Onomastico del giorno

Siamo entrati in un Mondo più conflittuale, più aggressivo e più armato con più aree d’influenza e di dominio.

di Luigi Boggio - mercoledì 22 giugno 2022 - 2644 letture

La Caporetto di Conte al Senato passa la linea Draghi. Si era montata la testa dopo il gioco trasformistico prima con la Lega e dopo con il Pd che qualcuno gli ha permesso, invece di dare la parola agli italiani come in tutte le democrazie che si rispettano. Il risultato è stato che abbiamo di nuovo un governo diretto da un tecnico-politico di un certo valore come Mario Draghi. Con costoro si può essere d’accordo o meno, ma sanno come si muove l’economia e la finanza a livello europeo e internazionale. Anche se le ultime vicende della guerra stanno facendo cambiare molte cose in economia, nella finanza, nei commerci e nei rapporti tra Stati. Siamo entrati in un Mondo più conflittuale, più aggressivo e più armato con più aree d’influenza e di dominio.

Nel seguire il dibattito al Senato ad eccezione di alcuni interventi c’era di girarsi e mettersi a correre come Forrest Camp. Fuori dalla gravità del momento che attraversa il Paese. Ma questi ci vanno nei loro collegi elettorali, si fanno vedere, parlano con le persone? Non si vedono e quella volta che spuntano fanno danni irreparabili per la dose demagogica che diffondono. Senza riflettere che ci sono problemi che vanno risolti conoscendoli e indicando le soluzioni.

Siamo messi male, in quanto non abbiamo una classe dirigente a livello dei drammi del Paese e della proiezione fuori confine. Andando di questo passo dove andremo a sbattere non saprei anche per i segnali che provengono dal governo Musumeci, che tra non molto dovrebbe smammare per dedicarsi all’ippica ad Ambelia. Non sarà solo: anche Razza gli farà compagnia in attesa di qualche collocazione nazionale. Del suo cerchio magico non tutti potranno trovare una collocazione ma il buon Nello non lascerà nessuno a terra anche come palafreniere ad Ambelia ci sarà posto.

Collocazioni o meno, il volto del Paese è quello che è, bisogna prenderne coscienza e cercare di contribuire come cittadino che vuole bene all’Italia con tutte le sue bellezze e contraddizioni. A Conte bisogna semplicemente dire che la politica è una cosa maledettamente seria e che fare il capo di un Movimento così complesso bisognava una grande dote di mediazione e di autonomia politica.

Quello che non è riuscito, con il risultato di una scissione in vista con Luigi Di Maio protagonista nel giorno del suo onomastico.


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