No B. Day, diretta dalla piazza "viola"
I partiti di opposizione scavalcati dalla piazza, dove si vedono tantissimi giovani che invece sono sempre più rari nelle sedi dei movimenti politici. Questo l’aspetto più vistoso del ’No B Day’, la prima manifestazione mai convocata in Italia via web, senza l’appoggio di apparati organizzativi di partiti o sindacati. Una manifestazione con un unico messaggio espresso insieme con rabbia e allegria: «Berlusconi vada a casa». Proprio il manifesto lanciato su Facebook a ottobre per convocare la manifestazione mostra tutto l’approccio impolitico dell’iniziativa: «non ci interessano le conseguenze delle dimissioni di Berlusconi; l’importante è che si dimetta subito». Ed ecco che i partiti di opposizione oggi si sono dovuti accodare.
Gli organizzatori hanno parlato di oltre un milione di presenti. la Questura di 90 mila. Quel che è certo è che hanno riempito piazza San Giovanni. I manifestanti hanno applaudito tutti quelli che hanno sfilato nel corteo con loro, da Di Pietro a Rosy Bindi, da Paolo Ferrero a Oliviero Diliberto, da Nichi Vendola ad Angelo Bonelli dei Verdi. Le polemiche per la mancata presenza ufficiale del Pd, sollevate da Idv e dagli altri partiti di sinistra, si è vista quindi solo nel retropalco più che nella piazza, che aveva solo voglia di gridare assieme «Berlusconi dimettiti» come è stato ritmato più volte. Pier Luigi Bersani, alla fine, ha inviato la ’pasionarià Rosy Bindi, festeggiatissima dai manifestanti: «abbiamo perso tre settimane a litigare con Di Pietro - sospira Pippo Civati - e a dividerci tra noi sul nulla». Di Pietro, sempre attorniato dalle telecamere, ha attaccato il governo a testa bassa («è mafioso, fascista e piduista») ma non è riuscito a monopolizzare l’iniziativa. Paolo Ferrero analizza così la paura del Pd per questa piazza: «hanno una concezione vecchia, in cui i partiti hanno il monopolio della politica.
Ma ormai non è più così, e il primo compito dei partiti è ascoltare la società». Così in molti hanno evitato di fare dichiarazioni, sottolineando piuttosto di voler ascoltare la piazza: da Dario Franceschini a Fausto Bertinotti. La prima sfida per il centrosinistra consiste ora nel proporre a questa piazza un’offerta politica adeguata. La seconda sfida è costituita dalla massiccia presenza di giovani in quella che Ferrero ha definito «una manifestazione generazionale, convocata con mezzi generazionali». Sono passati solo otto anni dal 2001 e i Girotondi sono già archeologia.
LA DIRETTA
19.15 - Roberto Vecchioni ha aperto la serie di esibizioni live in Piazza San Giovanni cantando Viva l’Italia di De Gregori, che ha dato origine a un grande coro con la gente. Secondo il cantautore «la cosa più bella della manifestazione di oggi è che sia spontanea quindi verissima. È una giornata di società civile, con la gente che protesta contro uno stato di cose che non va, perchè c’è la costituzione che scricchiola. Ce ne vorrebbero tantissime di giornate cosi».
19.05 - Si è concluso con l’impegno chiesto e ottenuto dagli organizzatori a «non perdersi di vista» e soprattutto a «tornare a casa e appendere tutti in finestra un segnale viola» per «far capire bene che il "popolo viola oggi è soltanto nato, intende farsi ancora sentire ed è un popolo allegro e giocoso ma che non intende mollare»" il ’No B day’: la manifestazione a Roma iniziata a piazza della Repubbblica e terminata in piazza San Giovanni, per chiedere le dimissioni del Premier Silvio Berlusconi, una legge rigorosa sul conflitto di interessi e per «dimostrare che ora una nuova stagione per l’Italia è possibile e vicina». Con il saluto finale degli organizzatori, comitati spontanei nati soprattutto in rete che hanno volutamente escluso forze politiche e sociali da organizzazione e palco della protesta di piazza, si è conclusa la parte politica della manifestazione-evento. Che invece prosegue ora con un concerto dal vivo offerto al "popolo viola" da Roberto Vecchioni.
18.35 - Sono 90mila secondo la questura di Roma le persone che si sono riunite a Roma, prima in corteo e poi in piazza San Giovanni per il No B day. L’ultima stima fatta dagli organizzatori era stata di oltre un milione di persone.
18.20 - «Sono felice di aver visto Roma colorata di viola. Oggi per motivi politici, domani spero anche per motivi calcistici». Lo ha detto dal treno Frecciarossa Salerno-Milano il sindaco di Firenze Matteo Renzi commentando la manifestazione dell’ opposizione oggi in piazza a Roma per il No B-Day contro il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il viola è anche il colore della maglie della Fiorentina e oggi molte bandiere e striscioni esposti nella Capitale erano di questo colore. Renzi è salito sul Frecciarossa alla stazione Santa Maria Novella di Firenze per partecipare al viaggio inaugurale che completa l’offerta di alta velocità di Ferrovie dello Stato.
18.05 - Cifre in aumento per la partecipazione al no B-day di Roma. Gli organizzatori parlano di «oltre un milione di partecipanti», lo riferisce Gianfranco Mascia uno dei promotori della manifestazione. Secondo gli organizzatori oltre a piazza San Giovanni colma, ci sarebbero manifestanti in tutta l’area che circonda il luogo finale del corteo, dove si sta svolgendo la parte finale della manifestazione con interventi di esponenti della società civile e della cultura, a cui seguirà un concerto.
17.40 - "Fuori la mafia dallo Stato", grida il fratello del giudice Borsellino. Salvatore Borsellino è salito sul palco con una agenda rossa in mano: un gesto simbolico in ricordo della famosa agenda del giudice ucciso nella strage di via D’Amelio sparita dopo l’attentato.
17.35 - Videomessaggio di Giorgio Bocca che ha attaccato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ma anche il Pd. Il progetto di Berlusconi è «antidemocratico», ha detto Bocca, per questo è alleato con la Lega, lo dimostra anche «l’uso terroristico dell’informazione che viene fatto dal Giornale di Feltri», e a chi gli chiede come mai sia diventato presidente del Consiglio il giornalista risponde «perchè buona parte degli italiani è antidemocratica, è stata fascista e lo è ancora». Bocca suscita gli applausi anche quando critica il Pd: «Questo partito dimostra che il potere tende ad autoconservarsi ma per fortuna questo movimento è autonomo, è la prima opposizione vera. Il Pd deve decidere cosa vuole fare - insiste - perchè Berlusconi sta cercando di costruire una democrazia autoritaria».
17. 17 - La giornalista finlandese Lina Liimatainen ha spiegato come da corrispondente in Italia cerca di descrivere il nostro Paese: «Ricordo quando Berlusconi venne per la prima volta alla Stampa estera nel ’93, fu sorpreso perchè non c’era un coro di consensi per lui, noi invece gli spiegammo qual era il fardello di conflitto di interessi che portava in politica», oggi la stampa estera si concentra sulla contraddizione rappresentata da un presidente del Consiglio coinvolto in vicende giudiziarie. Un altro intervento di fuoco è stato quello dell’attore Ulderico Pesce, la piazza lo ha applaudito mentre gridava nei confronti di Berlusconi: «Sei tu il mafioso, sei tu dietro le stragi, fai vergogna in tutto il mondo», ancora una volta però la critica del No B day si è rivolta al Pd: «Bersani perchè non sei qui, dovevi esserci», ha detto l’attore suscitando il consenso dei manifestanti.
17.15 - Arrivano Nanni Moretti e Silvio Orlando. Dal palco ha finito di parlare Ascanio Celestini. Secondo Celestini, «l’unico dato importante politico di questa giornata è l’auto organizzazione, che da un po’ di anni funziona in Italia come dimostrano anche i casi del no Tav e di Chiaiano». Per Celestini però le manifestazioni non bastano: «È vero che senza criminali al potere staremmo tutti meglio ma in questo paese anche se non ci fossero avremmo comunque una destra pericolosa e violenta e una sinistra invadente. Quello che serve è una prospettiva».
17.10 - «Siamo 500mila per la "rivoluzione viola"», ha detto Gianfranco Mascia, uno degli organizzatori del ’No B-Day’, quando piazza San Giovanni a Roma è piena e una parte del corteo deve ancora arrivare ed è ferma a via Merulana. «Oggi non è una manifestazione», ha aggiunto Mascia, «è il giorno della "rivoluzione viola" per cambiare il Paese».
17.00 - Gli interventi si susseguono dal palco. Parla una giornalista finlandese e il suo discorso molto duro sul premier ottiene un lungo applauso. In piazza anche molte famiglie. Tra la folla sventolano le bandiere : quelle rosse di Rifondazione Comunista e del quotidiano l’Unità, oltre a quelle bianche dell’Idv.
16.50 - Piazza San Giovanni è gremita. Sul palco hanno iniziato ad esibirsi i gruppi musicali che animano la prima parte dell’evento. Poi gli interventi di associazioni, artisti ed esponenti della società civile che parleranno di giustizia, diritti, donne, di tutte le tematiche che sono a rischio e vengono danneggiate dal governo guidato da Silvio Berlusconi.
16.35 - «Sono qui per questo, per cercare di mandarlo via. Ma non solo lui, ma tutti questi vecchi arnesi della politica, traditori, voltagabbana, corruttori, quelli sono ancora peggio». Lo dice il regista Mario Monicelli, arrivato a piazza San Giovanni. "Sono contento -aggiunge- di vedere questa gente così forte, giovane, concreta, dà una grande forza. Speriamo che siano tutti compatti, molto uniti, non bisogna scoraggiarsi, non cedere mai, lottare per spazzare via questa classe politica e questa classe dirigente, bisogna cacciare via quelli cattivi».
16.33 - In piazza per il ’No B-Day’ c’è anche il cantante Roberto Vecchioni: «Le manifestazioni riescono o non riescono e questa è riuscita, perchè c’è stato un tam-tam popolare e i mezzi per comunicare sono stati quelli giusti. Si vuole prendere le distanze da un governo totalmente inefficace, ma ci si guarda soprattutto intorno per vedere che cosa si può fare per questa grande Italia. Ripeto, io non sonoqui contro, ma sono per...».
16.20 - "Buffone, buffone". "Ladro e mafioso". È quanto scandiscono i manifestanti del No B Day a Roma che sono giunti ormai a via Merulana. Il gruppo più acceso, ammantato di viola - il colore scelto dai manifestanti che caratterizza la giornata - è quello che innalza un fantoccio con le fattezze del presidente del Consiglio. Numerosi intonano cori: "Berlusconi a San Vittore"; qualcuno grida anche insulti in riferimento all’affare escort. In molti cartelli si elogia il presidente della Camera Gianfranco Fini: "Meno male che Gianfranco c’è", recita uno slogan. Molti i riferimenti in positivo al capo dello Stato Giorgio Napolitano. Ci sono anche dei manifestanti che si fanno fotografie vicino alle migliaia di manifesti sui muri del No B Day. Spesso il corteo, che procede comunque spedito, si ferma a saltellare al grido di "Chi non salta Berlusconi è".
15.55 - Marco viene da Foggia e ce l’ha con Berlusconi per un motivo preciso: "mi ha fatto vergognare di essere di destra". Lorenzo, fiorentino e tifoso viola, invece è il più contento: "Mi sembra d’aver vinto lo scudetto!".
15.40 - "Silvio dietro le sbarre", "piduista", "mafioso", "buffone". Questi i cori più gettonati dalla marea viola mentre il corteo attraversa via Cavour. Tantissime persone, probabilmente molte più delle 350mila previste alla vigilia.
15.30 - La testa del corteo sta per entrare in piazza San Giovanni in Laterano, mentre la coda è ancora a Piazza della Repubblica.
15.15 -Il capogruppo del Partito democratico alla Camera, Dario Franceschini, è in piazza al No Berlusconi day. A titolo individuale, come molti altri dirigenti del Pd perchè, come partito, i democratici ufficialmente non hanno aderito alla manifestazione. «Oggi - spiega a chi gli chiede un commento sulla giornata - io sto zitto. Noi parliamo sempre, devono parlare i ragazzi e le ragazze che sono qua...».
15.06 - Un gruppo di manifestanti cammina alzando l’agenda rossa simbolo del sacrificio del magistrato Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia in via D’Amelio. L’iniziativa, spiega Giovann,i giovane laureato in Giurisprudenza di Palermo, è affinchè «ci sia chiarezza nei rapporti che intercorrono, se esistono, tra cosa nostra e apparati dello Stato».
15.02 - Gli organizzatori: "Siamo oltre 300mila persone".
15.00 - Migliaia le persone alla manifestazione. Il corteo ha raggiunto Santa Maria Maggiore. Un consigliere comunale di una Lista civica piacentina di sinistra ha portato un gabbiotto di legno costruito con le proprie mani con dentro un manichino raffigurante la parodia del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Sopra il gabbiotto c’è un cartello che recita: ’Con infamia e sanza lodo. Il presidente carcerato".
14.47 - Rosy Bindi: "Oggi siamo qui ad ascoltare e non siamo frustrati», spiega la Presidente del Partito democratico a chi le chiede della mancata presenza ufficiale del partito al "No B. day". «Sono contenta di essere qui - aggiunge Bindi - per capire di più quello che accade, di una opposizione che viene dalla rete, da Internet. Poi, quando le persone si incontrano c’è sempre un valore aggiunto. È importante vedere la presenza soprattutto di giovani e donne, che hanno una maggiore capacità di indignazione e di reazione». Quanto all’adesione dei democratici, Bindi osserva: «Il fatto che sia qui io, che sono il Presidente del partito, vuol dire che le divisioni sono superate. Se poi Di Pietro anzichè continuare ad attaccare noi cambiasse andrebbe anche bene. In Parlamento noi facciamo opposizione e la facciamo forte, ma saremo anche nelle piazze a partire da venerdì e sabato della prossima settimana».
14.46 - "Anche Sinistra e libertà in piazza al ’No Berlusconi day’: Franco Giordano, ex segretario di Rifondazione ringrazia i promotori della manifestazione. "Per un partito di opposizione e per la sinistra è doveroso stare qui contro la politica economica e sociale del governo Berlusconi».
14.39 - Di Pietro: «Il popolo viola chiede che Berlusconi e il governo vadano al più preso a casa. La loro politica economica e sulla giustizia toglie agli onesti per dare ai disonesti. Questo governo troppo speso assume comportamenti che sembrano mafiosi e non nell’interesse dei cittadini. Quella di oggi - prosegue Di Pietro - è la prima giornata di resistenza attiva prima della spallata finale a un governo piduista e fascista». E all’appello del Capo dello Stato Giorgio Napolitano per il dialogo tra maggioranza e opposizione, il leader dell’Idv dice: "Sarà opportuno tornare a un clima di confronto e di dialogo tra le forze politiche solo dopo che il paese si sarà liberato dal regime di Berlusconi».
14.31 - E’ appena partito il corteo del "No B. day" da piazza della Repubblica. Il serpentone preceduto da un cordone di polizia ha appena imboccato via Amendola. Ad aprire il corteo uno striscione su sfondo viola con la scritta: «Berlusconi dimissioni». Tantissimi sventolano il colore viola, in piazza anche molte bandiere dell’Italia dei Valori.
14.29 - Il colore viola degli «autoconvocati» e il rosso dei partiti della sinistra radicale dominano visivamente piazza della Repubblica, già tutta piena dei manifestanti che parteciperanno al No B Day. Molti manifestanti indossano sciarpe, foulard, pullover o altri capi di colore viola. La fantasia ha poi spinto molti manifestanti a indossare parrucche viola, o a innalzare cartelli scritti a mano che chiedono, con frasi ironiche, al premier Berlusconi di andare a casa. Contrariamente alle aspettative non è il pentito di mafia Spatuzza l’icona dei manifestanti, bensì Veronica Lario, la cui fotografia viene mostrata da molti manifestanti con scritte irridenti al premier. Poco dopo le 14 il corteo comincerà a muoversi per giungere a piazza San Giovanni verso le 16.
14.25 - A piazza Esedra è tutto pronto per la parenza del No B day. Sono migliaia già i partecipanti che si sono ritrovati per dare il via al corteo che arriverà fino a piazza San Giovanni. Nell’angolo della piazza di fronte alla basilica di Santa Maria degli Angeli, si sono radunati in particolare i rappresentati dei partiti che hanno scelto di essere presenti. C’è Antonio di Pietro per l’Italia dei valori, una folta rappresentazione del Partito democratico che conta sulla presidente Rosy Bindi, vicepresidente Ivan Scalfarotto e, tra gli altri, la vicecapogruppo Rosa Calipari, Paolo Concia, Walter Perini. Tra le delegazioni dei partiti presenti, Sinistra e libertà, Comunisti italiani, Verdi.
Fonte: L’Unità online
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