Pastori e pecore
Di alcune strane contraddizioni della Destra italiana
I capi della Destra italiana –Berlusconi, Casini, Fini- sono divorziati, risposati, conviventi, coppie di fatto, padri plurimi con donne diverse. Nulla da dire, naturalmente, sono scelte private…se però questi stessi personaggi non si presentassero anche come paladini della famiglia cattolica, e cioè rigorosamente sposata in chiesa, nemica del divorzio e del riconoscimento di eguali diritti ai conviventi. Ma, si potrebbe osservare, “è la strumentalizzazione politica, fratello, non far finta di stupirti”. E infatti non mi stupisco. Rimango perplesso, tuttavia, nel notare la costanza del sostegno che la gerarchia cattolica offre a tali personaggi e ai loro partiti. Forse la ragione è il baratto con la difesa da parte della Destra dei privilegi anche economici del Vaticano in Italia ? Ma questa sarebbe una forma di simonia e cioè uno dei peggiori peccati agli occhi di Dio! Si tratta, più probabilmente, del perdono e della comprensione che i pastori riservano sempre ai peccatori.
E, a proposito di pastori, Berlusconi ha dichiarato –riferendosi alla disponibilità degli altri due al confronto con il Governo- che Fini e Casini «fanno i forti con i deboli e i deboli con i forti. Alla fine, tornano sempre nel mio ovile» [Fonte: Repubblica]. Li ha presi per pecore, insomma. Una volta tanto, devo ammettere che ha ragione.
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Ciò che è veramente preoccupante, non è una classe politica, incoerente, incapace, incolta (le tre i), è la cecità di un popolo che non ha abbastanza cultura per vedere chi lo governa. La situazione italiana mi ricorda la favola di Andersen "Il vestito nuovo dell’imperatore" Quando una mente innocente avrà il coraggio di urlare che il re è nudo? Antonia Belletti
Cosa aggiungere? Una cosa forse ancora: le pecore sono talmente pecore che non rispondono! Certo sono pecore, cosa mi aspetto? che rispondano? credo allora sia un problema di "quanto"! "quanto" sono pecore? tanto poco, mediamente pecore? Omertose, indifferenti, incassano e non reagiscono e continuano a pascolare tranquille e beate, tranquille del fatto che c’è chi decide per loro e le indirizzerà ... insomma il pastore. Hanno il loro praticello sempre verde, il loro ruscello e fuori ci sono pericoli, burroni e terre aride. Pure pecore al 100%.
Caro Alberto, chi non crede alla famiglia come valore-pilastro (tra questi ci sono quei pochi cristiani che credono nel vangelo:"Sono venuto a portare la spada: il fratello si separerà dal fratello, il figlio dal padre, il marito dalla moglie..."; "Chi ama il padre o la madre più della mia causa non è degno di me"), o non ci sposiamo o al massimo facciamo una famiglia. Chi ci crede molto più di noi, famiglie ne fa almeno due: e, come suggerisce Benigni ("Berlusconi ha avuto molte mogli, alcune delle quali sue") non necessariamente in successione cronologica. Augusto