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Nello Daniele live a Zafferana Etnea

La magia di una musica indimenticabile da mantenere sempre in vita e trasmettere alle nuove generazioni, in nome di Pino

di Piero Buscemi - venerdì 30 agosto 2024 - 947 letture

Se talvolta ci capita di sentire e decantare i mitici anni ’60, ’70 o qualsiasi altro decennio che la propria sensibilità e cultura musicale sente di richiamare ogni tanto, possiamo allo stesso modo affermare per gli anni ’80 in Italia e, più precisamente, per quella fucina di creatività e sonorità che da sempre è stata la città di Napoli.

Se ripercorressimo con una certa attenzione quanta musica di qualità è stata prodotta a partire da quel decennio o, al massimo, risalendo di qualche anno il decennio ancora precedente, non basterebbe una pagina di giornale per elencare tutte le artiste e gli artisti che hanno segnato e condizionato quanti abbiamo preso uno strumento in mano, almeno una volta nella propria vita.

Potremmo citare Teresa De Sio, Tullio De Piscopo, Edoardo ed Eugenio Bennato, James Senese, Tony Esposito, Enzo Avitabile. Ribadiamo, la lista sarebbe troppo lunga. Molti tra questi, poi, sono stati tra i principali collaboratori e compagni di carriera del compianto Pino Daniele.

Il napoletano, considerata una lingua più che un dialetto, contiene quelle sonorità e quella poetica delle proprie ed esclusive espressioni che sembra davvero nato per produrre canzoni e musica.

La scomparsa di Pino Daniele, il prossimo gennaio saranno già passati dieci anni, ha lasciato quel vuoto nel panorama artistico che, pur ascoltando e riascoltando i suoi pezzi, non si riesce a colmare del tutto. Perché Pino era un vero animale da palcoscenico con le sue moine, le sue battute scambiate con il pubblico durante i suoi concerti, la giusta divisione del ruolo da protagonista con gli altri strumentisti che lo accompagnavano nelle turnée.

È giusto ravvivare la memoria di questo grande artista in ogni occasione. Così, pensiamo, abbia condiviso la nostra affermazione il fratello Nello che da una larvata idea, ha pensato di metterla in pratica.

Lo abbiamo potuto ammirare ieri sera al Teatro Falcone e Borsellino di Zafferana Etnea. Accompagnato da quanto di meglio sia ancora, fortunatamente, in giro di quell’immensa produzione artistica alla quale facevamo cenno sopra, ha ripercorso buona parte del repertorio più classico del fratello Pino.

Gigi Di Rienzo al basso, Ernesto Vitolo alle tastiere, Marco Zurzolo al sassofono e Claudio Romano alla batteria, sotto il nome "Friends for Pino", hanno regalato alla platea un livello altissimo di musicalità e tecnica, dove il blues l’ha fatta da padrone, glissando spesso nel Rhythm and Blues, nel rock, nel jazz fino a toccare anche la più classica musica popolare, quale la tarantella.

Emozionato al punto giusto, Nello Daniele ha fatto di tutto durante la serata per trattenersi dall’emozione, riuscendoci solo in parte. Per qualche minuto ha lasciato la scena al più rodato Marco Zurzolo che, inevitabilmente, raccontandoci aneddoti del passato sul rapporto tra la sua e la famiglia Daniele, ha ricordato anche la scomparsa del fratello Rino, compagno di sempre della carriera artistica di Pino Daniele, grandissimo interprete del contrabbasso, scomparso nel 2017.

La bravura di Nello Daniele è stata quella di non cercare in nessun modo di emulare lo stile, sia con la chitarra che con la voce, del fratello. Ha saggiamente personalizzato con il suo modo di cantare e suonare, reinterpretando le canzoni, pur mantenendo il dovuto rispetto delle versioni originali.

Terra mia, Napule è, Quanno chiove, Yes I know my way, Je so’ pazzo, A me me piace ’o blues, le immancabili reinterpretazioni regalate al pubblico presente, sempre coinvolto durante il concerto, tra battute, inviti a unirsi al canto, momenti di nostalgia e tanta voglia di suonare e stare lì a ricordare un grande artista.

L’unico rammarico della serata, la presenza di qualche centinaia di spettatori per uno spettacolo che avrebbe meritato il tutto esaurito. La consolazione di avere vissuto un’atmosfera quasi da piano bar, con la quale nessuno degli astanti presenti ha rinunciato ad essere partecipe. Scatenati alla fine, quando Nello Daniele, nella sua musicalità napoletana ha invitato tutti a "aizare o culo d’ncopp’ a seggia" e scatenarsi al ritmo della musica.

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