Odio il lunedì!

"E forse il muscolo batte ma poco gli importa per cosa e per chi..." (Davide Riondino)
Qualche giorno fa leggevo sul sito dell’Ansa una singolare notizia secondo la quale «"il lunedi’ e’ il giorno killer in cui si concentra il massimo degli attacchi di cuore che portano alla morte improvvisa, con un rischio 4 volte superiore rispetto agli altri giorni della settimana». Il dato, frutto di una raffinata ricerca presentata nell’ambito di un convegno internazionale di aritmologia, e’ stato utilizzato dai luminari per perorare la causa dei defribrillatori, costosi aggeggetti da impiantare nei soggetti a rischio. Ragioni per farlo ce ne sono da vendere. Infatti, prosegue la nota Ansa, «sono 57.000 le morti cardiache improvvise registrate in Italia e si susseguono al ritmo di una ogni 9 minuti: e’ come se ogni anno sparisse una citta’ delle dimensioni di Avellino». Il professor Massimo Santini, direttore del dipartimento di malattie cardiovascolari dell’ospedale San Filippo Neri di Roma, spiega la questione del lunedi’ come meglio gli riesce. A rendere il lunedi’ un giorno nero, potrebbe contribuire, dice, «lo stress provato il rientro, dopo il fine settimana, in un ambiente di lavoro non amato e in condizioni non ottimali’».
La frase e’ abbastanza sibillina. Non si riesce a capire se le "condizioni non ottimali" siano quelle fisiche delle vittime dell’insulto cardiaco o invece quelle dell’ambiente di lavoro "non amato". Sta il fatto che: «Analizzando i dati relativi all’attivita’ del defibrillatore i ricercatori si sono accorti cosi’ che e’ il lunedi’, in particolare il primo lunedi’ del mese e dalle 8 alle 11 del mattino, il giorno nero in cui si concentrano gli arresti cardiaci che portano alla morte improvvisa.»
Chi mastica qualcosa di statistica sospetta che queste osservazioni siano emerse in tutta la loro imbarazzante evidenza da qualche modello di analisi automatica dei dati. A sputarle fuori, insomma, dev’essere stato un pacchetto statistico che mostra inesorabilmente le "correlazioni significative". La statistica certe volte ha una sua palmare, impietosa, evidenza: «confermano che il relax fa bene al cuore i dati sugli attacchi cardiaci-killer registrati nel fine settimana: appena il 14% contro il 43% di quelli registrati il lunedi’». Il che vuole dire che quel 14% va equamente ripartito tra il sabato e la domenica mentre il 43% appartiene, tutto intero, al lunedi’ .
"E forse il muscolo batte ma poco gli importa per cosa e per chi..."
Cosi’ David Riondino in una canzone intitolata "crepuscolo del Novecento" piacevole bozzetto di tempi in cui si poteva pensare che la storia fosse finita e non ci restava altro da fare che salutare attoniti il caro estinto. De Andre’ con "la domenica delle salme" dava un taglio meno ironico alla morte delle ideologie: l’arrangiamento di Mauro Pagani, con quel violino straziato, restituiva al commiato toni adeguatamente drammatici. Venezia potrebbe essere il luogo ideale per riascoltare queste canzoni, con lo spettro di Thomas Mann, o Baron Corvo, da evocare in un immaginario fumetto di Corto Maltese.
Perché, vedete, la morte ha fatto la mossa del cavallo: tenuta alla larga sistematicamente da ogni civile consesso, la nera signora ha deciso di ripresentarsi con l’abito della festa. Non si tratta, in fondo, di quella che ciascuno, "in cuor suo" riteneva essere la "bella morte" per eccellenza ?
Ma stiamo forse parlando di morti "bianche" ? Precisamente. Il vero miracolo e’ che nessuno se ne accorge.
Nella migliore delle ipotesi vedremo proliferare nuovi cyborg: corpi attrezzati per tenere botta perfino il lunedì. Defibrillatori. Una scossa, un breve capogiro, e si ricomincia a lavorare.
Naturalmente felici.
L’intervento di Rattus è stato postato nella lista di http://www.rekombinant.org l’11 dicembre 2004.
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