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Nobel per la letteratura a Jon Fosse

di Redazione Antenati - giovedì 5 ottobre 2023 - 671 letture

Jon Fosse ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura 2023, che gli è stato assegnato dall’Accademia Svedese per «la drammaturgia e la prosa innovative che danno voce all’indicibile».

Fosse è uno scrittore norvegese autore di romanzi, drammi teatrali, saggi, poesie e libri per ragazzi. Ha 64 anni, è anche un traduttore ed è molto famoso nel suo paese. In Italia non è stato molto letto finora, ma i suoi libri sono stati tradotti in più di 50 lingue e ultimamente ha ricevuto particolari attenzioni internazionali perché sia nel 2020 che nel 2022 è stato candidato all’International Booker Prize, un influente premio letterario per la narrativa tradotta in inglese.

I due libri con cui era stato candidato sono la prima e la terza parte di un’opera chiamata Settologia (nonostante il nome, pubblicata in tre volumi), che in Italia sta traducendo La nave di Teseo, una casa editrice che negli ultimi anni ha pubblicato i libri di vari autori che tra gli addetti ai lavori si pensa potrebbero vincere il Nobel. È una serie di romanzi narrati con un unico flusso di coscienza, quello di un anziano pittore impegnato a finire un dipinto, e che ripensa a vari momenti della sua vita. Il 10 ottobre uscirà in italiano la seconda parte, intitolata Io è un altro. Il titolo della prima è L’altro nome. Per avere un’idea di come è scritto, inizia così (non c’è nessun punto in tutto il libro):

E mi vedo mentre osservo il dipinto con le due linee, una viola e una marrone, che si intersecano al centro, un quadro oblungo, e noto di averle dipinte lentamente con uno spesso strato di pittura a olio, che è colata, e nel punto in cui la linea marrone e quella viola si intersecano il colore si è amalgamato magistralmente prima di sbavare e penso che questo non è un quadro, eppure è proprio così che deve essere, è finito, non ha bisogno di ritocchi, penso, e devo toglierlo da lì, non voglio che rimanga sul cavalletto, non lo voglio più vedere, penso e penso che oggi è lunedì e penso che devo aggiungerlo agli altri a cui sto lavorando e che non ho ancora ultimato, sono appoggiati alla parete con il telaio rivolto verso l’esterno, tra la porta della camera da letto e quella dell’ingresso, sotto il gancio dove è appesa la borsa a tracolla di cuoio marrone, quella in cui tengo il blocco per gli schizzi e la matita, e poi dirigo lo sguardo verso le due file di quadri pronti appoggiati alla parete accanto alla porta della cucina, […]

A chi non ha mai letto nessuna opera di Fosse, Anders Olsson, il presidente della commissione dell’Accademia Svedese che si occupa del Nobel per la Letteratura, ha consigliato di cominciare con una qualsiasi delle sue opere teatrali (le ha definite tutte «estremamente accessibili») oppure con Mattino e sera, un breve romanzo sulla vita di un pescatore dall’infanzia alla vecchiaia, per poi proseguire con Settologia. Anche Mattino e sera è pubblicato in italiano da La nave di Teseo, nella traduzione di Margherita Podestà Heir, che ha lavorato e sta lavorando anche a Settologia.

Per quanto riguarda il teatro di Fosse, in Italia è stato spesso messo in scena dall’attore e regista Valerio Binasco, direttore artistico del Teatro Stabile di Torino. Nella stagione teatrale 2023-2024, a marzo, sarà messo in scena La ragazza sul divano, con Pamela Villoresi, Giovanna Mezzogiorno, Michele Di Mauro e Giordana Faggiano; poi lo spettacolo sarà portato anche in altri teatri. Il dramma parla di una pittrice intenta a dipingere un quadro che raffigura una ragazza su un divano e a interrogarsi sulla propria capacità di dipingere.

Era da più di dieci anni che il Nobel non andava a un autore scandinavo: l’ultimo era stato il poeta svedese Tomas Tranströmer, nel 2011. C’erano già stati tre premi Nobel per la Letteratura norvegesi finora, ma l’ultimo risaliva al 1928, alla scrittrice Sigrid Undset.

Nel Regno Unito Fosse gli ultimi libri di Fosse sono stati pubblicati da Fitzcarraldo, una piccola casa editrice letteraria che negli ultimi anni ha “indovinato” molti Premi Nobel per la Letteratura: Svetlana Alexievich (2015), Olga Tokarczuk (2018) e Annie Ernaux (2022).

Fosse era l’autore considerato favorito per ricevere il Nobel di quest’anno stando alle puntate nelle agenzie di scommesse britanniche, che potrebbero essere influenzate anche da informazioni fatte circolare da persone vicine all’Accademia Svedese. [...]

Fonte: Il Post.


La scheda su Jon Fosse, su Antenati.


Il Premio Nobel per la Letteratura 2023 va allo scrittore e drammaturgo norvegese Jon Fosse, per “le sue opere teatrali e la sua prosa innovative, che danno voce all’indicibile”. Lo ha comunicato l’Accademia reale svedese. Fosse, oggi 64enne, esordì nella scrittura nel 1983 ed è reputato tra gli autori più significativi del teatro contemporaneo. Ha sperimentato diversi generi, dal racconto alla poesia, dalla saggistica ai libri per l’infanzia. Diverse sue opere sono state tradotte in italiano da La nave di Teseo. Si legge inoltre sul sito del Nobel: ’’La sua immensa opera scritta in norvegese Nynorsk e che abbraccia una varietà di generi è costituita da una vasta gamma di opere teatrali, romanzi, raccolte di poesie, saggi, libri per bambini e traduzioni. Sebbene oggi sia uno dei drammaturghi più rappresentati al mondo, è diventato sempre più riconosciuto anche per la sua prosa’’.

Raggiunto dall’agenzia Reuters appena appreso del riconoscimento, Fosse si è detto “sopraffatto, e un po’ spaventato”, aggiungendo di ritenerlo "un premio alla letteratura che vuole innanzitutto essere letteratura, senza altre considerazioni"

Jon Fosse è nato ad Haugesund nel 1959. Intellettuale poliedrico, ha esordito nella scrittura nel 1983 con il romanzo Raudt, svart ("Rosso, nero"), sperimentando poi la narrativa breve, la poesia, la saggistica e la letteratura per l’infanzia. Nel 1992 il suo primo dramma, Nokon kjem til å komme ("Qualcosa sta per arrivare"). È inoltre ricordato per un dittico sul pittore norvegese L. Hertervig Melancholia (1995-96) e per intensi drammi quali Natta syng sine songar ("E la notte canta", 1998) e Eg er vinden ("Io sono il vento", 2007). [...]

fonte: RaiNews.


[...] Jon Fosse è nato a Haugesund, in Norvegia. Un grave incidente all’età di sette anni lo ha portato vicino alla morte; l’esperienza ha influenzato in modo significativo la sua scrittura in età adulta. Ha studiato a Bergen letteratura comparata. Il suo romanzo d’esordio, Raudt, svart (Rosso, nero), è stato pubblicato nel 1983, scritto in nynorsk, uno dei due standard scritti della lingua norvegese. La sua prima opera teatrale, Og aldri skal vi skiljast (E non ci separeremo mai), è stata rappresentata e pubblicata nel 1994.

Fosse ha scritto romanzi, racconti, poesie, libri per bambini, saggi e opere teatrali. Le sue opere sono state tradotte in più di quaranta lingue. Fosse è stato tra i consulenti letterari di Bibel 2011, una traduzione norvegese della Bibbia pubblicata nel 2011.

Nel 2012 lo scrittore si è convertito al cattolicesimo. Il suo capolavoro è considerato Septology, un romanzo in sette volumi scritto in una sola frase ed esemplificativo di quello che ha descritto come il suo passaggio alla "prosa lenta". La voce narrante di Septology è un pittore di nome Asle, convertito al cattolicesimo, in lutto per la morte della moglie Ales. La notte prima della vigilia di Natale, Asle trova il suo amico, anch’egli pittore di nome Asle, privo di sensi in un vicolo di Bergen, morto per avvelenamento da alcol. I loro ricordi si raddoppiano, si ripetono e gradualmente si confondono in un’unica voce, una coscienza diffusa capace di esistere in molti tempi e luoghi contemporaneamente.

"Sento che nella mia scrittura - ha dichiarato un’intervista al New Yorker - c’è una sorta di riconciliazione. O, per usare una parola cattolica o cristiana, di pace". E prosegue "Se sei un vero credente, non credi nei dogmi o nelle istituzioni. Se Dio è una realtà per te, credi a un altro livello. Ma questo non significa che i dogmi e le istituzioni religiose non siano necessari. Se il mistero della fede è sopravvissuto per duemila anni, è perché la Chiesa è diventata un’istituzione. È necessaria una sorta di comprensione comune. Nel mondo in cui viviamo, sento che i poteri sono quelli economici, che sono così forti. Sono loro che comandano tutto. E ci sono forze che stanno dall’altra parte, e la Chiesa è una di queste. E perché la Chiesa esista - e la Chiesa cattolica è la più forte - bisogna in qualche modo forzare il cattolicesimo. La Chiesa è l’istituzione più importante, a mio avviso, della teologia anticapitalista. La letteratura e l’arte sono un’altra istituzione, ma non sono forti come le chiese".

Fonte: Avvenire.



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