Nubifragio a Trabia
Il torrente Giardinello è stato violentato da un enorme palazzone di case popolari. Il suo corso non è più quello naturale.
di
Antonio Carollo
- martedì 13 marzo 2012
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Trabia agli onori della cronaca. Per un evento fausto?, di richiamo turistico? No, per l’esondazione del torrente Giardinello. Se uno guarda la conformazione del paese, l’ultima cosa che gli viene in mente è un alluvione che possa mettere in pericolo case e persone. Il dislivello, dalle pendici del Cameccia, lungo un alto costone di roccia, fino al piano della linea ferroviaria, è notevole. Le uniche minacce potrebbero venire dai due torrenti laterali, appunto dal Giardinello, che chiamiamo della Madonna, e da quello Fuori Porta. A rigore si dovrebbero fare sonni tranquilli: i loro letti sono a quote abbastanza basse rispetto alle abitazioni, e per giunta in forte discesa. Da bambino ricordo forti acquazzoni, quasi nubifragi, ma tutto si risolveva in strade trasformate in veloci torrentelli d’acqua, senza alcun pericolo per gli abitanti. Ma oggi il pericolo esiste. Le cronache dicono di alcune decine di abitazioni evacuate. La causa non è da ricercare soltanto sulle dimensioni del nubifragio; negli ultimi anni peraltro si è avuta una escalation di temporali, perfino una tromba marina. L’ottusa opera dell’uomo ci ha messo lo zampino. Il torrente Giardinello è stato violentato da un enorme palazzone di case popolari. Il suo corso non è più quello naturale. La massa d’acqua, non trovando sfogo sulla via tracciata da secoli, si riversa lateralmente, mettendo in pericolo le fitte abitazioni costruite sul posto. Ed anche l’edificio della Scuola Media. La stessa sorte è toccata al torrente di Fuori Porta: per qualche tratto è stato ristretto in un canalone di cemento. Finora non è successo niente, ma nessuno può garantire per il futuro. Analogo discorso si può fare per i torrenti (o valloni) della Marinnuzza, del Ponte Chiavetta e dei Pilieri: vi si è costruito sopra. Qualche anno fa il geologo dottor Nicolò Lo Bue segnalò queste situazioni in un’intervista alla radio di Trabiaplanet (a proposito, speriamo che i giovani di Trabia riacquistino entusiasmo per i mezzi di comunicazione consentiti dal web). Parlò chiaro riguardo alla insensatezza di questi interventi sul corpo dei torrenti. Sul dissesto idrogeologico è stato fatto anche un grande convegno a “La Fenice”. Purtroppo non esiste solo la cementificazione dei corsi d’acqua, c’è anche l’incuria e la mancanza di controlli sui vari intasamenti dovuti a vegetazioni selvagge e a scarichi illeciti. Non so se l’Amministrazione comunale s’interessi di questi problemi: non mi risulta.
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