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PACS: all’attacco di Prodi

Le polemiche sulle dichiarazioni di Prodi riguardo i diritti delle coppie di fatto. Dalla destra al Vaticano passando per il centro-sinistra...

di Vincenzo Raimondo Greco - giovedì 15 settembre 2005 - 4003 letture

Condivido con gli altri leader dei partiti dell’Unione l’ipotesi di una proposta universalistica che affronti, regolamenti e risolva il tema dei diritti delle coppie di fatto basate su un vincolo diverso da quello del matrimonio”. E’ bastato questo breve messaggio, inviato da Romano Prodi a Franco Grillino, per scatenare le polemiche.

Sarebbe una operazione elettoralistica miope e scadente”. E’ il duro commento di Francesco Giro, responsabile nazionale di Forza Italia per i rapporti con il mondo cattolico.

Dello stesso tenore la nota di Elisabetta Gardini. “La lettera di Prodi al presidente dell’arcigay Franco Grillini, conferma - dice il portavoce di Forza Italia - quanto già sapevamo: se il professore andasse al governo, con la sua coalizione, sempre più spostata a sinistra, l’Italia imboccherebbe la deriva zapateriana, non solo in politica estera, ma anche sulle questioni eticamente sensibili”. Anche Follini non si discosta dal coro di critiche e accusa il leader del centrosinistra di “deriva zapaterista”. Mentre Luca Volontè, presidente del gruppo Udc alla Camera, si dichiara curioso di conoscere, in attesa che la "Fabbrica del Programma" di Prodi discuta dei “Pacs, cosa pensano gli altri ‘cattolici adulti’ del centro sinistra rispetto al tentativo di distruggere l’istituzione familiare”. Scende in campo anche l’Osservatore Romano, quotidiano del Vaticano, che definisce la decisione di Prodi “una campagna elettorale orientata al procacciamento di tutti i voti rastrellabili sul territorio”.

E nel centro-sinistra? Non tutto fila liscio. Anzi, i contrasti interni all’Unione preoccupano più delle scontate prese di posizione del centro-destra.

Il primo a reagire è Clemente Mastella, segretario dell’Udeur, che si dichiara pronto a rompere l’accordo con Prodi affermando che i Pacs non sono mai entrati nelle discussioni fin qui sviluppate per il programma dell’Unione. E mentre Fioroni, dell’esecutivo nazionale della Margherita, gioca in difesa e chiede che l’articolo 29 della Costituzione non venga toccato, Rosy Bindi spara su Follini. “Abbiamo lasciato Follini giovane moroteo, aperto al dialogo e capace di far interagire i valori cristiani con le trasformazioni e i cambiamenti della società. Lo ritroviamo teocon, prigioniero - dichiara il responsabile Politiche Sociali e della Salute della Margherita - di un uso distorto e strumentalizzante dei principi religiosi e etici. Da lui non accettiamo lezioni sulla famiglia”.

Il leader dielle non nasconde la distanza con Zapatero, non condivide la scelta sui matrimoni gay e “il mancato rispetto del pluralismo culturale e religioso della società spagnola operato con quella legge”. Ma, aggiunge, rivolgendosi implicitamente a Fioroni: “Prodi non ha mai messo in discussione l’art. 29 della Costituzione e il nostro diritto di famiglia. Pertanto cercare di equiparare la nostra posizione a quella di Zapatero è dunque un’operazione intellettualmente disonesta e politicamente rozza”.

Sulla vicenda interviene anche Daniele Capezzone, segretario di Radicali Italiani. “Su questo tema- dice- sarà forte e costante l’attenzione, la proposta e l’iniziativa di radicali e socialisti, con il loro "progetto Fortuna-Blair-Zapatero”.

Per Bobo Craxi, portavoce del Nuovo PSI, “una legislazione civile che intenda tutelare le unioni di fatto anche in un Paese come il nostro non può e non deve essere considerata da nessuno un’insidia per la famiglia, che rimane in cima ai compiti ed ai doveri di tutela della nostra Costituzione”.

La proposta prodiana trova ampio consenso anche tra i socialisti di Boselli che nei mesi scorsi avevano presentato una proposta di legge sulle coppie di fatto alla Camera con Enrico Buemi e al Senato con Roberto Biscardini.

Infine, per l’Arcigay scomodare Zapatero per commentare la proposta di legge sul Pacs “è un inutile e strumentale esercizio di polemica politica che produce solo confusione”. Per Sergio Lo Giudice, presidente nazionale di Arcigay, “il leader spagnolo non è certo l’esempio a cui paragonare chi appoggia una legge sulle unioni civili, qual è il Pacs, diversa e distinta dal matrimonio. Questa è precisamente la posizione del Partito popolare di Aznar, proposta come strada praticabile addirittura dal presidente della Conferenza episcopale spagnola monsignor Ricardo Blazquez, oltre che dai vescovi canadesi”.


Vincenzo Greco - Girodivite.it/Oltrenews.it


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> PACS: all’attacco di Prodi
19 settembre 2005

perche’ i preti non continuano a fare i preti?e poi loro sono le persone meno adtte a decidere,visto i loro comportamenti in seminari e nella vita che non conducono di certo nella poverta’.per fortuna non sono tutti cosi’ ma molti....saluti.
    > PACS: all’attacco di Prodi
    6 aprile 2006

    ma per favore, il papa guidato dalo spirito santo è l’unico a conoscere la verità e a poter interpretare correttamente una questione così delicata..evidentemente se sostiene che i pacs minano la famiglia è vero!e d’ altra parte non mi sembra che ci volgia tanto per capirlo. prodi tanto cristiano adulto non mi sembra se non riesce a percepire la gravità del riconoscimento di pacs..NO AI PACS SENZA COMPROMESSI!!!