Non è condono ma semplificazione!

Giornalismo in cattiva salute mentre si cambia direttore a Radio 3 e a Fanpage. In Tv il più ciarliero è Salvini mentre Reporters Sans Frontières se la prende con Facebook e al Sole 24 Ore si “donano” ferie. Canale 9, parte offesa per un falso reportage sulla ’ndrangheta

di Adriano Todaro - mercoledì 31 marzo 2021 - 1405 letture

GIORNALISMO IN CATTIVA SALUTE ‒ Invecchiamento, precarizzazione e minacce: il giornalismo italiano non gode di buona salute. Questo il risultato di un’indagine da parte de La via libera, sito e rivista bimestrale con informazioni e approfondimenti su mafie, corruzione, ambiente e migrazioni fondato da Libera e Gruppo Abele. Secondo quanto riporta la rivista, negli ultimi venti anni i cronisti under 30 sono quasi del tutto scomparsi per lasciare il posto agli ultrasessantenni, il cui numero è quasi quintuplicato rispetto al 2000. Per intenderci, se prima si contavano un over 60 ogni sette giovani giornalisti, oggi per ogni under 30 scrivono due giornalisti alle soglie della pensione o già pensionati. I freelance sono 4 su 10 e fra gli autonomi, il 45% non arriva a 5 mila euro lordi l’anno. Nel 2017 ci sono state 9.479 querele (il 67% delle stesse sono state archiviate perché giudicate infondate) e ben 24 giornalisti vivono sotto scorta 24 ore su 24.

CANALE 9: FALSO REPORTAGE SULLA ‘NDRANGHETA – L’Ansa ha comunicato che la Procura di Milano ha emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari e ha indagato quattro persone per truffa in concorso. Canale 9 ‒ che risulta parte offesa ‒ è stato indotto a credere che il reportage «contenesse fatti realmente accaduti, filmati da reporter infiltratisi sotto copertura, rivelatisi invece frutto di una recita ad opera di attori appositamente scritturati». Le indagini sono partite grazie a un militare della compagnia di Porta Magenta che durante la visione del programma si è accorto che un palazzo indicato come raffineria di cocaina a Milano, in realtà era un semplice condominio dove non c’era alcuna irregolarità. Il programma, trasmesso nel novembre 2019, si chiamava “Il clandestino” ed era costato 425 mila euro. Il falso era stato realizzato dal giornalista spagnolo David Beriain (che risulta indagato). Tra gli indagati anche un italiano di 53 anni, pregiudicato per reati di corruzione, favoreggiamento, accesso abusivo a sistema informatico e rivelazione di segreto d’ufficio.

RAI RADIO 3. NUOVO DIRETTORE ‒ Andrea Montanari è stato nominato direttore di Rai Radio 3. La nomina, proposta dall’amministratore delegato Fabrizio Salini, a quanto apprende l’Adnkronos, è stata votata all’unanimità dal Consiglio d’amministrazione della Rai nella riunione ancora in corso. Montanari – che ha già diretto sia il Tg1, sia Radio 1 e il Giornale Radio Rai – succederà a Marino Sinibaldi che andrà in pensione.

CONTRO FACEBOOK ‒ Reporters Sans Frontières porta in tribunale Facebook: «Diffonde odio online». L’organizzazione non governativa impegnata nella difesa della libertà di stampa, accusa il colosso dei social network di «pratiche commerciali ingannevoli» e «propagazione massiccia dell’odio online e fake news». Rsf cita il lavoro di First Draft – altra non profit contro la disinformazione online – per cui il social di Zuckerberg sarebbe il principale veicolo di notizie false sui vaccini nel mondo francofono, e il German Marshall Fund, che avrebbe repertoriato 1,2 miliardi di interazioni con siti ingannevoli solo nell’ultimo trimestre del 2020. Da parte sua, l’azienda si difende rivendicando di aver fatto cancellare 12 milioni di contenuti sul Covid-19, eliminati perché ritenuti dannosi ed errati.

CHI PARLA DI PIÙ IN TV – Secondo l’Osservatorio di Pavia, il politico che parla di più in Tv è Matteo Salvini che nel febbraio 2021, dai Tg ha parlato per 36 minuti. Al secondo posto Mario Draghi con 26 minuti. Al terzo posto Nicola Zingaretti con 22 minuti e Giorgia Meloni con 20 minuti. Un po’ a sorpresa, al quinto posto troviamo Federico Fornaro di Liberi e Uguali con 14 minuti. Poi Antonio Tajani (FI), 11 minuti, Luigi Di Maio (M5S), 9 minuti e Matteo Renzi, 8 minuti. Giuseppe Conte solo 6 minuti. Se però guardiamo “l’attenzione” (dove si conteggia sia il tempo in cui parla direttamente il politico, sia quello in cui altri parlino delle sue posizioni), vince Draghi: ben 241 minuti, di cui 109 al Tg1. Salvini è al secondo posto con 150 minuti. Terza Giorgia Meloni con 104 minuti e quarto Zingaretti con 95 minuti. Quinto Mattarella con 80 minuti. Intorno ai 50 minuti per Renzi e Silvio Berlusconi. Intorno ai 40 per Fico e Di Maio. Solo 34 minuti per l’ex presidente del Consiglio Conte.

NUOVO DIRETTORE A FANPAGE - Dopo otto anni e mezzo alla guida di Fanpage.it, Francesco Piccinini lascia la direzione. Al suo posto dal 3 maggio prossimo l’editore “Ciaopeople” ha nominato Francesco Cancellato. Sotto la direzione di Piccinini, Fanpage.it è diventato uno dei giornali online più letti d’Italia:150 milioni di interazioni social nel 2020 (dati stilati da Sensemakers per Primaonline), ed oltre un miliardo in visualizzazioni video secondo i dati di Audiweb e Comscore. Cifre che lo pongono stabilmente in cima alla classifica dei giornali italiani più letti d’Italia e tra i primi media nazionali. Piccinini però resterà all’interno dell’universo "Ciaopeople". L’editore, infatti, gli ha assegnato la guida di un nuovo progetto editoriale di cui ancora non si conoscono i dettagli.

BANCA DELLE FERIE SOLIDALI ‒ Si chiama così il nuovo strumento creato dal Comitato di redazione del Sole 24 Ore e accettato dall’Azienda, il giorno 19 marzo. I giornalisti del Sole “donano” giorni di ferie arretrate per pagare gli stipendi ai tre colleghi che lavoravano al settimanale del Sole, IL, messi in cassa integrazione a zero ore dall’inizio del 2021. Hanno già aderito in 139, su 200 membri della redazione. «Si tratta di uno strumento innovativo per il nostro settore ‒ ha scritto il Cdr alla redazione ‒ che ci consentirà di compensare le giornate lavorative perse dai colleghi attraverso la cessione di giorni di ferie. In questo modo, potremo tutti contribuire a ridurre l’impatto negativo della cassa integrazione nelle loro buste paga».

A BEN VEDERE... REPUBBLICA ‒ Il nostro Santo Governo dei Migliori ha deciso, qualche tempo fa, un bel condono. L’Italia è la patria dei condoni, la patria dei “furbi”. E gli altri? Quelli che tasse e balzelli vari hanno sempre pagato regolarmente? Peggio per loro. Ma quando diciamo Governo dei Migliori non ci riferiamo solo a Draghi ma a tutte le forze che hanno appoggiato questo governo (e quindi la norma), vale dire dai 5 Stelle, alla Lega, al Pd. Insomma tutti. Per il colpo di spugna, lo Stato, cioè noi, ci rimette 666 milioni di euro. Probabilmente, però, sbagliamo. Infatti Repubblica ci fa sapere che «nella sostanza si tratta di una operazione di semplificazione». Miracolo! Adesso il condono si chiama «semplificazione». «A ben vedere ‒ scrive Repubblica, giornale libero e indipendente ‒ si tratta di una operazione non assimilabile ai condoni cui ci eravamo abituati». A ben vedere anche Repubblica sembra non assimilabile alla nostra concezione di giornale libero e indipendente. Ma, forse, continuiamo a sbagliare.


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