Pensieri della sera. Cosa servirà dopo

Il trio delle meraviglie: Berlusconi, Salvini, Meloni volevano Bertolaso a capo della protezione civile,e invece il redivivo Alemanno a capo del governo. Non sanno più cosa dire in un momento così drammatico per il paese. Giocano ad alzare la posta venendo meno il loro sogno che era la fine del governo Conti.

Invece d’aspettare la fine facciano bene il loro lavoro entrando nel merito dei provvedimenti per la soluzione dei problemi, che non sono pochi e che riguardano indistintamente tutte le categorie e il mondo delle imprese. Lo facciano in una dialettica parlamentare di maggioranza e opposizione perché non credo alle invocazioni per un clima di unità nazionale.

Manca la voglia e la cultura in particolare in quelle forze politiche e non solo che sperano che dalle ceneri del virus del governo Conte possa venire fuori il governo delle meraviglie con il Truce a capo. Non capendo che dopo sarà un altro giorno e che nulla sarà come prima. Non solo nelle condizioni materiali delle persone ma anche nel modo di pensare e di vivere.

C’è una stretta correlazione e si vede nel modo in cui agiamo in questa transizione epidemica figurarsi quello che potrà accadere dopo. Quale sarà lo stato d’animo e la voglia di fare per riprendersi e andare avanti. Finite le guerre si vedevano i palazzi sventrati, gli alberi di ciliegi in fiori tagliati per ritorsione come nel bel film di Mendes 1917, le cose da ricostruire.

Invece il giorno in cui ne usciremo si tratterà di ricostruire e dare un senso alla vita delle persone, metterle in piedi e darle una prospettiva in un mondo cambiato. Un lavoro sulla psiche non sempre facile accompagnato all’impegno quotidiano del lavoro e alla ripresa delle relazioni umane. L’uomo, non bisogna mai dimenticarlo, è un animale sociale, che non è nato per stare solo ma per vivere in relazioni ad altri uomini.