Per unica finalità la salute del cittadino

Apre il nuovo ospedale di San Marco di Catania. Benvenuto. Ma che fine farà l’ospedale di Lentini?
L’ospedale San Marco di Librino Catania inizia il suo cammino dopo un lungo e travagliato iter burocratico e costruttivo per la realizzazione durata oltre 12 anni. Si tratta di una struttura antisismica avveniristica che entro pochi mesi dovrà accogliere i vari reparti del Vittorio Emanuele e il pronto soccorso.
Da giovedì scorso hanno iniziato ad operare con due laboratori in attesa dell’assunzione del personale dei vari reparti e dei servizi per completare l’organico e assicurare la piena funzionalità non prima di sei mesi. Sei mesi se tutto andrà per il verso giusto, speditamente e senza intoppi.
L’assessore regionale alla sanità Ruggero Razza ha dichiarato che i tempi saranno rispettati e che non bisognerà perdere altro tempo. Staremo a vedere, anche perché c’è del personale che lavora fuori dello Stretto interessati a rientrare a casa. Sarebbe un fatto positivo che dopo la fuga il rientro nella propria terra per svolgere la propria attività e dare così un contributo in un campo di una certa rilevanza sociale come la salute.
Con l’ospedale San Marco così vicino cosa ne sarà del nostro giovane ospedale di Poggio Roggio a Lentini? E’ un interrogativo che si pongono in molti, che il solito impegno attivo della cittadinanza dovrà fugare e continuare per essere di sostegno soprattutto nei confronti di quel personale del nosocomio e del distretto che operano con dedizione e professionalità con dei risultati più che soddisfacenti e di qualità.
L’ospedale di Lentini tra i 16 ospedali di base della rete ospedaliera per specialità e prestazioni non ha competitor in particolare dopo l’apertura della rianimazione. Non è che tutto fili liscio anche perché ci sono delle criticità per la carenza di personale ed anche per una scarsa attenzione sul funzionamento di alcuni reparti e una migliore sistemazione e fruibilità del Centro di Prenotazione (Cup). Lo stesso discorso va fatto anche per il distretto territoriale che tra i 5 dell’intera provincia di Siracusa, per prestazioni e incassi in rapporto alla popolazione, non ha paragoni anche se oggi sta attraversando un periodo di difficoltà per la mancanza della direzione del distretto. Che ancora non viene fuori forse per il solito gioco clientelare o di spinte in rapporto alle casacche, alle tonache o ai grembiulini.
Ai cittadini e in particolare il comitato unitario per come si stanno mettendo le cose dovranno avere le attenne e gli occhi ben aperti perché non sono pochi coloro che con il camice anche bianco vorrebbero la sparizione della sanità pubblica dalla nostra zona. A questi vorrei dire cosa sarebbe la città di Lentini con il declino della sanità pubblica per le persone che ne hanno di bisogno e per le famiglie che vivono di quel lavoro? Forse si dovrebbe andare al San Marco oppure in qualche clinica privata? Ovvia la risposta.
Che gli abitanti di Librino stiano per realizzare il loro sogno sono contento anche per un motivo strettamente personale e politico per avere visto nascere la proposta e crescere nel tempo con l’impegno, la tenacia e la pazienza delle donne del luogo l’aspirazione di un presidio sanitario in un quartiere divenuto città di media grandezza e bisogni crescenti. Qualsiasi nuova struttura, per la mia visione, in un qualsiasi luogo collocata che viene incontro alle giuste esigenze della popolazione sia la benvenuta. Per il San Marco, se mi è permesso, penso di sì, ho provato la stessa emozione che provai il giorno in cui si aprirono le porte dell’ospedale di Leontinoi. Per quello di Siracusa sarà difficile.
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