Petrolio su L’Espresso
Angelucci vuole Radio Capital – L’Avvenire compie 55 anni – Taglio stipendi a Metro – A il manifesto sottoscrizione riuscita – Le marche-moda più presenti sui media – Festival di Sanremo – Nuova editrice zona Lecco-Sondrio-Monza
PETROLIO SULL’ESPRESSO – Dopo un anno e mezzo, il settimanale L’Espresso, cambia proprietario (in meno di due anni è la terza proprietà). Il nuovo proprietario è un petroliere (Donato Ammaturo) che ha acquisito il 100% del settimanale, una volta di Scalfari e Caracciolo. La Gedi aveva venduto la testata a Domenico Iervolino fondatore dell’Università telematica Pegaso. Alla guida del settimanale è stato confermato Alessandro Mauro Rossi che il 15 dicembre 2022 era stato nominato direttore de L’Espresso in sostituzione di Lirio Abbate, inchiestista di valore il quale aveva sostituito al momento dell’entrata di Iervolino, Marco Damilano. Sia il nuovo proprietario-petroliere, sia Domenico Iervolino provengono dallo stesso comune, Palma Campania, comune di sedicimila abitanti a 30 chilometri da Napoli. Cosa c’entra il petrolio con i giornali? Pensateci bene.
METRO: TAGLI (80%) AGLI STIPENDI – Il quotidiano gratuito Metro taglierà ai 13 giornalisti lo stipendio. In soldoni significa prendere uno stipendio al 20% e, in teoria, lavorare al 20%. È quello che ha deciso l’editore. La redazione, che è già in contratto di solidarietà, è scesa in agitazione. Metro è stato il primo quotidiano gratuito in Italia, uscito a Roma il 3 luglio di vent’anni orsono. Fondato in Svezia cinque anni prima, era (ed è) un quotidiano gratuito che veniva distribuito nelle stazioni ferroviarie e nelle stazioni della Metro grazie da centinaia di strilloni. Ebbe immediatamente un grande successo. Dopo l’uscita a Roma, Metro, tre mesi dopo, apparirà anche a Milano. Poi seguirono Napoli, Torino, Genova, Firenze e Bologna. Un filone, quello dei “gratuiti” che influenzò altri editori. A Roma il Gruppo Caltagirone lanciò Leggo. Poi arrivarono City di Rcs, 24 Minuti del Sole 24 Ore, emuli locali o ultralocali. Niki Grauso dalla sua Cagliari lanciò E-Polis. Negli anni tra il 2006 e il 2009 Audipress certificò che Metro, per numero di lettori, era uno dei primi dieci giornali italiani più letti, grazie alle sue 4, poi 6, poi 8 edizioni in altrettante città. Con l’avvento massiccio dei social, la crisi. Nel 2008 la crisi causa minori introiti pubblicitari (i quotidiani gratuiti si reggono esclusivamente sulla pubblicità). Nel marzo 2020 altra botta a causa del lockdown. Metro oggi ha edizioni di carta su Roma, Milano, Torino, Bologna e online su Firenze e Perugia. È distribuito in dispenser nelle stazioni della metropolitana e ferroviarie.
ANGELUCCI VUOLE ANCHE LA RADIO – La famiglia Angelucci ha messo l’occhio su Radio Capital, in questo momento di proprietà Gedi (Agnelli-Elkan). Se dovesse riuscire nell’intento, gli Angelucci (oltre alle numerose cliniche) sarebbero proprietari di un polo editoriale di destra notevole. Infatti già sono proprietari de Il Giornale, Libero e Il Tempo. Questa possibilità di acquistare la radio, gira da un po’ di tempo e così per smentire le voci di vendita dell’emittente è arrivato un comunicato dei giornalisti dove si afferma che la proprietà «ha ribadito di non avere avuto mai contatti con terzi per una cessione di Radio Capital». In prima battuta si dice sempre cosi, poi…
55 ANNI PORTATI MOLTO BENE – Il quotidiano delle Cei (Conferenza episcopale italiana) L’Avvenire, ha compiuto 55 anni ed è in ottima salute. Ovviamente al quotidiano sono arrivati tanti auguri fra cui quello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Auguri, ovviamente importanti, ma rituali. Più importante, invece, è la storia di questo quotidiano che nasce, appunto, 55 anni or sono dalla fusione di due quotidiani cattolici esistenti, L’Italia che esce a Milano e L’Avvenire d’Italia, quotidiano bolognese. La caratteristica dell’Avvenire in tutti questi anni, è sempre stata quella di non rivolgersi solo al mondo della Chiesa. C’è sempre stata un’attenzione, molto partecipata, verso gli “ultimi”, cercando di raccontare la vita delle persone che difficilmente raggiungono le prime pagine dei quotidiani. Questo sforzo è andato a buon fine e, oggi, il quotidiano cattolico è uno dei giornali più diffusi nel nostro Paese con una tiratura di oltre 100 mila copie giornaliere.
FESTIVAL DI SANREMO – È stata approvata la convenzione (2024-25) tra la Rai e il Comune di Sanremo organizzatore del Festival della canzone italiana. La Rai pagherà più dello scorso anno, esattamente 450 mila euro annui in più con una spesa totale che arriverà a 5 milioni e 300 mila euro annui. Nel biennio della convenzione, 10 milioni e 600 mila. Secondo la direzione Rai, nel 2023, la Rai ha incassato circa 50 milioni in raccolta pubblicitaria.
IL MANIFESTO: SOTTOSCRIZIONE RIUSCITA – Il Manifesto quotidiano ha comunicato di essere riuscito a raccogliere fra i propri lettori 1.994 abbonamenti speciali per un totale di 71.414 euro. In pratica 6 mila euro in più dell’obiettivo della raccolta che era di 65 mila euro. Soldi che serviranno alla trasformazione multimediale del quotidiano comunista con una Tv digitale e un festival sull’audiovisivo che si terrà nel 2024.
MARCHE DI MODA PIÙ PRESENTI SUI MEDIA – La società Volacom, per conto di Primaonline, ha monitorato i brand di moda che sono più presenti sui media italiani. La classifica vede al primo posto Gucci (con 3.192 citazioni); alle sue spalle cresce Chanel (con 1.819 citazioni), mentre a occupare il terzo gradino arriva Moncler (con 1.688 citazioni). Poi è la volta di Armani, Dior, Vuitton ecc.
NUOVA SOCIETÀ EDITRICE ZONA LECCO-SONDRIO–MONZA – È nata Enova Srl che ha come azionisti al 40% Sesaab editore del quotidiano La Provincia di Como con le edizioni di Lecco e Sondrio e al 30% Teleunica proprietaria di UnicaTV, nata nel 1989 e che trasmette nell’area Lecco, Sondrio e Monza. Il nuovo polo multimediale, ha spiegato il direttore della Provincia, Diego Minonzio, rappresenterà e informerà al meglio il territorio. Con giornali e Tv si potrà ampliare l’informazione in quelle zone.
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