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Pat Metheny all’Arcimboldi

L’estroso chitarrista americano non delude i suoi fan, dopo due anni di attesa.

di Piero Buscemi - venerdì 13 maggio 2022 - 4501 letture

Si è fatto desiderare per due anni dal pubblico milanese che, a dirla tutta, forse non sperava più di assistere a questo atteso concerto, previsto il 13 maggio del 2020 ma slittato ben due volte prima della sua messa in scena di ieri sera, 12 maggio, nel suggestivo palco del Teatro Arcimboldi di Milano.

L’atmosfera è di quelle che non possono deludere la lunga attesa. Serata calda, quasi al limite di un’estate già avanzata. Il teatro al completo e un pubblico in fibrillazione che non vede l’ora di immergersi nelle sonorità ammalianti profuse dalla sei corde che, in mano all’estrosità di Pat Metheny, riescono a trasformare in magia qualsiasi giro armonico l’artista avrà intenzione di regalare agli astanti durante le due ore e mezza di concerto.

Pat Metheny, puntuale all’orario stabilito dal programma, fa il suo ingresso sul palco, annunciato da una voce da dietro le quinte. Il look è quello proprio dell’artista del suo calibro. Pantaloni neri, così come la maglietta, i soliti capelli arruffati, adesso ancor di più dall’età. Sale sul palco da solo. Luce soffusa ed evidenziata sul chitarrista. Un lieve arpeggio, quasi ad accarezzare l’anima del pubblico presente, ci immerge nel suo personalissimo mondo di emozioni musicali dalle quali impossibile non farsi catturare.

Pat Metheny è uno di quei musicisti con una tale particolarità e stile da non poterlo confondere con nessun altro artista appartenente al suo genere musicale. Il programma prevede l’esecuzione dei brani della sua ultima fatica, quel suo Side-Eye NYC (V1.IV), pubblicato nel 2021 e che di fatto da il titolo al tour che prevede un centinaio di concerti in tutto il mondo.

Un tour che qui in Italia ha già toccato Ravenna, Foggia, Roma e Torino prima della serata milanese, per poi spostarsi nelle serate successive a Zurigo, Monaco, Berlino, Parigi, Varsavia, Londra, Madrid, tanto per citare qualche città europea. Valencia, il 22 giugno chiuderà le date europee del tour, salvo cambi di programma.

La serata è proseguita in crescendo e il supporto dei suoi due compagni di viaggio, Chris Fishman (pianoforte e tastiere) e Joe Dyson (batteria), ha più volte fatto chiudere gli occhi agli spettatori presenti, catturati mentalmente da sonorità di una tale intensità emozionale, a tratti passionale, che da oltre quaranta anni ha trascinato gli appassionati del genere, non lasciando indifferenti anche coloro apparentemente lontani dal suo virtuosismo esecutivo.

Un’attesa, quindi, durata due anni che saremmo disposti a ripetere come esperienza, sicuri di essere ripagati nell’immediato futuro da altre occasioni di fughe armoniche proposte da questo artista, dalle quali immaginare una suadente colonna sonora per la vita.

Le immagini seguenti sono di proprietà di Piero Buscemi e Girodivite e soggette alle norme sul diritto di autore.

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