Pace fatta a Repubblica. Si agita La Stampa
Musk attacca il NYT – In Rete avanza la moda-lusso – Crimini contro i giornalisti ‒ A Teheran le giornaliste meglio in galera – Inchiesta sui migranti premiata – Male la pubblicità
IL LUSSO IN RETE ‒ In Rete le marche di cui si parla di più sono quelle della moda. In particolare Gucci, Armani e Dolce&Gabbana. Almeno questo è quanto riferisce il report sulla reputazione del lusso cui l’inserto mensile di cultura e industria della moda del Foglio è parte integrante. Nel periodo aprile-settembre, le marche che crescono di più rispetto alla rilevazione precedente sono Prada – che avanza dalla settima alla quarta posizione – e Fendi, che passa dal nono al sesto posto.
CRIMINI CONTRO GIORNALISTI ‒ Lo scorso 2 novembre è stata la giornata per porre fine ai crimini contro i giornalisti nel mondo. Secondo i dati, nel 2022, la Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj) ha già registrato 59 omicidi di professionisti dei media, 12 in più rispetto al 2021. «I giornalisti continuano a essere aggrediti, picchiati, detenuti, molestati e minacciati per aver svolto il loro lavoro» ha denunciato la federazione sottolineando che i giornalisti che lavorano nel web sono minacciati anch’essi: minacce personali, attacchi informatici, furto di dati, hacking e molestie online. Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo, Haiti, India, Messico, Kosovo, Pakistan, Palestina, Filippine, Russia, Turchia, Ucraina, Yemen i Paesi dove livelli di violenza contro i reporter sono ai massimi livelli.
LA STAMPA È AGITATA ‒ La direzione del quotidiano La Stampa vorrebbe unificare le redazioni Liguria e del Secolo XIX. Sia La Stampa che il Secolo XIX appartengono allo stesso proprietario, cioè alla Gedi, presieduta da John Elkann, e proprietaria anche di La Repubblica, giornali locali e radio (Radio Deejay, Radio Capital, Radio m2o e la Tv Deejay Tv). Obiettivo della Gedi è quello di produrre un unico fascicolo locale per le province di Savona e Imperia, da allegare ai due giornali. Da qua lo stato di agitazione con due giorni di sciopero proclamato. Preoccupazioni anche per il personale, in particolare cinque redattori che dovrebbero essere collocati fuori regione. Il Cdr chiede di «individuare soluzioni alternative che non impattino sulla vita dei colleghi e sulla qualità del giornale riducendo la pluralità dell’informazione».
PACE FATTA A REPUBBLICA ‒ Il direttore di Repubblica, Maurizio Molinari e il vice direttore, Carlo Bonini hanno incontrato il Cdr appena eletto. I due hanno dato rassicurazioni sul fatto che non verrà presa nessuna decisone se non dopo aver consultato i rappresentanti sindacali. Il Cdr ha proposto l’istituzione di una figura di garanzia così da tutelare i rapporti all’interno della redazione. Questa figura si chiamerà “Referente dei Diritti e del comportamento” ed è stata individuata in Maria Novella De Luca.
IN GALERA ‒ Niloofar Hamedi ed Elahe Mohammadi sono state le prime giornaliste a far conoscere al mondo la vicenda di Mahsa Amini, la giovane morta dopo l’arresto da parte della cosiddetta “polizia morale” a Teheran. Niloofar Hamedi ha scattato la foto della giovane in come in ospedale. Elahe Mohammadi ne ha seguito i funerali a Saggez. Ora si apprende che ambedue sono nelle carceri di Evin. L’accusa? Spionaggio a favore della Cia. Niloofar Hamedi lavora per il quotidiano riformista Shargh, Elahe Mohammadi con il quotidiano Hammihan, di analoga tendenza.
MUSK ATTACCA IL NYT ‒ Elon Musk ha acquistato Twitter a fine ottobre per 44 miliardi di dollari e ha iniziato a licenziare diversi manager. È amministratore delegato della multinazionale automobilistica Tesla e di tanto altro. Ebbene Musk ha dichiarato guerra al New York Times definendolo sito di fake news. Il tutto nasce dall’aggressione subìta dal marito di Nancy Pelosi e di un link che Musk ha condiviso, da un sito poco attendibile. In questo link si metteva in dubbio la ricostruzione ufficiale dei fatti e si suggeriva che l’aggressore che ha fatto irruzione nella casa di Pelosi fosse l’amante gay di suo marito. Il sito promosso dal tweet di Musk si chiama Santa Monica Observer. Il sito del NYT è uscito con il seguente titolo: “Elon Musk, in un tweet, condivide il collegamento da un sito noto per pubblicare notizie false”. Da qui, da parte di Musk la definizione che il NYT è un sito di fake news. Fra l’altro Musk dopo aver licenziato circa la metà dei propri dipendenti, ora li sta ricontattando chiedendo loro di tornare. Secondo l’Ansa, i dipendenti sono stati mandati via prima che la direzione si rendesse conto che il loro lavoro e la loro esperienza potrebbero essere necessari per costruire le nuove funzioni del social media immaginate dal nuovo proprietario Elon Musk. Quando si dice i grandi capitani d’industria!
SULLA LORO PELLE ‒ L’inchiesta “Sulla loro pelle” ha vinto l’undicesima edizione del Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo. I giornalisti premiati sono Marika Ikonomu, Alessandro Leone, Simone Manda con il tutor giornalistico Sacha Biazzo, giornalista di Fanpage.it. I giornalisti hanno investigato sull’opacità della gestione privata dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio. La giuria così ha scritto: «L’inchiesta ‘Sulla loro pelle’ dà voce agli ultimi con equilibrio e forza narrativa attraverso immagini e testimonianze, con maturità professionale e attenzione al linguaggio visivo e narrativo. Un lavoro toccante, di attualità, sempre più necessario, che tiene accesa l’attenzione su un tema, quello dei Centri di Permanenza per i Rimpatri, veri e propri luoghi di detenzione di cui si parla sempre troppo poco».
MALE LA PUBBLICITÀ ‒ Secondo i dati dell’Osservatorio stampa nel 2022, confronto il 2021, il fatturato pubblicitario sulla stampa registra in generale un calo del 3,7%. In particolare i quotidiani nel loro complesso registrano un andamento a fatturato del -4,1%. I periodici nel loro complesso registrano un andamento a fatturato del -2,8%.
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