Papa Francesco abbozza

Conferenze-stampa di Draghi: sorteggio - Tutti uniti attorno a Sassoli – Barricate a Repubblica

di Adriano Todaro - mercoledì 19 gennaio 2022 - 2359 letture

PAPA: COMPLIMENTI AL GIORNALISTA ‒ Le immagini di papa Francesco in visita a un negozio di dischi nel centro di Roma, hanno fatto il giro del mondo. Lo scoop è stato compiuto da Javier Martínez-Brocal, giornalista spagnolo, direttore dell’agenzia Rome Reports. Il papa non si è per nulla “incazzato” e dimostrando una capacità mediatica notevole si è complimentato, in seguito, con il giornalista. Nella pratica il papa ha detto che il giornalista ha fatto il proprio mestiere. Per Bergoglio si è trattata di «sfortuna», perché «nonostante aver preso tutte le precauzioni del caso, sono incappato in un giornalista che aspettava una persona alla fermata del taxi». A ogni modo «non bisogna perdere il senso dell’humor».

SASSOLI UNISCE ‒ Quando si muore, si sa, sono tutti bravi. La morte, improvvisa, di Davide Sassoli, ha però unito nel medesimo cordoglio tutte le forze politiche. Noi vogliamo ricordarlo dal punto di vista giornalistico: certamente un professionista di valore. Sassoli ha iniziato la carriera giornalistica al Tempo di Roma, poi all’agenzia di stampa Asca. Nel 1985 lo troviamo a Il Giorno dove ci rimane per sette anni. Nel 1992 è inviato di cronaca per il Tg3. Nel 1996 conduce la trasmissione pomeridiana di Rai2 di grande successo “Cronaca in diretta”. Poi sarà chiamato alla conduzione ‒ prima dell’edizione di pranzo e poi di quella di prima serata ‒ del Tg1 che lo consacra così come uno dei giornalisti più noti e popolari.

I SORTEGGI (NON PUBBLICI) DI DRAGHI ‒ Nelle cronache sulla conferenza stampa di fine anno di Mario Draghi, il nostro Super presidente del Consiglio, molti commentatori si sono lamentati che i giornalisti ammessi alla conferenza stampa siano stati estratti a sorte. Ma come funziona? Chi controlla il sorteggio? A questa ultima domanda si può rispondere: nessuno! I giornalisti sono sì estratti a sorte, non in modo pubblico, ma da parte dell’ufficio stampa di Draghi senza nessun controllo. Il sorteggio viene effettuato a rotazione fra i vari settori della comunicazione: tv, radio, carta stampata. A questo punto il giornalista estratto, spesso riceve una telefonata da parte della portavoce di Draghi così da capire che domanda ha intenzione il giornalista di porre a SuperMario. Non certo un metodo limpido come quello, del resto, di rifiutarsi di rispondere alle domande sul Quirinale. Una strana concezione del ruolo dei giornalisti e della libera stampa. Non solo. I giornalisti fatta la domanda, contrariamente che all’estero, non hanno diritto di riprendere la parola e non possono neppure dichiarare pubblicamente «di non essere (o essere) soddisfatto della risposta ottenuta». Forse perché, davanti all’uomo della Provvidenza, la stragrande maggioranza dei giornalisti è soddisfatta della risposta data. A prescindere.

BARRICATE A REPUBBLICA ‒ Stato di agitazione dei giornalisti collaboratori di Repubblica. Dopo i casi che abbiamo già denunciato la scorsa settimana, ora si apprende che il Coordinamento precari del quotidiano diretto da Maurizio Molinari, edito dal Gruppo Gedi di John Elkann, ha proclamato lo stato di agitazione e chiede l’attuazione della “procedura di raffreddamento”. Chiede cioè ai prefetti la convocazione di una riunione tra lavoratori e Azienda. In particolare a Palermo e a Genova, dove due collaboratori che hanno inviato una lettera tramite avvocati per il riconoscimento dei diritti maturati non hanno avuto il rinnovo o del contratto annuale. Da due anni il Coordinamento cerca di ottenere una convocazione da parte dell’azienda per ridiscutere dei contratti dei precari. In tutte le redazioni sono state fatte promesse di assunzioni mai attuate. Addirittura, malgrado gli impegni presi, in alcune redazioni sono stati annunciati tagli dei collaboratori, nonostante che nell’accordo del 23 settembre fosse chiaramente indicato che non sarebbero stati toccati. Grazie al famigerato “jobs act” due componenti del Coordinamento dei precari non hanno avuto il contratto rinnovato. A tutto questo si deve aggiungere che anche la magistratura si è mossa nei confronti di Repubblica. Quando era di De Benedetti, la sua amministratrice delegata, Monica Mondardini ‒ questa l’accusa della Procura di Roma ‒ ha contribuito a «un illecito risparmio» per il gruppo «dei costi del personale per 38.916.274 euro», attraverso i prepensionamenti. Certo non un bel momento per l’ex giornale della sinistra.

RETE SOCIALE (SOCIAL NETWORK) ‒ Sono 4 milioni e mezzo gli italiani che si informano esclusivamente attraverso i social. Secondo il Censis Ita, questo li espone al rischio di false notizie (le fake news) e li rinchiude in una sorta di gabbia in cui si “nutrono” d’informazioni scelte dall’algoritmo sulla base delle loro tendenze e inclinazioni. Gli italiani, invece, che si informano esclusivamente dalla Tv, rappresentano il 74,5%. Essi sono convinti che la televisione sia molto o abbastanza affidabile perché fatta da professionisti che possono garantire una buona informazione.


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