Sei all'interno di >> Flash |

Persone: Xavier Le Pichon, geologo: scoprì la tettonica a placche

di Redazione - lunedì 24 marzo 2025 - 564 letture

Il geologo francese Xavier Le Pichon, pioniere nello studio delle placche terresti e uno dei padri della tettonica a placche, è morto sabato 22 marzo 2025 all’età di 87 anni.

L’annuncio della scomparsa è stato dato oggi dalla famiglia. La messa funebre sarà celebrata mercoledì 26 marzo, alle 10.30, nella cattedrale di Notre-Dame-des-Pommiers di Sisteron, comune dell’Alta Provenza. Era nato il 18 giugno 1937 a Qui Nhơn, in Vietnam.

Professore emerito di geodinamica al College de France e membro dell’Academie des Sciences di Parigi, nel 2002 gli era stato conferito il Premio Balzan per la geologia. La mappa delle sei placche maggiori costruita da Xavier Le Pichon nel 1968 ha rappresentato la base di studio per la comprensione della distribuzione dei terremoti e per la ricostruzione della configurazione dei continenti. Autore del primo manuale di ’’Tettonica’’ nel 1973, la sua teoria ha rivoluzionato la geologia e la nostra stessa visione del mondo, mostrando che tutto si muove e si trasforma, anche gli oceani e i continenti.

Le Pichon è stato protagonista nel campo della geologia sottomarina (studio delle faglie oceaniche, delle sorgenti idrotermali, dei limiti di placca convergenti e divergenti e delle loro caratteristiche geofisiche, geochimiche e geologiche), anche attraverso l’esplorazione diretta dei fondali oceanici con sommergibili. Esplorando i fondali oceanici alla scoperta delle forze che spostano i continenti, sollevano le montagne, sconvolgono la terra con terremoti ed eruzioni, Le Pichon ha scoperto la fede cattolica. "A quelle profondità, di fronte a montagne altissime e a colate di lava", ha raccontato Le Pichon, ’’la presenza di Dio mi è sembrata evidente’’. Dal 1976 ha vissuto con la sua famiglia, la moglie Brigitte e i sei figli, in una delle comunità dell’Arca, fondata da Jean Vanier, insieme con persone portatrici di handicap. Ha scritto alcuni libri sul significato della morte e della sofferenza, tra i quali "Alle radici dell’uomo. Dalla morte all’amore" (Edizioni Messaggero, 2002), mentre sulle esplorazioni marine in italiano è stato pubblicato "Kaiko. Viaggio in fondo all’oceano" (Mondadori, 1988).

Xavier Le Pichon ha contribuito in maniera determinante alla teoria della tettonica a placche: è stato il primo geologo a concepire un modello globale basato su analisi quantitative. I movimenti delle placche rigide sono state identificati analizzando i confini di una dozzina di placche, la posizione geografica del polo di rotazione e le velocità angolari ad essi associate. I principi di questo approccio sono stati posti da W.J. Morgan e D.P. McKenzie & R.L. Parker nel 1967. Usando tale metodologia Xavier Le Pichon ha costruito nel 1968 una mappa globale dei movimenti relativi delle sei placche maggiori. Questa è diventata poi la base per una migliore comprensione della distribuzione dei terremoti e per la ricostruzione su larga scala della configurazione dei continenti e dei bacini oceanici nel passato.

Il suo libro pubblicato nel 1973 - "Plate Tectonics", con Jean Bonnin e Jean Francheteau - è diventato il testo di riferimento sulla teoria della tettonica a placche per molti anni. Successivamente Xavier Le Pichon ha assunto un ruolo di primo piano nell’esplorazione delle profondità oceaniche con i sommergibili. Nel 1973 ha guidato il French American Midocean Ridge Study (Famous) insieme con Jim Heirtzler e Bob Ballard. Questo ha segnato l’inizio di un nuovo tipo di studi di alta risoluzione sulle faglie oceaniche con le loro sorgenti idrotermali. Dal 1979 al 1981 ha esteso questo metodo di esplorazione alle fosse del Mediterraneo orientale e a partire dal 1984 alle fosse del Pacifico al largo del Giappone. In questo modo ha studiato i confini sia delle placche convergenti sia di quelle divergenti cogliendone i processi geofisici, geologici e geochimici in diversi ambienti. Il ruolo che vi svolgono i fluidi non è importante solo per i terremoti ma anche per l’equilibrio geochimico degli oceani e per la biologia degli organismi che vivono in prossimità di una sorgente calda.

A partire dagli ultimi anni Novanta metodi geodetici e l’utilizzazione di satelliti gli hanno permesso di chiarire la deformazione intersismica. I contributi di Xavier Le Pichon alla scienza dei sistemi terrestri sono stati rilevanti sia all’interno che all’esterno della comunità degli studiosi di geologia. "Il suo ruolo di capofila nello sviluppo della geologia marina in Francia e in molti programmi internazionali e la sua capacità di unire matematica, geofisica e geologia sono stati la base per il suo eccellente lavoro di gruppo e la sua guida di giovani talenti nelle scienze della terra", si legge nelle motivazioni del Premio Balzan del 2002.

fonte: RaiNews.



- Ci sono 0 contributi al forum. - Policy sui Forum -