

    Four MORON years :)
    > Povera Francia: invade la Costa d’Avorio e nessuno se la fila?
    25 novembre 2004, di : nathalie

    sono triestina e sono sposata da 18 anni con un militare francese. dal 2001 al 2003 ho vissuto a port-bouet (abidjan). riferendomi al titolo del suo articolo, la francia non ha invaso la costa d’avorio,ci sono accordi bilaterali , l’esercito francese è presente da decenni per difendere il paese da aggressioni esterne e per formare i militari locali. non sono d’accordo con tutto, ma il suo articolo è ben documentato, complimenti
    > Povera Francia: invade la Costa d’Avorio e nessuno se la fila?
    25 novembre 2004, di : Demo

    Penso che questa cosa l’abbia detta solo tu. Tutti i paesi ex-colonialisti e neo-imperialisti sono da punire. Francia, Stati Uniti, Russia etc. etc. Ma chi li punisce la nato formata dagli stessi?
    > Povera Francia: invade la Costa d’Avorio e nessuno se la fila?
    25 novembre 2004, di : Egli

    Eh già...Dove sono i pacifisti? Devo chiamarli pacifinti?
    > Povera Francia: invade la Costa d’Avorio e nessuno se la fila?
    25 novembre 2004, di : valentina

    Sono sposata con un ragazzo della Costa d’Avorio,io sono italiana e ho concluso che la Francia è così interessata alla Costa d’Avorio per motivi economici e un motivo in più quando è stato scoperto il petrolio. Noi qui in Italia siamo cattivi con i neri,io stessa verso mio marito ho visto episodi di razzismo,se adesso i neri sono diventati razzisti con noi bianchi sarà una bella lezione per molte persone.La Francia ha i suoi interessi sulla Costa d’Avorio sta facendo quello che le risulta più comodo e il resto dell’Europa sta in silenzio a guardare.Forse se la Francia riuscisse a prendere il controllo politico-economico della Costa D’Avorio tutta l’Europa potrebbe godere di tutto quello che la Francia si accaparrerebbe.Secondo me il problema è presto risolvibile:i francesi se ne tornassero a casa loro così che le forze governative siano libere di risolvere il problema con i ribelli.Se gli abitanti della Costa d’Avorio amano questo presidente vuol dire che fa gli interessi del popolo e non i suoi:vorrei vedere quanti italiani sarebbero scesi a manifestare per proteggere il loro presidente con i carri armati davanti che si fanno minacciosi nei loro confronti!!!!!!!Come sempre si ripete la stessa storiella:gli uomini bianchi creano situazioni politiche instabili in Africa così mentre i civili africani si uccidono a vicenda per l’odio che l’uomo bianco ha portato,i bianchi si impossessano delle loro materie prime.L’Africa non è povera,è ricca di materie prime e posti naturalistici stupendi,sono le guerre civili che impoveriscono il paese,la cattiveria,la voglia di denaro di molti presidenti che in Africa pensano solo ad arricchire le loro tasche;se Gbabo è amato dal popolo un motivo ci sarà:forse vuole che la Costa D’Avorio sia libera di commerciare con paesi che possono offrire prezzi migliori sia per la vendita che per l’acquisto di beni e così ne guadagnerebbe tutto il paese se l’economia prendesse a funzionare meglio. Ciao
    > Povera Francia: invade la Costa d’Avorio e nessuno se la fila?
    25 novembre 2004

    W Bush!!!!!!!!!!!!!
    > Povera Francia: invade la Costa d’Avorio e nessuno se la fila?
    25 novembre 2004, di : Gianni di Roma

    Non e in discussione il fatto che la Francia sia buona e gli Usa cattivi, e a tutti noto che paesi come Gran Bretagna Francia Usa da sempre sono paesi con politiche colonialiste, percio non mi sorprende la notizia che la Francia difenda i suoio interessi politico/economici. Spero che in pochi avevano creduto che la Francia prendendo le distanze dall’invasione in Iraq fosse diventata il difensore dei popoli oppressi.
    > Povera Francia: invade la Costa d’Avorio e nessuno se la fila?
    25 novembre 2004, di : Bruno

    Più che parlare di americani brutti e cattivi(in fondo in Iraq ci sono anche gli inglesi e non solo), questa è l’ennesina dimostrazione, se ce n’era bisogno, che tutte queste invasioni sono fatte per interessi economici. Altro che diritti umani...
    > Povera Francia: invade la Costa d’Avorio e nessuno se la fila?
    25 novembre 2004, di : vincent

    la vergogna per il comportamento francese si specchia immediatamente nel comportamento dei "pacifisti" italiani che, anche facilitati dal diverso rilievo della stampa e della TV, fanno finta di non sapere nulla e dimostrano la loro storica strabicità
    > Povera Francia: invade la Costa d’Avorio e nessuno se la fila?
    25 novembre 2004, di : franco da Mestre

    Vorrei tanto vedere una manifestazione anti francese "capitanata" da Luca Casarini con i suoi soldati e la sinistra maoista comunista di Venezia
    > Povera Francia: invade la Costa d’Avorio e nessuno se la fila?
    25 novembre 2004

    MA FINALMENTE uno straccio di veduta fuori dalll’Iraq !(nel mondo ci sono attualmente 55 conflitti...sigh) E i soliti pacifisti a senso unico cosa fanno ? I no global (bianchi ,neri...) ? I disobbedienti ? Certi cattolici con la puzza sotto il naso? Ma che domande cretine mi faccio!!!
    > Povera Francia: invade la Costa d’Avorio e nessuno se la fila?
    2 febbraio 2005, di : Thierry Avi e Maxime Djè

    IL CONFLITTO FRANCO-IVORIANO

    La francia a attaccato la Costa d’Avorio nel momento in cui le Forze di difesa e di sicurezza si sono impegnate nella liberazione e la riunificazione del Paese.

    Le autorità francesi sostengono che Sabato 6 Novembre 2004, le Forze di difesa e di sicurezza nazionali avrebbero bombardato un campo militare francese ed avrebbero occasionato dei morti e feriti di cui alcuni francesi e un americano.

    Prendendo come pretesto questa situazione non ancora chiarificata , da un’inchiesta adeguata e in violazione flagrante delle procedure e regole internazionali in materia, il presidente francese jacques chirac stesso ha dato un ordine express alle forze “Licorne” di attaccare e di distruggere gli equipaggiamenti dell’esercito ivoriano e di profanare i simboli della Repubblica.

    Perciò, a Yamoussoukro, la capitale amministrativa, le forze francesi hanno distrutto due aeri di bombardamenti “Sukhoi 25”, tre MI- 21 mentre questi erano a terra e fuori dalla zona di combattimento.

    Sempre a Yamoussoukro, il Palazzo Presidenziale del Capo dello stato è stato martellato all’arma pesante causando la morte de vari civili innocenti; altri due elicotteri sono stati distrutti. (in tutto sono 2 aeri e 5 elicotteri mandati in rovina).

    Ad Abidjan, l’aeroporto internazionale è stato occupato dall’esercito francese. Una volta ancora, le forze francesi hanno sparato con pallottole vere sui manifestanti con le mani nude, venuti a protestare contro questa occupazione di tipo coloniale. Si conta ufficialmente durante l’insième delle manifestazioni una sessantina di morti e più di milletrecento feriti.

    I due ponti di Abidjan, sono stati mitragliati tutta la notte del 7 Novembre per impedire ogni movimento e traffico tra il nord e il sud della città.

    Sempre ad Abidjan, la Residenza ufficiale del Capo dello stato non è stata risparmiata dalla furia micidiale dei soldati francesi. Delle raffiche sono state sparate da un elicottero da combattimento sorvolando la residenza.

    La francia a messo in movimento dei rinforzi dal gabon e da djibouti; inoltre tre bombardieri “PUMA” sono stati annunciati per rinforzare il dispositivo militare della forza “Licorne”.

    Manifestamente la francia, che si camuffava finora dietro ai ribelli ha finalmente fatto cadere il velo dichiarando pubblicamente e in modo brutale che è lei che fa la guerra alla Costa d’Avorio.

    Abbiamo dimostrato agli occhi del mondo che il nostro aggressore, non è SORO, portavoce dei ribelli, né il suo partito il MPCI (movimento patriottico della Costa d’Avorio), tanto meno gli assalitori. Questi, erano soltanto delle marionette al servizio della potente francia. Oggi il mondo intero sa che un piccolo Paese coma la C.I ha subito i fuochi dell’Elysée

    Quando osserviamo la rapidità con la quale le decisioni venute dalla francia sono state messe in esecuzione, non si può più dubitare del fatto che queste cose fossero state combinate ben prima.

    Perché il Presidente Chirac ha dato l’ordine di colpire i mezzi dell’esercito Ivoriano senza nemmeno avvisare l’ONU ? Tutto sommato, la forza francese “Licorne” è li, sotto mandato delle Nazioni Uniti. Questa aggressione della francia contro il nostro Paese è talmente grave e ingiustificata, perché finora era considerata come un paese amico e un partner privilegiato al quale la Costa d’Avorio è legata da numerosi accordi di cooperazione e di assistenza. È nel nome di questi legami che il presidente GBAGBO ha chiamato le forze d’oltre alpi per assicurare la missione di interposizione nel quadro di un regolamento pacifico de la crisi Ivoriana.

    La missione de la francia in Costa d’Avorio è di aiutarci a liberare il nostro paese dall’invasione e dall’occupazione straniera. Ma non di aggredirci e di ammazzare la nostra gioventù.

    Tutto questo perché una potenza straniera vuole colonizzare di nuovo la C.I. e fare man bassa sulle sue risorse economiche.

    Cari ospiti, conviene mettere l’interesse privato delle società multinazionali francesi, al di sopra dell’interesse di una nazione, d’un popolo, del popolo Ivoriano? RIFLETTIAMO !!! GRAZIE. Maxime S. Djè e Thierry A. AVI (cittadini Ivoriani)

> Povera Francia: invade la Costa d’Avorio e nessuno se la fila?
25 novembre 2004, di : Matfox

Ma che bravi questi pacifici francesi, meno male che ci sono loro che ci difendono dagli americani...
> Povera Francia: invade la Costa d’Avorio e nessuno se la fila?
25 novembre 2004, di : michele

finalmente notizie serie sul popolo francese...gente che si autoproclama paladina della libertà mondiale, quando si tratta di combattere nemici politici...e poi combina le peggiori schifezze in giro per il mondo, nascondendo il tutto all’opinione pubblica...d’altronde, cosa ci si può aspettare da gente che da secoli succhia il sangua ai popoli più poveri del pianeta? all’imperialismo economico americano i francesi rispondono con i metodi coloniali del sei-settecento: guerra civile, omicidi a piede libero, razzie, silenzio assoluto sui propri atti...e tante tante belle parole quando bisogna opporsi agli stati uniti!!! PS: qualcuno ha notizie dell’occupazione francese del sahara occidentale?
    > Povera Francia: invade la Costa d’Avorio e nessuno se la fila?
    25 novembre 2004, di : plat

    Signori, non c’è da meravigliarsi, i francesi non hanno attaccato l’iraq soltanto perchè le loro compagnie petrolifere facevano affari con il governo iracheno....!!
    > Povera Francia: invade la Costa d’Avorio e nessuno se la fila?
    25 novembre 2004, di : Lorenzo Misuraca

    Per Nathalie:

    il titolo era un pò ad effetto a scapito della chiarezza, è vero.. però ho messo il punto interrogativo proprio per lasciare il dubbio che non fosse così. Per quanto riguarda la presenza della Francia in Costa d’Avorio, non credo ci sia giustificazione per rimanere 50 anni ancora in un Paese ormai indipendente, se non quella di assicurare il mantenimento dello sfruttamento. E’ come se gli americani (che insieme ai partigiani italiani hanno liberato il paese)fossero ancora qui a occupare l’Italia nel caso ci sbranassimo...ops, in effetti sono ancora qui: siamo pieni di basi Usa in tutto lo stivale! Cmq, il mio umile consiglio è di leggere la storia degli ultimi decenni della Costa d’Avorio con meno ingenuità.

    Per Michele e tutti gli altri che hanno approfittato dell’articolo per difendere la politica di Bush e offendere la Francia: in questi casi mal comune non fa mezzo gaudio ma doppio dolore; l’imperialismo americano non è solo economico (non giochiamo con le parole) ma anche politico e militare. Piccolo ripasso, solo in Iraq dall’inizio dell’ultimo conflitto ci sono più di centomila (100.000) morti iracheni, senza contare i diecimila (10.000) americani. E comunque se devo scegliere preferisco un delinquente che picchia una persona (Chirac) piuttosto che un delinquente che mena tutti indistintamente e crede di avere il diritto di farlo solo perchè è più grosso (Bush).

> Povera Francia: invade la Costa d’Avorio e nessuno se la fila?
25 novembre 2004, di : Mauro

articolo completo ed interessante che finalmente mette a nudo lo schifoso atteggiamento francese, vile e bugiardo... ma non farei che dire quanto chiunque può capire leggendo questo articolo.

a parte l’imprecisione sulla capitale, era Yamoussoukro, almeno quella politica (quella economica è da sempre stata Abidjan), che era in realtà il luogo di nascita di quel "presidente democratico liberamente eletto" (tale Felix Huophouet-Boigny) che ha portato la capitale nel suo minuscolo villaggio natale , presidente che per continuare ad essere tale per ben 7 mandati... qualche santo (francese?) in paradiso lo aveva...

ricordo quando, nei dintorni di Adzopè vedevo tanti militari minacciosi armati sino ai denti ed i miei ospiti mi confidarono "tranquillo nessuno di loro ha una munizione a pagarla oro... solo le milizie presidenziali sono armate per davvero", oltre ai francesi naturalmente

quel presidente era sorretto dai francesi che negli anni si sono economicamente radicati ed ora non vogliono rinunciare alla grassa torta.

il problema grosso, anzi i problemi sono 2:

1) gli stati (francesi in testa) colonialisti sono tali e basta, quando professano altro a parole è perchè ti stanno raccontando quella dell’uva...

2) l’africa è forse il continente più ricco ma gli africani sono i più poveri del globo perchè noi abbiamo messo le mani su tutte le loro ricchezze

quindi fino a che non potranno autogestirsi vedremo corsi e ricorsi storici fotocopiati riproporsi senza soluzione di continuità.

chiediamoci perchè siamo così affannosamente liberal o pacifisti o antiqualcuno quando in realtà siamo solamente ipocriti, in realtà la colpa è del nostro modo di intendere in maniera falsa ma comoda il pacifismo, le relazioni internazionali, gli equilibrii interni, mi riferisco in primis ai nostri italiani.

> Povera Francia: invade la Costa d’Avorio e nessuno se la fila?
25 novembre 2004, di : Matilde di Milano

E’ la solita vecchia storia: ognuno fa gli interessi propri a scapito degli altri, e chi paga lo scotto di tutto questo sono i popoli, la gente comune, che sconta sulla propria pelle la volontà di potenza o l’egoismo di una minoranza vorace. In ogni caso la rapacità della Francia in tutto questo è disgustosa, perlomeno se un popolo sceglie di farsi guidare da un razzista (buffo, per un nero), se lo sceglie. Affari suoi. Se prende una cantonata o no, lo diranno gli eventi e non potrà che biasimare se stesso. E cambiare rotta. Il rispetto per la volontà di un popolo si svende per poco, di questi tempi...
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25 novembre 2004, di : fabio

non mi sorprende. tutti si muovono per interessi economici e potere, bush come chirac, i giornalisti che ti dicono (a modo loro) e non ti dicono le notizie. è sorprendente come ci sia ancora molta gente (soprattutto in italia) che crede alla buona fede dei potenti di turno
> Povera Francia: invade la Costa d’Avorio e nessuno se la fila?
25 novembre 2004, di : pilota 58 |||||| Sito Web: Povera Francia: invade la Costa d’Avorio e nessuno se la fila?

Non ho letto tutti i messaggi di risposta all’articolo, ma pare che nessuno abbia puntato l’indice sulla distruzione della flotta aerea della Costa d’Avorio in risposta all’uccisione di otto o nove militari francesi. Sono una giornalista aeronautica e nella nostra agenzia la notizia la demmo giorni fa, ma non se ne parla. Sapete cosa vuol dire per un paese la distruzione della sua pur contenuta difesa aerea, composta da velivoli e da elicotteri militari? E sapete quanto occorrerà al Paese ivoriano per ricostituirla? Una cifra stratosferica che sicuramente non si potrà permettere, tanto da offrire il fianco ad altre aggressioni. Al punto che il presidente, cronaca di ieri, ha chiesto alla Francia dal momento che aveva messo in ginocchio la sua aviazione, di combattere lei stessa contro i ribelli. La risposta giunta oggi di Chirac è stato l’annuncio del ritiro delle sue truppe dal Paese, lasciandovi solo alcuni insediamenti, perlopiù nell’aeroporto della Capitale. Traete voi le dovute conclusioni.
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3 dicembre 2004, di : Joe

Sono Joe, un ragazzo della Costa d’Avorio

Le leggi razziali non sono state fatte da Gbagbo, lui era ancora nell’opposizione quando sono state fatte. La costituzione è stata fatta quando Robert Guei era ancora al potere, assieme a tutti gli intellettuali dei partiti politici. Tutti i responsabili politici hanno chiesto alle persone di accettare e le persone con un referendum hanno detto di sì. Era la prima volta che veniva fatto un referendum. Gli ivoriani hanno messo i soldi insieme per pagare queste elezioni. L’articolo 35 dice per essere candidato alla presidenza della repubblica dice che devi avere padre e madre nati ivoriani, il candidato non deve mai avere avuto un’altra cittadinanza. In fondo poi è così razziale questa legge? Quale stato europeo accetterebbe stranieri come presidente della repubblica?

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    3 dicembre 2004, di : Lorenzo Misuraca

    Per Joe:

    Io, per esempio, accetteri un presidente della repubblica nato in Libia o in Marocco se da trent’anni vive in Italia ed ha la cittadinanza italiana e si è distinto per la sua onestà e una carriera politica ammirevole. E non credo di essere il solo. Detto questo, il tuo intervento è utilissimo per capire meglio come stanno i fatti in Costa D’Avorio. Se quell’articolo della Costituzione è stato votato dagli ivoriani (ma qui bisognerebbe sapere se col 51% di voti o con una larga maggioranza) la responsabilità è condivisa dal paese. Per quanto mi riguarda rimangono le perplessità sul comportamento di Gbagbo riguardo gli accordi presi con Ouattara nei negoziati. Perché ha accettato un patto con un uomo che riteneva un criminale? E perchè non l’ha mantenuto? Se hai delle considerazioni da fare su queste domande, in modo da farci capire meglio, sei il benvenuto!

Povera Francia: invade la Costa d’Avorio e nessuno se la fila?
26 maggio 2006, di : fede

nn è proprio una risposta vorrei solo sapere cosa sta succedendo ancora oggi in costa d’avorio se qualcuno sa qualcosa deve parlare xke ci sono ancora guerre e morti e nessuno sa nulla rispondetemi se sapete qualcosa è importante
    Povera Francia: invade la Costa d’Avorio e nessuno se la fila?
    4 luglio 2006, di : Aga

    Non è cambiato praticamente nulla... ci sono dei filmati nei quali le forze francesi sparano su donne e ragazzi disarmati inseguendoli quando scappano... La Francia sta continuando a risucchiare le risorse ivoriane...
Povera Francia: invade la Costa d’Avorio e nessuno se la fila?
18 maggio 2008, di : Bruno Rosario - Genova

Poche parole per stigmatizzare il vergognoso intervento della Francia in Costa d’Avorio e in genere in altri paesi africani della zona subequatoriale quasi come se esistesse ancora il sistema coloniale francese. Vengono condannati gli interventi americani, ma la Francia chissà perchè viene sempre protetta a tuti i livelli. In particolare trovo gli organi di stampa italiani servizievoli e "ruffiani" nei confronti di Parigi, quasi se fosse obbligatorio lasciar fare ai francesi ciò che vogliono. Come gli americani coniarono lo slogan "L’America agli Americani" credo sia giunto il momento dello slogan "L’Africa a gli Africani" o meglio dire fuori dalla Costa d’Avorio. Non si può permettere l’uso della forza contro popolazioni inermi, il bombardamento selvaggio e la distruzione di villaggi. Faccio appello a quelle schiere di studenti che contestano a buon diritto ma all’atto pratico sempre e solamente in una direzione. Chiudo segnalando che la doce France ha ancora colonie in tutti i continenti ed opprime l’indipendenza della Guinea in sud America e della Nuova Caledonia e di altri paesi. Bisogna iniziare a denunciare in ogni sede questa presenza assurda e vergognosa.
Povera Francia: invade la Costa d’Avorio e nessuno se la fila?
23 ottobre 2010, di : Maurizio Mazzucotelli

Invade la costa d’avorio? Chi vi scrive ha vissuto in c.i.,premetto che sono anti francese,quindi la mia testimonianza è obbiettiva:tutte menzogne. La francia ha fatto molto per la c.i. e la verità sull’intervento è più complessa ancora...gli ivoriani seri ammettono ciò e odiano il loro presidente.Poi arriva qualche volontario stà li qualche mese pensa di aver capito tutto dell’africa e scrive ste stronzate...il presidente gbagbo dovrebbe essere condannato all’aia come milosevic e gli altri...chiedete a quei tali se hanno mai sentito parlare degli squadroni della morte di madame gbagbo?