Navarra interviene sugli sviluppi dell’inchiesta sui concorsi universitari truccati
“Era il 1990 quando sulle scale dell’ingresso della facoltà di Giurisprudenza di Palermo attaccammo un manifesto che riportava gli organigrammi delle allora cattedre, dimostrando che erano luoghi nei quali vigeva il nepotismo più assoluto: mogli, amanti, parenti a gogò"
Riguardo agli ultimi fatti di cronaca che hanno sconvolto l’ambiente universitario italiano, dal momento in cui quattro docenti universitari siciliani - Salvatore Sammartino, Daniela Mazzagreco e Maria Concetta Parlato dell’Università di Palermo e Andrea Colli Vignarelli dell’Università di Messina - sono stati raggiunti da provvedimenti di interdizione chiesti dalla procura di Firenze nell’ambito dell’inchiesta su concorsi universitari truccati, Ottavio Navarra, candidato alla vicepresidenza della Regione Sicilia nella lista Cento passi per la Sicilia, ha dichiarato: “Era il 1990 quando sulle scale dell’ingresso della facoltà di Giurisprudenza di Palermo attaccammo un manifesto che riportava gli organigrammi delle allora cattedre, dimostrando che erano luoghi nei quali vigeva il nepotismo più assoluto: mogli, amanti, parenti a gogò. Il merito? Una parola declamata senza valore. Altro che ascensore sociale. Sempre e ovunque era così? No. Ma questa era una regola larghissimamente applicata. L’accesso a qualsiasi ruolo passava dall’antica catena medioevale del vassallaggio.”
Navarra prosegue: “2017. Università di Palermo. Una inchiesta travolge pezzi importanti della sua università. Le accuse? Nella sostanza quello che noi denunciavamo già circa 25 anni fa. Nessun mistero in questa inchiesta ma un metodo largamente applicato resistito negli anni e che svela quanta strada ci sia ancora da fare. Eppure è qui in Sicilia che si è pensato di puntare sulla classe accademica come modello di competenza e qualità. Ed allora chiedo: quali iniziative i Magnifici che si sono succeduti hanno messo in atto per arginare questi fenomeni? E’ ovvio che occorrerebbe riformare l’intero sistema del reclutamento e che questo compito non sia affidato a singole figure ma, e lo dico con sincera curiosità, cosa è stato fatto in questa direzione?”
“Questa da cui vi scrivo – continua Navarra - è la terra con l’indice più alto di abbandoni scolastici, dove la rete scolastica è inadeguata e insufficiente, dove il tempo pieno è una chimera, dove il diritto allo studio non ha neanche un suo testo organico, dove sono state tagliate borse di studio e di ricerca, dove i dottorandi diminuiscono, dove i neo laureati volgono immediatamente lo sguardo oltre l’isola. E tutto ciò malgrado in tanti, insegnanti, docenti universitari, personale impegnato nella filiera scolastica, fanno tutto il possibile ogni giorno con sacrifici enormi. Un lavoro quotidiano sul territorio che è stato umiliato in tanti recenti provvedimenti legislativi.”
Ottavio Navarra conclude: “Nell’avvio di questa mia esperienza regionale non è stato un caso, e non lo è oggi, a maggior ragione, l’avere annunciato che uno dei primi atti sarà il deposito all’Ars di una legge organica sul diritto allo studio in Sicilia. Chi ha responsabilità deve comunque sapere che è per loro che suona la campanella, per la loro ignavia e il loro girarsi dall’altra parte.”
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